Alpecin-Fenix, la favola di Jay Vine dalle corse su Zwift alla Vuelta 2021: “Ha più che il suo posto in squadra”

È una storia che ha quasi dell’incredibile quella di Jay Vine. Questa Vuelta a España 2021 rappresenta infatti un momento cruciale per il giovane corridore della Alpecin – Fenix, il quale, con la breve cronometro di Burgos, ha ufficialmente preso parte per la prima volta a un grande giro. Eppure solo un anno fa il corridore australiano rischiava di dover lasciare il ciclismo, facendo parte di una piccola formazione continental australiana e trovandosi costretto, durante il lockdown, a partecipare solo a competizioni virtuali sulla piattaforma Zwift. La radiotelevisione belga RTBF ha ripercorso la sua storia, raccogliendo dichiarazioni del corridore stesso e del suo attuale compagno di squadra Lionel Taminiaux.

La carriera dello scalatore australiano è iniziata solamente nel 2019 in seno alla squadra continental australiana Nero Bianchi. Fino a un anno fa Vine aveva quindi potuto partecipare quasi esclusivamente a corse amatoriali in Australia e Nuova Zelanda (“corse che nessuno guarda”, commenta oggi a posteriori). A inizio 2020 ha iniziato a ottenere dei primi risultati di rilievo, piazzandosi al quinto posto nel Jayco Herald Sun Tour vinto da Jay Hindley. Tuttavia, quello che poteva essere un primo trampolino di lancio per la sua carriera, è stato subito interrotto a causa della pandemia.

Il nativo di Townsville non si è però abbattuto, decidendo di incrementare i propri sforzi e allenandosi con caparbietà grazie alle corse virtuali sulla piattaforma Zwift. In queste competizioni Vine ha saputo ottenere una serie di importanti risultati, fino a vincere la competizione organizzata proprio con questo scopo, che gli hanno permesso di ottenere un contratto da professionista con la ambiziosa formazione professional belga.

Nel 2021 è quindi iniziata ufficialmente la sua carriera tra i professionisti, tra i quali ha saputo affermarsi da subito con apprezzabili risultati. La sua prima corsa è stata infatti il Giro di Turchia, nella quale è riuscito a piazzarsi al secondo posto sia nella tappa regina, sia nella classifica generale, chiudendo alle spalle del solo Josè Manuel Dìaz (DELKO) per appena un secondo. “È stato impressionante da vedere in Turchia – ha dichiarato il compagno Lionel Taminiaux – Gli manca ancora esperienza nel muoversi all’interno di un gruppo più folto, ma è un corridore che ha voglia di apprendere il più possibile e che ascolta i consigli. Deve sicuramente migliorare per quanto riguarda la gestione della corsa, capire dove posizionarsi e come correre per arrivare il più riposato possibile ai piedi dell’ultima salita. Se impara in fretta, non avrà problemi”.

Nel corso della stagione lo scalatore australiano è stato poi capace di esibire una prestazione rilevante soprattutto nella quinta tappa della Vuelta a Burgos, nella quale ha ottenuto un quinto posto di assoluto valore, piazzandosi appena alle spalle del vincitore del Giro d’Italia 2021 Egan Bernal (Ineos Grenadiers) e davanti a corridori di livello internazionale come Mikel Landa (Bahrain-Victorious), poi vincitore della corsa, e Adam Yates (Ineos Grenadiers).

Questa continua parabola crescente gli ha quindi permesso di ottenere la convocazione per il suo primo grande giro, nel quale spera di ottenere qualche risultato soddisfacente o comunque di poter maturare una prima fondamentale esperienza da far fruttare nel corso della sua carriera. Una possibilità meritata e avvalorata anche dalle parole di stima del compago Taminiaux: “Se si trova lì, alla partenza della Vuelta, è perché ha saputo giocarsi le sue possibilità al massimo. Se lo merita perché è difficile emergere quando vieni da certi Paesi. Ha più che il suo posto in squadra e può fare ancora delle belle cose”.

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