Jayco AlUla, Ben O’Connor pronto all’assalto al Tour de France: “In alcune giornate sono convinto di potermi avvicinare a Pogacar e Vingegaard”
Ben O’Connor è pronto alla sua prima stagione in maglia Jayco AlUla. Dopo un finale di 2024 da incorniciare, con il secondo posto alla Vuelta a España seguito pochi giorni dopo dall’argento mondiale, il classe 1995 è ora al lavoro per preparare il 2025, anno in cui indosserà per la prima volta i colori della formazione australiana e in cui sarà chiamato a confermare quanto di buono fatto vedere nella stagione appena conclusa. Con l’obiettivo Tour de France già fissato, il nativo di Subiaco dovrà lavorare per prepararsi al meglio alla sfida ai due grandi favoriti, Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard.
Nonostante sia consapevole che esiste una differenza a livello fisico, l’australiano è convinto di potersi per lo meno avvicinare ai due mostri sacri e di poter dire la sua anche in una corsa estremamente competitiva come la Grande Boucle: “In alcune giornate sono convinto di potermi avvicinare a loro – spiega il 29enne intervistato da Wieler Revue – ma so di non avere le stesse qualità fisiche che hanno loro. Però io non organizzo il mio calendario sulla base di quello che fanno loro. Potrei farlo, ma anche per me il Tour de France è la corsa più importante in assoluto e io voglio esserci a tutti i costi. L’unica cosa che si può fare e lavorare e affrontare i grandi campioni di questo sport. Mi piacerebbe anche partecipare a più corse di un giorno perché lì, a differenza dei Grandi Giri, ad un certo punto sei costretto a gareggiare in modo aggressivo”.
Oltre ad una maggiore fiducia portata dai risultati, nella prossima stagione l’ex corridore della Decathlon AG2R La Mondiale potrà anche contare su una squadra in cui non esisterà più la barriera della lingua come invece successo nei suoi anni trascorsi alla corte di Dominique Serieys: “Con la Jayco fila tutto liscio, riusciamo ad andare sempre dritti al punto con i dirigenti e questo è molto importante. Sento che mi capiscono meglio e che si possa parlare in maniera diretta senza creare discussione. Magari questo non aiuterà in corsa, ma a livello personale ho già notato differenze importanti. Mi sento più a mio agio perché posso essere totalmente me stesso”.
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