Tour de France 2024, Romain Bardet non vuole correre alla Geraint Thomas “senza nessuna iniziativa, ma solo attendere che gli altri crollino prima”

Romain Bardet sarà tra i pochi che correranno il Tour de France dopo aver preso parte anche al Giro d’Italia. A pochi giorni dalla conclusione a Roma, il francese spiega tuttavia di voler affrontare la Grande Boucle senza alcuna ambizione di classifica, poco interessato ad un nuovo piazzamento come il nono posto ottenuto nella città eterna, arrivato al termine di tre settimane di grande sofferenza, culminate con la débacle, forse ancor più di testa che di gambe, nella ventesima frazione. Concessosi un breve periodo di stacco in questa settimana, dalla prossima riprenderà allenamenti e preparazione mirati ad essere al meglio a Firenze, dove inizierà il suo undicesimo Tour, sei dei quali chiusi in Top10, compresi due podi.

Vincitore anche di quattro tappe in carriera nei Grandi Giri, sono queste ultime che mette nel mirino per questa sua nuova partecipazione. “Fare come ha fatto GerainT Thomas ancora una volta… non ne sono capace. Non fare nulla al Giro, senza nessuna iniziativa, ma solo attendere che gli altri crollino prima di me… No. Entrare nei primi cinque non facendo altro che seguire rimanendo sempre al limite per non saltare, mi sento inutile…”

Non un giudizio nel merito contro il gallese, ma piuttosto qualcosa che non funziona per lui, viste quelle che sente essere le sue possibilità: “L’ho fatto troppe volte. Ho chiuso così tanti GT nei dieci stremato e senza alcuna soddisfazione… Un pdio, è diverso, ma per un piazzamento preferisco bruciarmi in una tappa per provare a vincerne un’altra”.

Ad ormai sette anni dal suo ultimo trionfo parziale sulle strade della corsa più importante del suo paese, il classe 1990 ha le idee chiare e ha messo nel mirino le sue occasioni. “Il Tour è disegnato bene, le tappe dure sono distanziate, questo mi permette di avere tempo di recupero per essere in forma quando serve – aggiunge – Ho cerchiato cinque o sei tappe. Se tutto va come deve andare, potrei avere tre possibilità di vincere”.

Poter ragionare in questi termini è qualcosa che sembra permettergli di arrivare con un morale migliore: “Mi sento sereno, questo sarà il mio primo Tour de France che affronterò con questa prospettiva. L’anno scorso è stato difficile (ritiro alla 14ª tappa mentre era 12° in classifica) e non voglio rifarlo. Andare al Tour non è una ricompensa che mi viene data, ma è perché ho qualcosa da fare lì. So che è ancora possibile. Quando vedo quello che i vari Kwiatwkowski, Woods e Poels (tutti corridori della sua generazione, o anche più grandi, ndr) hanno fatto lo scorso anno… Fisicamente, so di esserne capace anche io”.

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