Parigi-Nizza 2024, Remco Evenepoel attacca e vince la tappa ma la generale è di Matteo Jorgenson

Gran battaglia per chiudere la Parigi-Nizza 2024. A festeggiare sono Remco Evenepoel, che dà fuoco e fiamme per conquistare tappa e corsa, ma per la seconda deve arrendersi a Matteo Jorgenson, unico a resistere alle sue accelerazioni fino alla fine, tagliando il traguardo subito dietro di lui. I due hanno fatto il vuoto sulla Côte de Peille, raggiunti dal solo Aleksandr Vlasov, che si è poi staccato nell’ultima salita, giungendo in terza posizione al traguardo, fallendo così a sua volta l’assalto al podio finale. Sul terzo gradino, alle spalle di Jorgenson ed Evenepoel, sale infatti l’ex leader Brandon McNulty (UAE Team Emirates), che chiude a 1’47” dal connazionale.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

La tappa inizia subito veloce con Laurence Pithie (GFC), Victor Campenaerts (LTD) e Johan Jacobs (MOV) che si muovono subito dopo il via. Il gruppo li lascia subito andare ma la situazione cambia in fretta sulla Côte de Levens con Pithie, poi ripreso dal gruppo, e Jacobs che perdono subito contatto lasciando da solo il belga. Sulla successiva Côte de Châteauneuf si forma alle sue spalle un gruppetto formato da Quentin Pacher (GFC), Laurens De Plus (IGD), Bruno Armirail (DAT), Ion Izagirre (COF), Pello Bilbao (TBV), Ewen Costiou (ARK), Harrison Sweeny (EFE), Samuele Battistella (AST), Christian Scaroni (AST), Ruben Guerreiro (MOV), William Barta (MOV) e Johan Jacobs (MOV).

In discesa scossone nel gruppo con una brutta caduta che attarda Egan Bernal e costringe Santiago Buitrago, caricato in ambulanza, e Kevin Geniets al ritiro. A questo punto, arrivati sulla Côte de Berre-les-Alpes, Campenaerts continua a guidare da solo ma con vicino il gruppetto dei big compatto all’inseguimento formato da Brandon McNulty (UAD), Primož Roglič (BOH), Aleksandr Vlasov (BOH), Quentin Pacher (GFC), Remco Evenepoel (SOQ), Mattia Cattaneo (SOQ), Felix Großschartner (UAD), Matteo Jorgenson (TVL), Koen Bouwman (TVL), Wilco Kelderman (TVL), Laurens De Plus (IGD), Mads Pedersen (LTK), Mattias Skjelmose (LTK), Chris Harper (JAY), Lucas Plapp (JAY), Ion Izagirre (COF), Pello Bilbao (TBV), Ewen Costiou (ARK), Harrison Sweeny (EFE), Samuele Battistella (AST), Anthon Charmig (AST) e Ruben Guerreiro (MOV).

Allo scollinamento, il vantaggio di Campenaerts è ridotto a soli 15 secondi e viene del tutto annullato ai piedi della Côte de Peille, che vede il gruppo dei big ormai compatto. Le prime rampe creano ulteriori selezione con Brandon McNulty (UAD), Primož Roglič (BOH), Aleksandr Vlasov (BOH), Remco Evenepoel (SOQ), Matteo Jorgenson (TVL), Mattias Skjelmose (LTK) e Lucas Plapp (JAY) che staccano gli altri. Quando mancano 45 chilometri al traguardo, Evenpoel rompe gli indugi ma non viene lasciato andare, e anche il suo secondo scatto non ha successo. In questa fase si riavvicina alla testa della corsa anche il gruppetto con Bernal Mattia Cattaneo (SOQ), Louis Vervaeke (SOQ), João Almeida (UAD), Laurens De Plus (IGD), Felix Gall (DAT), Bruno Armirail (DAT), William Barta (MOV) e Michael Storer (TUD).

La terza volta è quella buona per Evenepoel, che accelera a poco meno di tre chilometri dallo scollinamento, e riesce a fare la differenza. Con lui, inizialmente, riescono a restare Jorgenson e McNulty, ma quest’ultimo è presto costretto a cedere, venendo in seguito raggiunto da Vlasov. Il russo riesce poi a staccare McNulty e, in poche pedalata, a riportarsi sulla coppia al comando, transitando poi per primo in vetta. McNulty, raggiunto da Scaroni e Skjlemose, passa al GPM con un ritardo di 15”, che aumenta nel tratto di discesa seguente, dove al terzetto inseguitore si uniscono anche Plapp e Roglic.

Con praticamente solo lo statunitense a tirare inizialmente, mentre davanti Jorgenson ed Evenepoel danno tutto quel che hanno, il gap sale tuttavia molto rapidamente. A 30 chilometri dal traguardo il gap sale così a 50 secondi, segnando la fine delle speranze di vittoria per chiunque non sia nel terzetto di testa, tanto per la tappa quanto per la generale. All’approccio del Col d’Eze la situazione peggiora per gli inseguitori, che vedono così avvicinarsi il gruppetto di Egan Bernal e Felix Gall. Se al TV ci si aspettava battaglia per i secondi di abbuono, Evenepoel lascia che sia il solo Jorgenson a fare lo sprint, con lo statunitense che così gli prende altri due secondi.

Alle loro spalle va invece in difficoltà Roglic, che perde contatto dal gruppetto Maglia Gialla in vista del GPM, senza più riuscire a rientrare, contrariamente a Scaroni che si riporta sotto già nelle prime rampe della discesa. Il distacco intanto dai primi continua a salire e ormai sfiora i due minuti quando si arriva a salire sul Col des Quatres Chemins, ultima chance per provare a fare la differenza. Evenepoel si porta subito in testa, con Jorgenson a ruota, alzando il ritmo. Lo statunitense tuttavia non perde un metro, mentre a staccarsi è Vlasov, che sulle pendenze più dure deve cedere il passo agli altri due, finendo per scollinare con un ritardo già di 35 secondi. Impossibile dunque per lui riuscire a rientrare, vedendo così sfumare i suoi sogni di vittoria parziale e di podio finale.

Davanti invece, dopo che era stato Evenepoel a tirare per tutta la salita, i chilometri conclusivi sono invece quasi esclusiva di Jorgenson, che ormai è tutto un sorriso. Il belga invece è fisso alla sua ruota e si prepara ad uno sprint che non viene realmente disputato. Vittoria di tappa dunque per il campione belga, che festeggia con il gesto del telefono mentre dietro di lui pugno alzato per l’americano, che si prende la classifica generale. Vlasov chiude dunque il podio di giornata, mentre alle loro spalle la situazione si è mischiata. Dopo il rientro del gruppetto di Bernal in vista dell’ultima salita, ad allungare nuovamente sono McNyulty e Skjelmose, che chiudono a 1’39” dalla coppia di testa, anticipando gli altri, regolati da Battistella, al traguardo altri 34 secondi più tardi.

Risultato Tappa 8 Parigi – Nizza 2024

Classifiche Parigi – Nizza 2024

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