Milano-Sanremo 2025, il killer instinct di Mathieu van der Poel: “Si aspettavano facessi una volata corta e li ho sorpresi partendo lungo”

Mathieu van der Poel conquista una Milano – Sanremo 2025 che entrerà nella storia. Dopo quasi 30 anni infatti la Classicissima di Primavera si decide con un attacco sulla Cipressa, dando così vita a 25 chilometri di puro spettacolo grazie ai tre uomini di testa, che fanno la differenza sul gruppo e si danno poi battaglia praticamente per tutto il tempo, sino alla splendida volata del fenomeno neerlandese, che dimostra ancora una volta grandissima lucidità nel finale. Uno sprint perentorio, lanciato a 300 metri che lo ha visto trionfare nettamente su Filippo Ganna e Tadej Pogačar per un successo che diventa ancor più speciale proprio per il modo in cui è arrivato e per i corridori che si è messo alle spalle, come ammette lui stesso.

“Vincere la Sanremo è speciale, ma davanti quei due.. Sono corridori incredibili e per me è un onore essere averli accanto sul podio”, commenta nella flash interview dopo l’arrivo dopo aver sottolineato tutta la sua gioia per il trionfo: “È difficile da credere – aveva ammesso poco prima – Ero focalizzato su questa corsa ed ero venuto per vincere, ma sapevo che Tadej sarebbe arrivato in grande forma. Nel finale mi sentivo molto bene, all’inizio è stato orribile con la pioggia e il freddo, ma mi sono sentito sempre meglio quando siamo arrivati sulla costa. Questa è la nostra terza vittoria come squadra, penso sia qualcosa di unico”.

Capace di seguire il campione del mondo in ogni sua accelerazione, il classe 1995 ha avuto anche la forza di sfidarlo con uno scatto sulle ultime rampe del Poggio, non nascondendo comunque la fatica fatta per riuscirci: “Sapevo che Tadej era il più forte in salita. Già sulla Cipressa è stato impressionante. Poi la collaborazione è stata molto buona quando eravamo in tre, sapendo che almeno saremmo saliti sul podio. Sapevo che poi la corsa non sarebbe finita sul Poggio, che Tadej avrebbe provato a staccarmi. Ho cercato anche di rilanciare, ma è stato abbastanza forte da riprendermi”.

La corsa si è decisa così allo sprint, dopo il rientro di uno straordinario Ganna, che ha provato anche a far valere le sue abilità in pista nella gestione della volata, ma MVDP ha giocato al meglio le sue carte: “Sapevo che loro avrebbero voluto fare una lunga volata perché pensavano che io invece l’avrei voluta fare corta. Penso che li ho sorpresi partendo a 300 metri dall’arrivo. Sentivo di poter arrivare fino in fondo ed è stata la tattica giusta”.

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