Tour de France 2024, Jonas Vingegaard in lacrime: “Dopo tutto quello che è successo… Sono stati i mesi più duri della mia carriera”

Jonas Vingegaard non trattiene le lacrime a margine della presentazione squadre del Tour de France 2024. Dopo essere salito sul podio e aver goduto dello straordinario bagno di folla che Firenze gli ha offerto, con un sostegno speciale ovviamente, non solo in quanto campione uscente, il danese non ha nascosto la sua grande emozione nel corso delle varie interviste a cui si è sottoposto per i vari media internazionali. Tra questi c’erano anche i nostri inviati ed è proprio parlando ai nostri microfoni che si è dovuto fermare per qualche istante, con la voce spezzata e gli occhi gonfi, visibilmente commosso. Comprensibilmente, sono arrivate delle lacrime che racchiudevano tutta la sofferenza e la dedizione che il leader della Visma | Lease a Bike ha messo in campo per essere ora al via della Grande Boucle.

È molto bello essere di nuovo qui, per me è speciale, in particolare dopo tutto quello che è successo…”. È in questo momento che ha bisogno di fermarsi, mentre ripensa a questi due mesi terribili, dalla caduta al Giro dei Paesi Baschi in cui ha riportato ferite gravi, costringendolo ad un periodo in ospedale, passando anche dalla terapia intensiva. Una rincorsa verso il Tour de France fatta di impegno e passione, compiendo quello che per alcuni è già un piccolo miracolo, di per sé.

Per me è stata una battaglia arrivare a questo punto, quindi già essere qui è una vittoria per me – prosegue – Qualsiasi cosa venga andrà bene. Tutto quel che viene dopo oggi è un bonus per me, per me davvero essere qui è già una vittoria. Inoltre, è molto bello per me correre qui in Italia, adoro questo paese, è tutto bello qui. Sono felice di vedere così tanti spettatori oggi e spero che nei prossimi tre giorni sarà ancora così”.

Difficile dunque per lui poter pensare davvero ad un obiettivo preciso, anche se ovviamente non può certo partire senza ambizioni: “Voglio ottenere il massimo risultato possibile in classifica. Ma, onestamente, non so nemmeno io se posso vincere. Ho lavorato duramente e bene, non sono in cattiva forma e, naturalmente, spero che arrivi una vittoria, o quantomeno di essere abbastanza forte da lottare per una vittoria. Ma non possiamo saperlo ora, dovremo aspettare e vedere”.

Impossibile, infatti, al momento, fare previsioni, visto e considerato che non partecipa ad alcuna corsa dal giorno dell’incidente e il ritmo di gara, per quante simulazioni puoi fare, è sempre qualcosa di speciale: “Non so quale sarà l’effetto delle due settimane trascorse in ospedale. Come andrà l’ultima settimana del Tour. O se potrò ancora migliorare durante il Tour. Certo, se non ci fosse stata la caduta, avrei puntato alla vittoria finale. Ma quella caduta ha cambiato tutto […] Gli ultimi due mesi sono stati i più difficili della mia carriera. Un giorno pensavo di fare il Tour, quello dopo pensavo di non farlo. Andavo costantemente in direzioni diverse”.

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