Giro del Delfinato 2024, Matteo Jorgenson ad un passo dal colpaccio: “Avevo la sensazione che Roglic fosse al limite, non ho nessun rimpianto”

Matteo Jorgenson è arrivato a un passo dal conquistare il Giro del Delfinato 2024. Lo scalatore della Visma | Lease a Bike era riuscito a staccarsi di ruota un non brillantissimo Primoz Roglic (Bora-hansgrohe) quando mancavano 5 chilometri al traguardo, e a recuperare ben 48 secondi al leader della generale. Ma questo non è bastato per aggiudicarsi la breve corsa a tappe francese. Il corridore statunitense si è infatti dovuto accontentare del secondo gradino del podio finale a soli 8 secondi dallo sloveno. Il giovane capitano dei gialloneri, parlando ai nostri microfoni nel dopo tappa, ha raccontato le varie fasi di questa frazione mozzafiato e di come i suoi compagni di squadra l’abbiano motivato nel corso di tutta la giornata.

Ci sei andato vicino, hai rimpianti nel sapere quanto ci sei andato vicino?
“No, nessun rimpianto. È stata una corsa molto difficile e devo essere davvero soddisfatto della mia prestazione dell’intera settimana. È stata una giornata davvero ottima e sono super felice”.

Cosa ti è passato per la testa quando Roglic si è staccato a 5 chilometri dall’arrivo e ti sei messo a lavorare con Gee e Rodriguez?
“Devo dire che è stato un momento intenso. Ero già al limite ai -5 all’arrivo e ho dovuto trovare altre energie perché ci pensavo da tutto il giorno. Tiesj [Benoot – ndr] mi ha incoraggiato tutta mattina dicendomi che era possibile. Ho provato a fare la mia migliore prestazione in assoluto e non ho molto altro da dire, ci sono andato vicino e ora so anche cosa si prova ad arrivare secondi e so cosa ha provato Brandon [McNulty – ndr] alla Parigi-Nizza”.

Come sono state le prime fasi di questa tappa?
“Nella prima di salita di giornata andavamo a un ritmo veramente alto perché si stava staccando la fuga e c’erano diversi attacchi da corridori di medio-alta classifica quindi dovevo seguirne qualcuno e mi sono sentito abbastanza bene e avevo avuto la sensazione che Primoz [Roglic – ndr] era un pochino al limite in quel momento. Anche Tiesj [Benoot] ha avuto la stessa sensazione e quindi continuava a motivarmi. Ma anche questa mattina mi sono svegliato credendo che fosse possibile vincere oggi. Sentivo che miglioravo nel corso della settimana in ogni singola tappa, e per questo devo dire grazie al mio allenatore Tim, che sa veramente quello che sta facendo”.

Raccontaci come sono andati quegli ultimi 5 chilometri di salita dal tuo punto di vista
“Negli ultimi 5 km De Plus ha attaccato e ha portato tutti al limite, poi Rodriguez ad un certo punto ha attaccato e Primoz [Roglic] non lo ha seguito, quindi era un segno che stava soffrendo. Anche io stavo soffrendo ma sono riuscito a seguirlo, non mi sono guardato alle spalle ma sentivo alla radio che si stava staccando. Da quel momento in poi era un po’ preoccupato della forza di Derek Gee ad essere onesti, era così vicino a me in classifica e non volevo dare tutto per poi farmi superare in cima. Quindi sono stato un po’ conservativo, poi quando si è staccato ho dato veramente tutto fino al traguardo ma non ha funzionato, magari andrà meglio il prossimo anno”. 

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