Parigi 2024, Mathieu Van der Poel riflette sulla gara in linea: “Il ruolo del favorito non è poi così male, spero in un finale lungo”

Mathieu Van der Poel ha le idee chiare di come sarà la gara in linea dei Giochi di Parigi 2024. In una lunga intervista rilasciata oggi a WielerFlits, il campione del mondo ha detto che secondo lui “Non è molto diversa da una monumento. L’atmosfera è un po’ come quella della Coppa del Mondo”. Il corridore olandese sarà al debutto in questa specialità olimpica, visto che nel 2021 a Tokyo aveva partecipato solamente alla gara di mountainbike, cadendo malamente. Questo però non lo spaventa, e nemmeno il fatto di essere il grande favorito della vigilia.

”È la mia prima Olimpiade su strada – ha detto il 29enne –  Con queste squadre piccole, anche per me è un po’ una situazione di attesa. Ma sembra che possa essere una gara non controllabile. Dipende dalle gambe, ma direi che è un vantaggio per me. Bisogna stare in guardia in ogni momento della gara. Potrebbe accadere all’improvviso, e allora bisogna assicurarsi di essere lì. Il ruolo di favorito non è poi così male. In una classica è sicuramente un po’ più prevedibile. Poi hai la tua squadra con te che può aiutarti a controllare, questa è la grande differenza. Ma di per sé l’obiettivo rimane lo stesso”.

In tanti pensano di vederlo nella stessa condizione del mondiale dello scorso anno, che si era corso su un percorso abbastanza simile e dove lui era arrivato dopo un Tour de France corso col freno a mano tirato, come è successo quest’anno. “Sono uscito dal Tour più fresco, ma questo non significa che avrò di nuovo le gambe dei Campionati del Mondo di Glasgow – prosegue l’iridato – Ogni anno è diverso, naturalmente. Ho seguito la preparazione per Glasgow. Non è esattamente la stessa, ma la tengo comunque a mente”.

Van der Poel ha però ammesso di non conosce ancora il percorso che dovrà affrontare sabato, ma già immagina come potrebbe svilupparsi la corsa. “Ho visto il circuito solo sulle immagini e su Veloviewer. Dovrebbe essere sufficiente, credo. Koos [Moerenhout, l’allenatore della nazionale – ndr] farà una ricognizione del circuito locale, poi avrò una visione migliore. Mi sembra abbastanza duro, soprattutto per le squadre piccole e per la distanza sarà sicuramente abbastanza duro. È possibile [che succeda qualcosa – ndr] a Montmartre, ma anche prima. Chissà, la corsa potrebbe essere già stata decisa sulla salita di Montmartre, si preannuncia una corsa estenuante. Sono sempre contento di un finale lungo, nelle classiche funziona bene e mi aspetto lo stesso”.

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