Bilancio Squadre 2024: Visma | Lease a Bike
Potrà sembrare strano, sia per i numeri assoluti sia per il recente passato, ma il 2024 della Visma | Lease a Bike non è stato un anno da ricordare. Probabilmente, i giudizi sono appesantiti da quanto fatto nelle stagioni precedenti, come quella 2023, quando tre corridori diversi vinsero i tre Grandi Giri, ma il rendimento complessivo di tutto l’organico alla fine è stato le attese. Fra movimenti tellurici di CicloMercato e le tante sfortune che si sono abbattute su alcuni corridori di riferimento, il bilancio non può essere del tutto positivo, anche se le vittorie pesanti, soprattutto nei traguardi parziali e nelle brevi corse a tappe di livello WorldTour non sono mancate. Da lì si ripartire per riprovare l’assalto alla UAE Team Emirates e al primo posto nella classifica mondiale.
TOP
Una stagione da romanzo, quella di Jonas Vingegaard. Il danese aveva iniziato alla grandissima, dominando la O Gran Camiño (tre vittorie su 4 tappe) e portando a casa anche la generale della Tirreno-Adriatico, dopo due successi di giornata. Il prossimo appuntamento sull’agenda, il Giro dei Paesi Baschi, ha cambiato del tutto la trama della sua annata: caduta, tante botte e un bollettino medico che inizialmente aveva fatto temere una lunghissima inattività, se non peggio. Da lì, una lunga e faticosa riabilitazione, con in testa solo il Tour de France, dove lo attendeva il rivale ormai classico, Tadej Pogačar: lo sloveno era in condizioni di forma spaziali, ma il danese è riuscito a tenere botta per quanto possibile, compatibilmente con una forma ricostruita in fretta e furia. Il secondo posto sul podio di Nizza è comunque un risultato più che positivo, date le circostanze. Poi, la sua stagione è proseguita al Giro di Polonia, vinto: la premiazione avvenuta a Cracovia è stata di fatto la sua ultima uscita del 2024, dato il figlio in arrivo e la necessità di tirare il fiato, soprattutto mentalmente, dopo un periodo decisamente usurante. In un’annata così accidentata, comunque, le vittorie sono nove e i secondi posti, compreso quello al Tour, sono sei: di questi, per cinque volte davanti a lui è arrivato sempre e solo Tadej Pogačar. Il duello vivrà nuove riprese nel 2025; per certi versi, non vediamo l’ora…
Tra i pochi della squadra a salvarsi da sfortune e infortuni, il nuovo arrivato Matteo Jorgenson è risultato così il corridore più costante del team, riuscendo a raccogliere diversi risultati importanti sia nelle corse a tappe che nelle gare di un giorno. Anche se i successi conquistati sono stati solo due, cui si aggiungono cinque secondi, due terzi posti e un totale di 21 top-10, sono stati di grande qualità: il 25enne è infatti riuscito a imporsi nella classifica finale della Parigi-Nizza davanti a Evenepoel e alla Dwars door Vlaanderen, dove ha assunto il ruolo di capitano dopo la caduta di Van Aert. In precedenza, era stato anche quinto alla E3 Saxo Classic, mentre nel resto delle classiche di primavera ha faticato, al pari del resto della squadra. In estate, invece, sfiora il colpaccio al Giro del Delfinato, dove Roglic gli resta davanti per soli 8″, e anche in una tappa del Tour de France, che conclude in ottava piazza nonostante il lavoro svolto in supporto a Vingegaard. Il finale di stagione è invece un po’ più anonimo, ma quanto fatto per due terzi basta e avanza per farne uno dei migliori corridori del 2024 della compagine neerlandese.
Dopo Vingegaard, il più vincente della squadra è stato Olav Kooij, che ha proseguito la sua crescita ed è ormai tra i top velocisti del gruppo. Otto i successi conquistati dal classe 2001, tutti a livello WorldTour tranne il primo, ottenuto alla Clasica de Almeria; a seguire, una tappa all’UAE Tour, due alla Parigi-Nizza e, dopo due ottimi piazzamenti a Milano-Sanremo e Gand-Wevelgem, una vittoria al Giro d’Italia, sua primo GT in carriera, che però abbandona dopo il primo giorno di riposo dopo essersi ammalato. Sfiorato il titolo nazionale neerlandese a fine giugno, il 23enne fa doppietta al Giro di Polonia di agosto, conquista poi una gara prestigiosa per gli sprinter come la Classica di Amburgo ed è infine medaglia d’argento nella prova in linea degli Europei, battuto solo da Merlier. Un risultato che, assieme a quelli ottenuti nelle altre corse di un giorno disputate, ne fa qualcosa più di un velocista puro.
Due big della squadra che possiamo inserire tra i top nonostante un’annata altalenante, ma principalmente condizionata da diversi problemi fisici e infortuni, sono Christophe Laporte e Wout Van Aert. Il transalpino parte subito forte conquistando tre top-10 tra Omloop Het Nieuwsblad (dove a vincere è il compagno di squadra Tratnik), Kuurne- Bruxelles-Kuurne (dove invece si impone Van Aert) e Strade Bianche, ma in seguito un infortunio lo costringe a saltare tutta la campagna delle classiche. Non è particolarmente fortunato neppure al Giro d’Italia, dove cade e si ritira, e anche al Tour de France non riesce a brillare più di tanto, ma dalla Grande Boucle in avanti cresce e ottiene il bronzo olimpico nella prova in linea e diversi altri buoni piazzamenti prima di concludere il suo travagliato anno con il successo alla Parigi-Tours.
Per quanto riguarda il classe 1994 belga, invece, nei momenti in cui è stato in forma ha fatto vedere cosa è in grado di fare. Il problema, però, sono ormai le troppe cadute, fino a un certo punto figlie della sfortuna, che lo hanno visto coinvolto e che, a causa degli infortuni, lo hanno obbligato a saltare le più importanti classiche del Nord, quello che sarebbe stato il suo primo Giro d’Italia e tutto il finale di stagione. In ogni caso, il nativo di Herentals è andato a segno cinque volte in questo 2024, aprendo il conto alla Volta ao Algarve prima della già citata vittoria alla Kuurne, oltre a due terzi posti a Omloop ed E3 Saxo Classic. Dopo un lungo stop e un rientro tranquillo, ci prova in più occasioni al Tour, dove ottiene diversi piazzamenti e sfiora il successo in due tappe, poi trova finalmente la gamba buona e chiude terzo la crono olimpica, mentre nella prova in linea è prezioso nel proteggere l’attacco vincente del connazionale Evenepoel. È poi grande protagonista alla Vuelta, dove vince tre tappe (e si piazza in diverse altre) e arriva addirittura a comandare contemporaneamente la classifica a punti e quella dei GPM. Finisce però per buttare via tutto con una caduta (forse evitabile con una condotta di gara un po’ più prudente) all’inizio dell’ultima settimana, con cui chiude un’ennesima stagione nella quale, alla fine, i rimpianti sono maggiori delle gioie.
Tra i promossi finiscono anche diversi corridori che il più delle volte sono al servizio dei compagni di squadra, ma riescono a ottenere anche risultati in prima persona quando vengono chiamati a farlo. È il caso di Jan Tratnik, piazzato più volte a inizio stagione (addirittura terzo in classifica alla Volta ao Algarve) e vincitore della Omloop Het Nieuwsblad, cui si aggiungono un paio di top-10 al Giro d’Italia al termine di altrettante fughe e un Tour de France esemplare al fianco di Vingegaard (per non parlare, ma non rientra in questa analisi, di quanto fatto in favore di Pogacar ai Mondiali). Alla Grande Boucle, il danese ha potuto contare anche sul supporto di Tiesj Benoot, che per il resto ha salvato il bilancio delle classiche di primavera della squadra trovando tre top-10 e due top-15 tra Fiandre e Ardenne (oltre a due bei piazzamenti nelle corse canadesi), e su quello del sorprendente Bart Lemmen, ex aviere che, alla sua seconda stagione tra i professionisti (la prima nel WorldTour), non solo non ha fatto mancare il suo apporto alla causa nel suo primo Tour, ma è anche stato in grado di ottenere interessanti risultati in corse quali Tour Down Under, UAE Tour, Giro di Norvegia e Coppa Bernocchi.
Prezioso per la squadra è stato anche il lavoro del veterano Robert Gesink, al suo ultimo anno in gruppo, di Wilco Kelderman, che ha inoltre raccolto tanti piazzamenti in quella che ha rappresentato una delle sue migliori annate tra i professionisti (anche se è ancora una volta mancata la vittoria) ed Edoardo Affini, che dopo tanti chilometri a prendere vento in faccia si è tolto belle soddisfazioni nel finale di stagione (ma con la maglia della nazionale) con i due ori conquistati agli Europei (crono individuale e Staffetta Mista) e i due bronzi ai Mondiali (stesse gare). Discreto, poi, il 2024 dei gemelli Mick e Tim Van Dijke, che sono riusciti a cogliere qualche piazzamento qua e là, di Koen Bouwman, capace di imporsi in una tappa e nella classifica finale della Settimana Coppi e Bartali, e di Attila Valter, che ha alternato buoni risultati e prestazioni a periodi più negativi, raggiungendo comunque la sufficienza.
Sul fronte giovani, infine, il norvegese Per Strand Hagenes si è confermato corridore dal futuro interessante nonostante non sia riuscito, a differenza del 2023 (quando ancora non era professionista), a conquistare vittorie. Il 21enne ha comunque ottenuto diversi buoni risultati, tra i quali spiccano il terzo posto finale al Renewi Tour e il quinto al GP de Québec, entrambe gare WorldTour. La vittoria, la prima in carriera, l’ha invece centrata Thomas Gloag nonostante abbia corso per soli dieci giorni in questo 2024. Reduce da un brutto infortunio, il 23enne britannico è stato nuovamente colpito dalla sfortuna quando sembrava che si stesse riprendendo, ma ha comunque fatto in tempo a lasciare il segno in una tappa del Czech Tour.
+++ Jonas Vingegaard
++ Matteo Jorgenson
+ Olav Kooij
FLOP
Dopo il gran 2023, Sepp Kuss non ha vissuto un 2024 particolarmente positivo. Le fatiche dello scorso anno, unite anche a maggiori aspettative e responsabilità dopo l’addio di Roglic, hanno probabilmente pesato parecchio sulle spalle dello statunitense, che al di là di un po’ di sfortuna (il Covid preso al Delfinato che gli fa saltare il Tour de France), non è quasi mai apparso in grado di lottare per risultati importanti. Gli unici successi sono arrivati in una tappa e nella classifica finale della Vuelta a Burgos, gara che sembrava lanciarlo verso una Vuelta a España da protagonista nel tentativo di difendere la Maglia Rossa vinta lo scorso anno, ma il classe 1994 esce praticamente subito di classifica e naviga per tre settimane tra l’11a e la 15a posizione, finendo per chiudere 14° a 20′ dall’ex compagno di squadra Roglic. Per il 2025 dovrà capire se tornare nel suo ruolo di gregario di lusso con licenza di andare a caccia di vittorie o se proseguire in questo ruolo di co-leader.
La stagione non è stata troppo buona neppure per Cian Uijtdebroeks, arrivato in squadra a dicembre dopo il complicato divorzio dalla Bora-hansgrohe. Il giovane talento belga ha dato il meglio di sé a inizio anno con i piazzamenti alla O Gran Camiño e alla Tirreno-Adriatico, in entrambi i casi al fianco di Vingegaard, oltre che al Giro d’Italia, che lo vedeva in top-5 e in lotta per la Maglia Bianca all’inizio della seconda settimana, quando l’influenza lo ha costretto ad abbandonare la corsa . Da quel momento in avanti, il 21enne non è più riuscito a ritrovare la gamba migliore e, condizionato anche da qualche problema fisico, ha chiuso la sua annata con il ritiro dalla Vuelta a España, dove in poco più di due settimane non è mai riuscito a restare con i migliori o a farsi vedere nelle prime posizioni.
Non è stata particolarmente felice la prima annata tra i professionisti di Johannes Staune-Mittet. Sul 22enne norvegese, vincitore del Giro Next Gen 2023 e secondo classificato al Tour de l’Avenir dell’anno prima, c’erano sicuramente grandi aspettative, e probabilmente queste hanno pesato parecchio sul giovane corridore scandinavo, che non sempre è riuscito a trovare spazio in prima persona e, quando ne ha avuto la possibilità, non è stato in grado di ottenere particolari risultati. Proprio con l’obiettivo di trovare maggiore spazio, oltre che per crescere con più calma, il classe 2002 ha deciso di lasciare la squadra per andare alla Decathlon AG2R La Mondiale, dove avrà la possibilità di provare a coltivare il suo talento.
Sicuramente meno positiva, rispetto al 2023, è stata la stagione di Milan Vader, che non è praticamente mai riuscito a mettersi in evidenza nelle varie brevi corse a tappe alle quali ha partecipato, dove invece lo scorso anno era stato più volte protagonista. Il neerlandese è stato anche poco efficace a supporto dei compagni di squadra, e lo stesso si può dire del connazionale Steven Kruijswijk, che ormai da qualche anno ha messo da parte le ambizioni personali per dedicarsi alla causa del team. L’età che avanza e alcuni infortuni di troppo, però, lo vedono ormai poco brillante, anche se riesce comunque a concludere la Vuelta a España nella top-20.
Infine, non è giudicabile il 2024 di Dylan Van Baarle e Ben Tulett, corridori pesantemente colpiti dalla sfortuna. Ambedue sono infatti stati vittima di un paio di infortuni importanti durante l’anno, con il primo che ha potuto correre solo per 20 giorni, facendo da comparsa nelle sue classiche del Nord e nelle altre (poche) gare disputate, e con il secondo, giovane di talento arrivato dalla Ineos Grenadiers, che ha pedalato in gara per cinque giorni in più rispetto al neerlandese, facendo comunque intravedere qualcosa di positivo al Giro di Svizzera. Per entrambi, la speranza è che il 2025 possa essere più fortunato.
– Johannes Staune-Mittet
— Cian Uijtdebroeks
— Sepp Kuss
Classifica UCI
La Visma | Lease a Bike si conferma una superpotenza del ciclismo mondiale, chiudendo al secondo posto la classifica UCI a squadre stagionale. Diversamente da quanto avvenuto nel 2023, il distacco fatto registrare dalla capolista UAE Team Emirates è molto più ampio, sia per via della grande annata degli emiratini sia perché il raccolto annuale dei gialloneri è stato di molto inferiore, tanto che la differenza fra le due stagioni è di 9000 punti in meno, a fine 2024.
CORRIDORE | NAZIONE | ETÀ | PUNTI |
---|---|---|---|
VINGEGAARD HANSEN Jonas |
DEN
|
28 | 3536 |
VAN AERT Wout |
BEL
|
30 | 2925 |
JORGENSON Matteo |
USA
|
25 | 2702.14 |
KOOIJ Olav |
NED
|
23 | 1862.14 |
LAPORTE Christophe |
FRA
|
32 | 1512 |
BENOOT Tiesj |
BEL
|
30 | 1240 |
VALTER Attila |
HUN
|
26 | 1023 |
TRATNIK Jan |
SLO
|
34 | 964 |
KELDERMAN Wilco |
NED
|
33 | 908.14 |
LEMMEN Bart |
NED
|
29 | 692 |
HAGENES Per Strand |
NOR
|
21 | 654 |
KUSS Sepp |
USA
|
30 | 591 |
AFFINI Edoardo |
ITA
|
28 | 580.14 |
UIJTDEBROEKS Cian |
BEL
|
21 | 327 |
VAN DIJKE Tim |
NED
|
24 | 306.14 |
BOUWMAN Koen |
NED
|
31 | 203.14 |
VAN DIJKE Mick |
NED
|
24 | 183.14 |
STAUNE-MITTET Johannes |
NOR
|
22 | 119 |
KRUIJSWIJK Steven |
NED
|
37 | 65 |
GESINK Robert |
NED
|
38 | 35 |
Miglior Momento
Di vittorie ce ne sono state tante nell’arco dell’anno, ma quella ottenuta da Jonas Vingegaard nella tappa numero 11 del Tour de France è stata, per spettacolo ciclistico e per il carico emotivo che ha portato con sé, sicuramente memorabile. Il duello complessivo con Tadej Pogačar lo ha vinto indiscutibilmente lo sloveno, ma il danese in quella occasione era riuscito a sfoderare una prestazione fantastica, riuscendo a resistere agli attacchi del rivale e trovando persino le energie per stargli davanti nella sfida finale, andata in scena sull’arrivo. In quell’istante, Vingegaard e la squadra avevano probabilmente pensato di poter controbattere fino alla fine allo straripante sloveno; la strada del Tour ha parlato poi in modo diverso, ma quanto ottenuto dal danese quel giorno a Le Lioran, considerati anche i dubbi che ne avevano costellato l’avvicinamento al Tour, fu davvero notevole.
Bilancio Visma | Lease a Bike 2024
Volate - 7.3
Classiche - 7
Grandi Giri - 7.5
7.3
Difficilissimo tirare le somme, alla fine di una stagione così variegata. Lo squadrone neerlandese chiude con un "solo" podio da Grande Giro e dopo aver mancato l'appuntamento con le posizioni di prim'ordine di tutte e 5 le Monumento. Però, in termini assoluti, bisogna registrare 32 vittorie (18 su scala WorldTour) e una presenza sempre importante in quasi tutte le corse affrontate. L'altissimo numero di incidenti e problemi vari che ha colpito corridori importanti è comunque un aspetto da tenere in considerazione, così come la mancata conferma ad altissimo livello di elementi importanti dell'organico.
Da Ekoï è già Black Friday! Tutto il sito al 60%! |
Ascolta SpazioTalk! |
Ci trovi anche sulle migliori piattaforme di streaming |