Giro d’Italia 2025, stoccata vincente di Richard Carapaz! Del Toro e Ciccone completano il podio

Richard Carapaz conquista l’undicesima frazione del Giro d’Italia 2025. Grazie ad un attacco secco e deciso sulle prime rampe della salita verso Pietra di Bismantova, l’ecuadoregno della EF Education-EasyPost è riuscito prima a riportarsi rapidamente sulla fuga di giornata e poi a staccare tutti gli altri uomini di classifica, andando a conquistare un successo che lo rimette prepotentemente in lotta per le posizioni importanti della classifica dopo una cronometro deludente. Alle sue spalle, staccato di 10 secondi, arriva compatto il gruppetto con tutti gli uomini di classifica con Isaac del Toro (UAE Team Emirates XRG) che si prende agevolmente la seconda posizione davanti a Giulio Ciccone (Lidl-Trek) andando così ovviamente a rafforzare anche la Maglia Rosa con i sei secondi di abbuono conquistati.

Il video dell’arrivo

https://www.youtube.com/watch?v=evzFiX1gbsw

Il racconto della tappa

Partenza a mille all’ora ed è Wout van Aert (Visma|Lease a Bike) il primo corridore ad accelerare, giusto dopo qualche decina di metri. In fuga ci vogliono andare praticamente tutti e l’azione di Fabio Van Den Bossche (Alpecin-Deceuninck), Martin Marcellusi (VF Group Bardiani CSF – Faizanè), Owain Doull (EF Education – EasyPost) e Francisco Muñoz (Team Polti VisitMalta) dura pochissimo. Una violenta accelerazione di Mads Pedersen (Lidl-Trek) cancella di fatto il vantaggio dei 4 e ricomincia così la danza dei tentativi di attacco.

Fra i corridori che si muovono ci sono Wilco Kelderman (Visma|Lease a Bike), Georg Steinhauser (Ef Education-EasyPost) e di nuovo Van Aert, ma anche in questo caso le mosse non sortiscono effetti. Si prosegue a ritmo altissimo e un tentativo se lo concedono Mattia Cattaneo (Soudal Quick-Step) e Yannis Voisard (Tudor), con Alessandro Verre (Arkéa-B&B Hotels), ma su tutti loro il gruppo chiude dopo qualche chilometro. Tocca poi a Steven Kruijswijk (Visma|Lease a Bike) muoversi, con Xabier Azparren (Q36.5) a ruota. I due riescono a passare in quest’ordine al traguardo volante di Borgo a Mozzano, venendo ripresi subito dopo, con il gruppo che nel frattempo neutralizza anche il contrattacco di Alessandro Tonelli (Polti-Visit Malta), Martin Marcellusi (Vf Group-Bardiani Csf-Faizanè), Anthony Perez (Cofidis) e, di nuovo, di Cattaneo.

Un tentativo di Mathias Vacek (Lidl-Trek) causa un sussulto nel gruppo, tanto che il plotone si spezza. Nell’avanguardia rimangono anche Isaac del Toro (UAE Emirates XRG) e Antonio Tiberi (Bahrain Victorious). La situazione però si ricompone una volta ancora ed è sullo strappo non categorizzato di Barga che la corsa prende una nuova piega. Ci prova Nicola Conci (XDS Astana), lo fa anche Quentin Pacher (Groupama-FDJ), ma è una frustata di Wout Poels (XDS Astana) a fare la differenza. Sulle ruote di Poels si porta Kelderman e alle loro spalle il gruppo si frantuma, con una trentina di corridori che si avvantaggia rispetto al resto. I due neerlandesi vengono raggiunti dai contrattaccanti proprio alle pendici dell’Alpe san Pellegrino e si forma così in testa un maxi-gruppo di 38 fuggitivi.

Alcuni di questi, però, perdono subito contatto, non appena le pendenze si fanno dure, mentre davanti Lorenzo Fortunato (XDS Astana) decide di provare ad andar via da solo. Alle sue spalle, a 9 km dalla vetta dell’Alpe San Pellegrino, vengono registrati Jan Tratnik (Red Bull – Bora – Hansgrohe), Alessandro Verre, Embret Svestad-Bårdseng (Arkea-B&B Hotels), Pello Bilbao (Bahrain Victorious), Jonathan Lastra, Stefano Oldani (Cofidis), Nicolas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Georg Steinhauser (EF Education – EasyPost), Rémy Rochas (Groupama-FDJ), Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), Simone Petilli (Intermarché – Wanty), Marco Frigo, Hugo Houle (Israel – Premier Tech), Mads Pedersen, Mathias Vacek (Lidl-Trek), Nairo Quintana (Movistar), Mark Donovan, Damien Howson (Q36.5), James Knox (Soudal Quick-Step), Luke Plapp , Filippo Zana (Jayco AlUla), Chris Hamilton (Team Picnic PostNL), Davide Bais, Mattia Bais, Alessandro Tonelli (Polti VisitMalta), Wilco Kelderman, Steven Kruijswijk, Bart Lemmen (Visma | Lease A Bike), Florian Stork (Tudor), Filippo Fiorelli, Martin Marcellusi, Manuele Tarozzi (VF Group Bardiani CSF – Faizanè), Nicola Conci e Wout Poels (XDS Astana), insieme ad altri corridori.

Con l’avanzare lungo la salita, il gruppetto si seleziona decisamente e rimangono all’inseguimento di Fortunato solo Luke Plapp, Pello Bilbao, Marco Frigo, Nairo Quintana, Wout Poels e Stefano Oldani, a seguito di un’accelerazione di Plapp a poco più di 3 km dalla vetta. Mentre la Maglia Azzurra prosegue la sua azione, dietro di lui si sfilano anche Frigo e Oldani, che vengono riassorbiti dai primi inseguitori, ma in gruppo arriva la Ineos Grenadiers a prendere in mano la situazione e fare chiarezza. L’accelerazione di Jonathan Castroviejo, con Egan Bernal a ruota, fa infatti esplodere il gruppo. Pronta la reazione di Isaac Del Toro e Juan Ayuso, altri corridori fanno più fatica e devono chiudere il buco che si crea.

La maggior parte dei big resta comunque davanti, anche se fanno fatica uomini come Adam Yates (UAE Team Emirates XRG) e Michael Storer (Tudor Pro Cycling), che perdono contatto nel momento in cui il campione colombiano scatta in prima persona. Alla sua ruota prontamente si muovono i rivali più accreditati, tra i quali non sembra spaventarsi Primoz Roglic (Red Bull – Bora – hansgrohe), che resta più indietro inizialmente, risalendo del suo ritmo.

Mischiandosi con i corridori che erano inizialmente in fuga, all’ultimo chilometro di salita il gruppo è composto solamente da Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG), Primož Roglič (Red Bull – Bora – Hansgrohe), Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), Damiano Caruso (Bahrain Victorious), Stefano Oldani (Cofidis), Richard Carapaz (EF Education – EasyPost), Egan Bernal (Ineos Grenadiers), Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), Derek Gee (Israel – Premier Tech), Marco Frigo (Israel – Premier Tech), Giulio Ciccone (Lidl-Trek), Einer Rubio (Movistar Team), Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling Team), Steven Kruijswijk (Team Visma | Lease A Bike), Bart Lemmen (Team Visma | Lease A Bike), Simon Yates (Team Visma | Lease A Bike), Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG), Nicola Conci (XDS Astana Team) e Rafal Majka (UAE Team Emirates XRG), con quest’ultimo che si occupa di gestire l’andatura dopo l’azione del vincitore dell’edizione 2021.

Davanti intanto Fortunato scollina con un vantaggio di un minuto su Quintana, Poels, Bilbao e Plapp, che a loro volta anticipano il gruppo di appena dieci secondi. Subito dietro invece Jay Vine, Giulio Pellizzari e Adam Yates, che sono i primi a rientrare visto il rallentamento che si registra non appena inizia la discesa. Questo consente anche ai battistrada di guadagnare notevolmente terreno, con Fortunato che si rialza e attende gli altri, tra i quali fa fatica Plapp, riuscendo comunque a sua volta a riportarsi sotto.

I cinque uomini di testa entrano così nei 75 chilometri finali con un vantaggio di 1’40” sul gruppo, nel quale continuano a rientrare corridori, fra i quali anche alcuni gregari importanti, pronti a mettersi al servizio dei propri leader. È il caso di Igor Arrieta e Filippo Baroncini, che si portano subito a condurre il gruppo, ma senza forzare nei tratti di discesa più tecnica, per non correre rischi inutili. Si arriva così a 2’30” ai piedi del GPM di Toano, margine che resta sostanzialmente identico anche in cima, dove il gruppo concede il vantaggio massimo di 2’40”.

La situazione cambia infatti appena inizia la discesa, con Mads Pedersen (Lidl-Trek) che si porta subito a tirare, facendo rapidamente crollare il vantaggio della testa della corsa. Ai piedi dello strappo che porta a Vlilla Minozzo, dove è posto il Red Bull KM, il distacco è infatti ormai sceso a 1’30”, e nella discesa e pianura successiva l’ex iridato continua il suo forcing, portando il gap sotto il minuto entrando nei venti chilometri conclusivi. L’approccio alla salita di Pietra di Bismantova vede il gruppo in fermento e il ritmo sale ulteriormente a causa della lotta per le posizioni, tanto che i cinque uomini di testa cominciano la scalata con meno di trenta secondi di vantaggio.

Fortunato spara le sue ultime cartucce in favore di Poels, che prova subito a rilanciare, ma ormai da dietro sentono l’odore del sangue. In particolare è la EF Education – EasyPost a voler provare qualcosa. Il team americano mette così in rampa di lancio Richard Carapaz, che non si fa attendere, scattando a 8 chilometri dalla conclusione, con ancora tre chilometri di salita da affrontare. L’ecuadoriano chiude facilmente quei pochi secondi rimasti agli uomini di testa e si porta solitario al comando, mentre dietro arriva anche uno scatto di Isaac Del Toro.

A rispondere alla Maglia Rosa è Damiano Caruso, con Antonio Tiberi a ruota, seguito da Egan Bernal, Giulio Ciccone e Simon Yates. Dietro di loro Juan Ayuso fa il buco in attesa della reazione di Primoz Roglic, ma lo sloveno non cade nella trappola e aspetta che siano altri a muoversi. A farlo è Einer Rubio, seguito da Derek Gee, Michael Storer e Tom Pidcock, aprendo così alla rimonta di tutto il gruppetto dei big. A quel punto il ritmo cala notevolmente, con Caruso che controlla la situazione, senza forzare.

Carapaz riesce così ad aumentare il suo vantaggio fino a tredici secondi e quando Caruso si sposta il ritmo cala ulteriormente. Nessuno scatta, lasciando così che sia Rafal Majka a fare una andatura regolare, ma di certo non sufficiente per contenere lo scatenato ex campione olimpico. Il vincitore dell’edizione 2019 prosegue a spron battuto riuscendo a guadagnare fino a trenta secondi, con i quali scollina, passando subito dopo sotto l’arco dei cinque chilometri alla conclusione.

A quel punto dietro arriva Brandon McNulty ad alzare il ritmo, ma ormai è tardi e malgrado il forte avvicinamento, non basta più, così come vano è il tentativo di accelerare ad opera di Bilbao. All’ultimo chilometro restano infatti ancora 17 secondi al battistrada, ormai consapevole di aver vinto. Carapaz spinge comunque a tutta fino all’arrivo, dove si può concedere un urlo liberatorio per il primo successo stagionale. Alle sue spalle Isaac Del Toro affronta la volata con irridente facilità, rischiando tuttavia di farsi superare proprio sulla linea da Giulio Ciccone.

Risultato e Classifiche Tappa 11 Giro d’Italia 2025

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