Ineos Grenadiers, l’UCI vieta il casco da crono all’UAE alla vigilia della partenza

L’UCI ha vietato i caschi Kask della Ineos Grenadiers. Una decisione che per certi versi non sorprende vista la particolare conformazione di un prodotto che comunque viene usato da ormai quasi tre stagioni. In particolare il problema non sono i caschi in sé, ma la visiera Aero Pro che viene magneticamente inserita. Quello che però sorprende è la tempistica visto che l’UCI ha deciso di vietarli a meno di 24 ore dalla partenza della crono dell’UAE Tour, con ovviamente la formazione britannica che si è trovata in difficoltà visto che non era certo possibile trovare soluzioni alternative in così poco tempo e in quella sede.

“Il Panel dei Commissari informa tutti i Direttori Sportivi che la Commissione Equipaggiamento dell’UCI proibisce l’uso dei seguenti tipi di visiere della seguente marca, Kask. Pertanto, i corridori che non hanno un casco diverso dovranno prendere il via senza queste visiere per la tappa di domani”, spiegava il comunicato UCI emesso nel pomeriggio di lunedì vietando all’ultimo un prodotto che era stato lanciato nel 2022 e che era stato ampiamente utilizzato dal team e i suoi corridori, come ad esempio in occasione del record dell’ora di Filippo Ganna. A seguire fu utilizzato più volte anche in gara a partire dalla stagione successiva, portando ad alcune modifiche nel 2024, sempre con l’approvazione dell’UCI.

Nel 2025, complice probabilmente anche il regolamento emesso da poco e in vigore da inizio mese riguardo l’aerodinamica e gli indumenti, evidentemente questa modifica non va più bene.  Velo ne ha parlato con il diesse del team britannico Oli Cookson, che ha raccontato come sia stato necessario ingegnarsi per trovare una soluzione senza sconvolgere il delicato equilibrio disegnato dal marchio “Abbiamo trovato una buona soluzione, soprattutto con il capo commissario, che è stato incredibile a lavorare con noi. Quindi siamo tutti a posto e ovviamente, visto il risultato della tappa, non penso che avere il casco avrebbe cambiato il risultato, se si considera la differenza di tempo. Comunque, tutto bene. Cerchiamo sempre di lavorare nel rispetto delle regole, ma anche di far progredire lo sport, e questo anche con i nostri sponsor e i materiali. Credo che ci sia sempre un equilibrio”.

Ci sono stati comunque momenti concitati quando è arrivata la comunicazione, spiega citando un detto inglese riguardo il movimento frenetico delle zampe del cigno che non si vedono sott’acqua, lasciando impressione di regalità all’animale che nuota tranquillo: “Questo è uno sport in cui bisogna sapersi adattare. Diciamo che noi eravamo le zampe del cigno e i corridori erano il cigno. Tutto è stato gestito attorno a questo. C’è un sacco di gente in gamba in squadra e avevamo delle opzioni a disposizione”.

Come fa notare Velo, “nonostante l’apparente facilità e l’allusione a una facile risoluzione, le immagini di Tarling mostrano una visiera con un bordo nero attaccata a un casco ‘Kask Bambino’. La visiera trasparente standard non ha il bordo nero, mentre solo la visiera Aero Pro ha questo dettaglio”. Kask non ha tuttavia fornito ulteriori chiarimenti sulla visiera di Tarling.

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