Amstel Gold Race 2024, stavolta tocca a Tom Pidcock! Battuti Marc Hirschi e Tiesj Benoot, mentre Mathieu van der Poel non si vede

Tom Pidcock conquista allo sprint la Amstel Gold Race 2024. Il corridore della Ineos Grenadiers, già secondo e terzo a Valkenburg, sale questa volta sul gradino più alto del podio con una volata ben gestita nel finale che gli consente di superare i suoi tre compagni di avventura. Ad accompagnarlo sul podio sono dunque Marc Hirschi (UAE Team Emirates) e Tiesj Benoot (Visma|Lease a Bike), mentre si deve accontentare della quarta posizione Mauri Vansevenant (Soudal-QuickStep), primo a lanciare lo sprint in un finale tattico per evitare il ritorno dei primi inseguitori, regolati da Paul Lapeira (Decathlon Ag2r La Mondiale).

Il video dell’arrivo

https://www.youtube.com/watch?v=6ZLHd2DY1Xg

Il racconto della corsa

Dopo il via ufficiale, i primi chilometri di gara scorrono molto veloci e vedono il gruppo viaggiare ad andatura molto sostenuta, cosa che impedisce il formarsi di una fuga nonostante i numerosi attacchi e contrattacchi. Quando sono trascorsi 35 chilometri dal via, finalmente riescono ad avvantaggiarsi quattro corridori: si tratta di Tosh Van Der Sande (Visma | Lease a Bike), Enzo Leijnse (Team dsm-firmenich PostNL), Alexander Hajek (Bora-hansgrohe) e Zeb Kyffin (TDT-Unibet), che riescono a guadagnare rapidamente poco più di un minuto e mezzo di margine.

Nel frattempo, però, la corsa è costretta a un cambio di percorso a causa di un incidente avvenuto sul Bergseweg prima del passaggio della gara femminile, una deviazione che consente ai corridori di saltare quella che sarebbe stata la terza ascesa di giornata per poi rientrare sul tracciato originario prima di affrontare la quarta, il Korenweg. Dopo tale cambiamento e al termine di una prima ora di gara percorsa a 48 km/h, il gap tra la testa della corsa e il plotone sale a 3’, con la Ineos Grenadiers che si incarica dell’inseguimento ai battistrada.

Con il gruppoa  fare buona guardia, grazie anche al contributo di Alpecin – Deceuninck e Lidl – Trek, l’avventura dei quattro fuggitivi di giornata si è conclusa rapidamente, tanto che sono stati ripresi già a 75 km dall’arrivo, poco dopo un primo passaggio su Cauberg e traguardo che ha visto il gruppo cominciare ad innervosirsi per la lotta alle posizioni. A 60 chilometri dalla conclusione cominciano le prime accelerazioni: a muoversi per primo è Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step), seguito da Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e Mikkel Honoré (EF Education-EasyPost), che in precedenza si era visto in testa al gruppo a tenere alta l’andatura.

Questi tre uomini riescono a guadagnare un massimo di venti secondi su un gruppo a quel punto ormai teso per l’imminente inizio delle ostilità, provocando inevitabilmente alcune cadute, fortunatamente senza gravi conseguenze. A 45 chilometri dal traguardo prova a muoversi Michael Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), ma Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) va a chiudere in prima persona, trascinando ovviamente con sé tutti i big, a partire da Matteo Jorgenson (Visma|Lease a Bike) e Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), pronti a balzare alla sua ruota.

Si arriva così con il gruppo compatto sul Kruisberg, dove i tre uomini di testa conservano ancora poco meno di venti secondi di vantaggio. Sul successivo Eyserboswerg davanti perde contatto Vervaeke, mentre dietro il ritmo è sempre garantito da Quinten Hermans, in favore del campione del mondo. Sul finale della salita arriva Richard Carapaz (EF Education – EasyPost) ad accelerare, ma ormai è tardi e il gruppo non si spezza. L’azione del campione olimpico tuttavia apre alle accelerazioni. Primo a partire è Marc Hirschi (UAE Team Emirates), seguito da Roger Adria (Bora-hansgrohe), raggiunti da Bauke Mollema (Lidl-Trek) e Valentin Madouas (Groupama-FDJ).

Su questo quartetto provano invano a rientrare Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease A Bike) e Andreas Kron (Lotto Dstny), seguiti da Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), ma non vengono lasciati andare. Ci riescono invece Quentin Pacher (Groupama-FDJ) e Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), formando così un sestetto alle spalle della coppia rimasta al comando, seppur ormai con appena una manciata di secondi. Poco dietro il gruppo, da quale si sganciano Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers), Tiesj Benoot (Team Visma | Lease A Bike) e Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels), che si riportano davanti subito prima dell’inizio dell’atteso e temuto Keutenberg.

Qui davanti riparte subito la bagarre con Hirschi, Benoot, Pidcock e Vansevenant che emergono come i più attivi, ma gli altri riescono a reggere il ritmo. Dal gruppo invece unico a muoversi è Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), che a sua volta riesce a rientrare con una azione in controtempo che sorprende gli altri, ancora in attesa di una mossa di Mathieu van der Poel, mentre Michael Matthews (Team Jayco-AlUla) prova a tenere costante l’andatura. Dopo la salita il gruppo viene tuttavia segnalato a oltre trenta secondi e iniziano alcuni movimenti, come quello di Alexander Kamp (Tudor Pro Cycling) e Odd Christian Eiking (Uno-X Mobility), ma sono azioni senza grande consistenza, che non portano risultati.

Davanti intanto si arriva sul Cauberg ancora compatti ed è ancora Hirschi a provare il forcig. Lapeira reagisce prontamente, portando con sé gli altri, compresi Adrià e Honoré che fanno molta fatica, tanto che il danese finisce per staccarsi sulle ultime rampe. Dietro intanto è Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) a provare l’allungo,  seguito da Dylan Teuns (Israel-Premier Tech), Benoit Cosnefroy (Decathlon Ag2r La Mondiale) e un sempre attento Matthews, che poi porterà via un quartetto rilanciando ulteriormente, seguito da Andreas Kron (Lotto Dstny), Romain Grégoire (Groupama-FDJ) e Jan Christen (UAE Team Emirates), prima che rientri anche Simone Velasco (Astana Qazaqstan).

Dal gruppo tuttavia nessuno riesce ormai ad emergere e la EF Education – EasyPost, che non ha più l’uomo nel gruppetto di testa, prova ad organizzare un ormai disperato inseguimento con Richard Carapaz e Ben Healy al servizio di un pimpante Marijn van den Berg. Intanto, la testa della corsa esplode sul Geulhemmerberg, penultimo muro di giornata, dove Pidcock e Hirschi chiudono rapidamente su Bilbao che aveva provato ad allungare in discesa, con lo svizzero che opera subito un nuovo forcing, portando con sé Benoot, Pidcock e Vansevenant.

Questo quartetto stavolta riesce a staccare gli altri, scollinando con qualche metro di vantaggio, che diventano una decina di secondi ai piedi dell’ultima difficoltà di giornata. Qui Vansevenant prova subito a forzare, mentre dietro Lapeira esce da solo al loro inseguimento, avvicinandosi notevolmente, così come Mollema, poco dietro. Entrambi tuttavia devono arrendersi quando Pidcock rilancia l’azione, provando a staccarsi di ruota i compagni di avventura. Il tentativo non riesce, ma respinge in maniera definitiva qualsiasi tentativo di rientro.

A giocarsi la vittoria è così il quartetto di testa, che malgrado un allungo di Benoot prima della flamme rouge, andrà a disputarsi il successo allo sprint. Ne esce un ultimo chilometro ovviamente tattico, con Vansevenant primo a cedere alla pressione. Il belga parte così lunghissimo, sacrificando le sue chance di vittoria pur di non gettare tutto alle ortiche. Dalla volata emerge invece Pidcock, che resiste facilmente a Hirschi e Benoot per conquistare, stavolta senza alcun dubbio, la Amstel Gold Race 2024.

 

Risultato Amstel Gold Race 2024

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