Tour de France 2024, ultimi preparativi in altura per Tadej Pogacar: “Lo vedo motivato, tranquillo e contento, i compagni sanno che è il numero uno al mondo”

Tadej Pogacar sta concludendo gli allenamenti in altura in vista del Tour de France 2024. Il fenomeno sloveno si trova infatti con i compagni di squadra a Isola 2000 e, secondo quanto detto da Joxean Fernández Matxin, direttore della UAE Team Emirates a Bici.Pro, ci rimarrà fino a domenica, per poi tornare a casa un paio di giorno e poi spostarsi a Firenze già da mercoledì. Nella località sciistica nel cuore delle alpi il vincitore del Giro d’Italia 2024 sta affinando la sintonia con il resto della squadra, composta da tante stelle e altrettanti scalatori, che lo aiuteranno a conquistare la sua terza Grande Boucle, quella della ipotetica doppietta Giro-Tour.

I compagni di Tadej sono arrivati al ritiro in altura uno dopo l’altro. “Quelli che stavano correndo lo hanno raggiunto mano a mano che finivano le corse – ha spiegato Matxin – Oggi per esempio [martedì – ndr], è arrivato Adam Yates. Nils Politt non c’è perché va a fare i campionati nazionali, però ci sono anche Ayuso, Soler, Pavel Sivakov, Tim Wellens e Almeida. E quando siamo stati al completo, abbiamo fatto la riunione pre Tour. Abbiamo visto le ultime quattro tappe del Tour, partendo quasi sempre in bici dall’hotel. A volte abbiamo fatto tutta la tappa, altre volte solo i finali, ma abbiamo preferito evitare di andare avanti e indietro con le macchine. Abbiamo visto quella di Barcelonette e anche Isola 2000 dove finisce la 19ª tappa”

Secondo il dirigente spagnolo Pogacar arriva alla vigilia del Tour de France con la giusta mentalità, carico dopo lo slancio di buonumore assorbito con la sua trionfale Corsa Rosa. “Lo vedo motivato, lo vedo tranquillo, lo vedo contento – continua il direttore della UAE – Non posso dire niente di negativo, perché non c’è niente di negativo. Ride, scherza, con i compagni formano un bel gruppo. Capiscono che lui è il numero uno al mondo. Anche se abbiamo una squadra di rockstar, ovviamente credono in Tadej come leader di questa squadra per il Tour”.

Una squadra, quella emiratina, che dovrà obbligare tante stelle a fare i gregari. “Sanno perfettamente che Tadej Pogacar è il numero uno al mondo, basterebbe leggere le interviste di Almeida e Yates dopo le varie vittorie in Svizzera – precisa Matxin – Credo che sia una squadra molto unita. E soprattutto, nel momento in cui parlo con i corridori per farli venire qua, parlo subito chiaro. Ragazzi come Adam Yates, come Sivakov, come Wellens e Politt, sanno che avranno il loro spazio, ma quando c’è Tadej, si corre per lui. Sono le condizioni che poniamo prima ancora di firmare il contratto. Non sono io quello che li fa firmare, ma ho una sola parola e quella va sempre rispettata. Quando Almeida e Ayuso mi hanno chiesto di venire al Tour, gli ho detto che andava bene, ma che avremmo corso con l’idea di un leader unico e non sarà fatto niente di diverso rispetto a quello che avevamo deciso”.

Nella selezione della UAE Team Emirates manca però Rafal Majka, un uomo chiave per Tadej in salita, un gregario fedele e affidabile che, come si è visto al Giro, è in ottima forma e ha un rapporto veramente speciale con il fenomeno sloveno. Un nome che però non è mai stato preso in considerazione per la squadra del Tour. “No, mai. Il programma è fatto, definito e chiaro. Si cambia solo se un corridore sta male, come è successo per Jay Vine che è caduto. Per il resto, credo che la forza della nostra squadra sia proprio questa. Vedremo alla fine se anche questa volta il nostro metodo darà buoni frutti”.

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