Pagelle Freccia Vallone 2025: Tadej Pogačar fa il vuoto, Vauquelin da grande conferma – Pidcock c’è, Evenepoel manca nel finale
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG), 10: Lo sloveno doma il muro di Huy come ormai nessuno faceva da qualche anno. Uno scatto secco che lo vede fare il vuoto su pendenze durissime, permettendogli così anche il lusso di evitare una volata che invece è sostanzialmente il marchio di fabbrica di questa salita. Perfettamente scortato dalla sua squadra, in particolare da Jan Christen (7) e Brandon McNulty (7,5) nel finale che sfianca i corridori più veloci, il fenomeno sloveno sembra anche in grado di inventare qualcosa prima, ma alla fine gli basta una accelerazione nell’ultimo chilometro per riprendersi dalla piccola defaillance di domenica.
Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels), 9: Già secondo lo scorso anno, con una gestione più prudente, il francese fa tutto alla perfezione e se non ci fosse stato il numero uno al mondo avrebbe a sua volta vinto praticamente per distacco. La sua azione passa così in sordina, inevitabilmente, ma, grazie anche alla sua capacità di non farsi sorprendere nel potenziale colpo decisivo prima della salita, il classe 2001 dimostra oggi di aver compiuto un altro importante passo in avanti nella sua carriera, candidandosi così ad essere uno dei pezzi pregiati del CicloMercato 2026.
Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team), 8: Malgrado le sue qualità sembrino sposarsi perfettamente con questo muro, sinora il britannico non era mai riuscito a trovare la giornata giusta in questa prova intermedia del Trittico delle Ardenne. Stavolta si gestisce bene, forse anche con troppa prudenza, andando a cogliere un terzo posto che per lui e la squadra è decisamente importante.
Lenny Martinez (Bahrain Victorious), 7,5: Il classe 2003 coglie il suo primo risultato di prestigio in una grande classica sfiorando il podio. Per la sua prima partecipazione, il 21enne fa chiaramente capire che questa può essere una di quelle corse che un giorno può fare sue.
Ben Healy (EF Education – EasyPost), 7,5: L’irlandese ancora una volta non ci sta a fare da comparsa ed è l’unico a muoversi prima che a farlo sia Pogacar. Tra i pochissimi rimasti davanti quando la UAE ha fatto saltare il gruppo, l’irlandese fa tutto benissimo, senza rinunciare al coraggio di osare. Considerato il finale, il quinto posto per un corridore con le sue caratteristiche è un ottimo risultato.
Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), 7: Quinto lo scorso anno, il colombiano si conferma con il sesto posto odierno. Non si vede molto, ma quando è il momento di far parlare le gambe risponde presente con un piazzamento che ribadisce la sua capacità di giocarsi anche le classiche.
Romain Grégoire (Groupama-FDJ), 7: Ripete il settimo posto della passata stagione, ribadendo di aver il potenziale per questo tipo di gare. Il risultato resta ovviamente positivo, soprattutto considerando che il parterre quest’anno appariva superiore a quello di dodici mesi fa, anche se inevitabilmente resta la sensazione che si poteva fare meglio.
Tobias Foss (Ineos Grenadiers), 7: Assieme ai connazionali Andreas Leknessund (7) e Fredrik Dversnes (7), il norvegese sceglie un modo diverso di affrontare la giornata. Con una bella azione rientra sui fuggitivi di giornata, come faranno poi anche i due corridori della Uno-X in coppia, e con loro ravviva l’azione fino ad essere gli ultimi ad arrendersi, a sette chilometri dalla fine. Difficile pensare ad uno scenario diverso, ma almeno hanno cercato di sovvertire i pronostici.
Thibau Nys (Lidl-Trek), 6,5: Da molti era considerato il più temuto vista la sua grande esplosività, ma complice anche un piazzamento inevitabilmente non perfetto vista la sua inesperienza, il suo esordio sul Muro di Huy si chiude con un ottavo posto che non rende giustizia al suo status. Resta comunque un ottimo risultato per un debuttante.
Mauro Schmid (Team Jayco AlUla), 6: Il campione elvetico continua a mettersi in mostra con risultati di grande regolarità, che sembrano far dire che con il passare del tempo e delle occasioni, prima poi potrebbe anche riuscire a concretizzarne una importante.
Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), 5,5: Non era la corsa più adatta a lui e forse chiede troppo al suo corpo, sia nel mettere una terza corsa così impegnativa ravvicinata, sia nel puntare sull’esplosività che comunque non è la sua qualità migliore. Sembrava dovesse provare molto di più per far male agli avversari, ma alla fine la corsa gli scivola via senza acuti, anche se ha comunque avuto la prontezza di riflessi di esserci quando Pogacar e McNulty hanno staccato quasi tutti.
Steve Williams (Israel – Premier Tech), 5: Arriva da campione uscente, ma la forma di questo inizio stagione è ben diversa e si vede presto, tanto da perdere contatto già nel primo giro del circuito, portando così a un mesto ritiro.
Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), sv: Arrivato in ottima forma e morale dopo il successo di domenica, una caduta manda tutto per aria.
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