Giro del Delfinato 2024, Remco Evenepoel dopo la maxi-caduta: “Il mio lato destro è abbastanza segnato, domani è una nuova tappa e sarà ancora più impegnativa”
Remco Evenepoel è finito a terra nella quinta tappa del Giro del Delfinato 2024. Il corridore belga è rimasto suo malgrado coinvolto nella maxi-caduta che coinvolto più di metà gruppo e che ha costretto gli organizzatori a neutralizzare la frazione odierna. Il leader della classifica generale, da noi intervistato nel dopo tappa, ha spiegato di aver sbattuto forte il lato destro del corpo. Il 24enne ha però poi sottolineato di essere pronto sia mentalmente che fisicamente a lottare col coltello tra i denti nelle prossime tappe di montagna per mantenere la leadership della breve corsa a tappe francese. Senza però rischiare troppo, perché tra tre settimane inizia il Tour de France, grande obiettivo di stagione per il capitano della Soudal-QuickStep.
Come stai?
“Il mio lato destro è abbastanza segnato e danneggiato, ma non ho riportato fratture, altrimenti non sarei riuscito ad arrivare qui. Non posso dire bene, perché non è certo una bella situazione. Ma fortunatamente me la cavo con poco. Ovviamente, non è mai buono vivere queste situazioni, quindi bisogna vedere nei prossimi giorni perché ho preso un colpo al ginocchio, all’anca e alla spalla ancora, quindi non è stato bellissimo”.
Come si è innescata la caduta?
“Io ero attorno alla decima o quindicesima posizione e alcuni corridori davanti si sono toccati la ruota o sono scivolati e poi è stato come al bowling. Non so esattamente cosa sia successo dietro di me, ma ero quasi riuscito a evitare la caduta ma sul lato sinistro è arrivato una bici sotto la mia ruota posteriore, e visto che stavo frenando sono andato a terra facendo una capriola in avanti e sono atterrato con la testa e la spalla. È stato un bel botto ma tutto sommato nulla di troppo speciale per quanto mi riguarda”.
Abbiamo visto che sei rimasto seduto a terra guardandoti attorno…
“La cosa positiva riguardo alla mia caduta è che non ho dovuto abbandonare la corsa. Ho comunque picchiato forte il ginocchio, credo per via di un’altra bicicletta che mi ha colpito. È stato abbastanza doloroso, ma pensavo che fosse peggio di quello che è realmente. È stata una brutta situazione per tutto il gruppo, mando i migliori auguri di pronta guarigione ai ragazzi che sfortunatamente hanno dovuto abbandonare e andare in ospedale. Purtroppo è un’altra giornata abbastanza buia per il ciclismo”.
Credo che il fatto che tra meno di un mese inizierà il Tour de France abbia fatto aumentare il nervosismo in gruppo?
“Il finale era complicato, ma sarebbe comunque stato un arrivo in volata. Noi eravamo davanti ma non per lottare per le prime posizioni. È stata una situazione sfortunata perché la discesa non era nemmeno difficile. Sicuramente c’è stress e nervosismo in gruppo e vuoi stare davanti proprio perché piove ed è scivoloso. Non so se questo si poteva evitare, probabilmente no. Si tratta di una situazione di corsa che può succedere”.
Come ti senti ora mentalmente dopo la caduta?
“Per ora sono solo un po’ scocciato, perché sono passati solo cinque giorni dopo il mio rientro in gara e questa cosa mi infastidisce un pochino, soprattutto per quello che arriverà tra tre settimane. Non voglio rischiare nulla, ma è comunque il ciclismo, quando cadi devi rialzarti e provare a lottare il più duramente possibile, cosa che farò nei prossimi giorni”.
Sappiamo cosa hai vissuto, quando succede di nuovo, quali sono le sensazioni?
“Sono tranquillo. Ne ho visti altri più colpiti di me. Il mio pensiero è rivolto a loro, spero non sia niente di grave. Per me domani ci sarà una nuova tappa, un altro giorno in maglia gialla e comincia il fine settimana impegnativo, che lo sarà ancora di più. Purtroppo siamo stati in molti a cadere e bisogna accettare la situazione”.
Le strade oggi erano molto bagnate sin dall’inizio della tappa..
“Sì, assolutamente. La ruota dietro slittava spesso. C’è stata una discesa che Prodhomme ha preso molto veloce e l’abbiamo lasciato andare perché si scivolava molto. Non volevamo prendere rischi in una tappa come questa. Poi c’è stata la bagarre con tutti che volevano essere davanti, poi quella discesa era l’ultimo tratto pericoloso, anche se poi non era particolarmente pericoloso, purtroppo le strade quando piove sono bagnate, non puoi farci niente”.
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