L’UCI continua spedita nella lotta contro l’utilizzo del monossido di carbonio nel ciclismo. Con una nota pubblicata questa mattina l’Unione Ciclistica Internazionale ha comunicato che nella prossima riunione, che si terrà in Francia a fine gennaio, verrà presa una decisione du questo spinoso tema che sta tenendo banco nelle ultime settimane. L’UCI vuole infatti proporre al proprio consiglio direttivo di vietare l’uso del monossido di carbonio per ragioni legate alla sua presunta pericolosità per i corridori che ne fanno uso. Pochi giorni fa era stato lo stesso presidente David Lappartient ad annunciare che avrebbe chiesto alla WADA, l’Agenzia Mondiale Antidoping, di aggiungere questa sostanza tra quelle proibite.
“Il monossido di carbonio è un gas tossico e inodore, spesso causa di incidenti domestici. Inalato a basse dosi e in rigorose condizioni di sicurezza, il gas viene utilizzato in medicina come tracciante per misurare la diffusione polmonare dell’ossigeno o della massa emoglobinica totale. Tuttavia, se inalato ripetutamente in condizioni non mediche, può causare effetti collaterali come mal di testa, affaticamento, nausea, vomito, dolore al petto, difficoltà respiratorie e persino perdita di coscienza – si legge nel comunicato pubblicato questa mattina – L’UCI ritiene che questi effetti collaterali sulla salute e la totale mancanza di conoscenze sugli effetti a lungo termine dell’inalazione ripetuta di monossido di carbonio giustifichino il divieto di utilizzo di questo gas per motivi medici. Il suo uso in ambito medico, da parte di personale medico qualificato e nel contesto rigoroso della valutazione della massa emoglobinica totale, rimarrebbe tuttavia autorizzato”.
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