Presentazione Squadre 2025: Team Visma | Lease a Bike
Pensare che una squadra che ha vinto 32 corse, in larga parte di livello WorldTour, nella scorsa stagione sia chiamata a un riscatto farebbe quasi sorridere, se non si stesse parlando della Visma|Lease a Bike. La formazione neerlandese aveva abituato se stessa e tutto il mondo del ciclismo a dominare la scena, come avvenuto nel 2023, quando portò a casa tutti e tre i Grandi Giri e una lunga serie di successi pesantissimi. Nel 2024, però, il dominio non si è ripetuto, soprattutto per via dei problemi fisici che hanno colpito tanti dei corridori più importanti in organico. Così, fra Giro, Tour e Vuelta, è maturato “solo” un secondo posto e anche nelle Classiche più importante, salvo qualche eccezione, sono mancati gli acuti più importanti. Ecco quindi il desiderio del “riscatto” di cui sopra, che passerà da un organico rinnovato e dalla voglia dei “grandi” di tornare a macinare vittorie.
Gli uomini più attesi
Il più atteso di tutti è Jonas Vingegaard, che arriva da un 2024 a dir poco complicato, durante il quale è stato però capace di chiudere al secondo posto il Tour e di vincere le generali di Tirreno-Adriatico e Giro di Polonia. Il danese conta sul poter preparare nei minimi dettagli quello che rimane il suo più grande obiettivo, il Tour de France, dove metterà in scena – salvo imprevisti – una sfida atomica con Tadej Pogačar, senza dimenticare Primož Roglič e Remco Evenepoel. In salita, il corridore nordico ha qualità forse impareggiabili, ma dovrà essere perfetto, come avvenuto nel 2023, per riuscire a piegare un Pogačar che l’anno scorso ha toccato livelli forse mai visti prima. Il danese ha in agenda anche la Vuelta e ha fatto sapere di guardare con interesse al Mondiale di Kigali: se sarà al meglio, sarà un avversario durissimo per tutti.
Uguale livello di attesa rimane anche intorno a Wout van Aert, anche lui reduce da una stagione segnata da cadute e infortuni assortiti. La speranza, sua e della squadra, è quella innanzitutto di una primavera da protagonista assoluto, con un occhio particolare a quelle Classiche del Nord da lui tanto ambite. Nel programma stagionale ci sono anche il Giro d’Italia (come l’anno scorso, anche se poi le cose sono andate in maniera diversa) e il Tour de France, grandi palcoscenici su cui il belga andrà a caccia di successi pesanti e non farà mancare, come da sua indole, il contributo agli obiettivi della squadra. In generale, la bacheca delle vittorie (il cui contatore oggi è a quota 49) non è in proporzione con quella dei piazzamenti: a 30 anni compiuti, è il momento di invertire questo rapporto.
Uno dei movimenti di CicloMercato più interessanti di tutto l’inverno è stato quello relativo a Simon Yates, che ha per certi versi seguito l’esempio del gemello Adam, unendosi quindi a una delle superpotenze del gruppo in modo da potersi poi dividere fra ambizioni personali e compiti di gregariato, per quanto di lusso. L’inglese arriva da un 2024 non entusiasmante e spera di potersi rilanciare, facendo classifica al Giro d’Italia e sostenendo il “super-capitano” Vingegaard al Tour: le qualità, soprattutto in salita, sono indiscutibili, ma bisognerà vedere come riuscirà a calarsi nella nuova realtà e a fronteggiare le nuove richieste di squadra.
L’arrivo del britannico sposta un po’ più indietro, nelle gerarchie, Sepp Kuss. Non è detto che questo sia un male per lo statunitense, che è passato dal vincere la Vuelta 2023 a una stagione, quella appena trascorsa, trascorsa abbastanza nell’ombra. Lo stesso corridore ha più volte dichiarato che preferisce non avere pressioni direttamente su di sé e che rende di più quando queste si spostano altrove. Come gregario, soprattutto quando la strada sale, ha dimostrato di avere pochissimi rivali al mondo e dal suo lavoro passeranno molte delle ambizioni di vittoria della squadra neerlandese, fra Tour e Vuelta.
Chi invece è ormai nelle primissime file del ciclismo mondiale è Matteo Jorgenson. Connazionale di Kuss, il 25enne statunitense sembra pronto per salire l’ultimissimo gradino che lo separa dai migliori al mondo, a fronte di una crescita individuale che già nel 2024 è parsa imperiosa, sia per quel che riguarda i Grandi Giri che le gare di un giorno. Da vedere, però, come verranno gestite le sue ambizioni personali nell’ambito delle strategie di una squadra che spera di avere a disposizione, nelle gare più importanti del calendario, un ventaglio molto più ampio di “capitani” spendibili. Fra questi, almeno per il momento, non dovrebbe esserci Cian Uijtdebroeks, che non ha ancora compiuto 22 anni e che sta per iniziare già la sua quarta stagione da professionista: il belga arriva da un’annata probabilmente sotto le aspettative e per lui la squadra ha studiato, almeno in sede iniziale, un calendario senza appuntamenti di primissimo livello. L’idea è probabilmente quella di fargli ritrovare progressivamente fiducia, anche attraverso risultati più facilmente raggiungibili.
La formazione neerlandese si aspetta poi un contributo pesante, in termini di vittorie, al bilancio stagionale da Olav Kooij, che è ormai uno dei velocisti più forti dell’intero panorama mondiale. Il 23enne giallonero si è già detto molto ottimista rispetto alle sue possibilità nell’arco del 2025, durante il quale andrà a caccia di successi sulle rette finali sia delle corse di un giorno che delle singole giornte delle corse a tappe. Le aspettative sono cresciute poi intorno a Edoardo Affini, che si presenterà al via delle cronometro individuali che affronterà con la prestigiosa maglia di campione europeo della specialità addosso: il corridore veneto potrà ambire a risultati importanti contro il tempo e anche a qualche colpaccio in finali veloci e adatti alle sue caratteristiche. Attenzione poi al giovane Per Strand Hagenes, che ha finito in crescendo la sua prima stagione da professionista e che ha nelle gambe ottime cose, soprattutto nelle gare di un giorno, sia finalizzando attacchi da lontano e sia muovendosi con giudizio in finali convulsi e nervosi.
La squadra giallonera ha inoltre una schiera di corridori di primissimo livello, capaci di lottare per le primissime posizioni nelle Classiche più importanti e di svolgere funzioni di primaria rilevanza nelle gare a tappe, a sostegno dei capitani: è il caso di Christophe Laporte, protagonista di un 2024 molto altalenante, della garanzia Tiesj Benoot e di Dylan van Baarle, che vorrà mettersi alle spalle una stagione decisamente condizionata da problemi fisici di varia natura. Dal CicloMercato sono poi arrivati due corridori che potranno avere ruoli importanti, sia sul piano individuale che in tema collettivo: Victor Campenaerts ha aperto un nuovo capitolo della sua carriera e potrebbe essere un cavallo fondamentale da inserire nel motore della squadra per le gare più importanti, mentre Axel Zingle cerca di seguire le orme del conterraneo Laporte, sperando di trovare con i nuovi colori una dimensione da corridore vincente, anche per le gare più rilevanti del calendario mondiale.
Il pacchetto dei “gregari di lusso” si compone inoltre di due corridori che in salita sanno andare molto forte come Wilco Kelderman e Steven Kruijswiijk: entrambi sembrano ormai del tutto votati al far girare l’economia di squadra, ma chissà che non riesca loro di tornare ad assaporare il profumo di una vittoria, considerando che il primo citato non vince dal 2015 (e non ha mai vinto in carriera neppure una corsa di livello WorldTour), mentre il più esperto connazionale non esulta addirittura dal 2014. A Bart Lemmen si chiederanno conferme, dopo una stagione da “matricola”, almeno a livello WorldTour, assolutamente eccellente, soprattutto lungo percorsi mossi ed esigenti.
Ruoli importanti li avranno poi Attila Valter, che rimane una carta spendibile nelle Classiche vallonate e in alcune brevi corse a tappe, e, presumibilmente Ben Tulett, per il quale andrà però prima di tutto valutata la sua condizione generale, a seguito di una stagione, quella appena trascorsa, decisamente complicata. Da vedere poi quali sarà lo stato di forma che riuscirà a raggiungere il britannico Thomas Gloag, che ha fatto vedere lampi di spessore, ma che in passato ha spesso dovuto fare i conti con incidenti e con conseguenti problemi fisici.
Rientrano infine nel settore dei corridori di supporto, per quel che riguarda le giornate da velocisti, Tosh van der Sande e Dan McLay, quest’ultimo ingaggiato appositamente come ultimo uomo per Kooij, e, per quanto concerne i percorsi complicati dal punto di vista altimetrico, Julien Vermote, uomo che sa spendersi in testa al gruppo nelle fasi intermedie delle gare. Possibile che compiti di supporto spettino anche al giovane neerlandese Loe van Belle, dotato di buone qualità da passista, ma ancora alla ricerca della sua dimensione nel gruppo dei “grandi”.
Le giovani promesse
Non manca la qualità anche tra i cinque neopro’ che faranno parte della rosa del team in questo 2025, quattro dei quali promossi dalla formazione di sviluppo; unico “esterno” altri non è che il campione del mondo Under-23 Niklas Behrens, strappato al vivaio della Lidl-Trek. Il 21enne tedesco, anche vice campione europeo di categoria, si è imposto sull’impegnativo circuito di Zurigo nonostante un fisico possente (195 cm per 80 kg), dimostrando così di possedere un motore importante, grazie al quale potrebbe in futuro essere protagonista nelle classiche del Nord, evidenziando anche un buono spunto veloce e, per l’appunto, una buona tenuta sui percorsi piuttosto movimentati come è stato quello iridato che l’ha visto trionfare.
Sono corridori con caratteristiche molto diverse tra loro i due più giovani in organico nel team, ovvero i classe 2005 Jørgen Nordhagen e Matthew Brennan. Il norvegese, proveniente dallo sci di fondo, ha deciso di dedicarsi totalmente al ciclismo lo scorso anno dopo aver già impressionato tra gli juniores, conquistando subito risultati importanti come i successi al GP Sportivi di Poggiana, al Giro del Friuli Venezia Giulia, alla Coppa Città di San Daniele e in una tappa del Tour Alsace, oltre al terzo posto alla Liegi U23 e anche il settimo in una corsa professionistica come il Giro di Germania, evidenziando dunque di andar forte sui percorsi mossi e nelle gare a tappe. Proveniente dalla pista, il britannico è invece un corridore molto veloce, ma anche piuttosto resistente, che nel 2024 si è imposto in una tappa del Giro Next Gen e in due corse croate di categoria .2, ottenendo anche un paio di piazzamenti tra i pro’ e mostrandosi quindi già pronto per fare il salto.
Leggermente più “anziani”, ma non meno talentuosi sono poi i neerlandesi Tijmen Graat e Menno Huising. Entrambi appaiono a loro agio sui percorsi maggiormente impegnativi, con il primo che si è messo in evidenza conquistando il terzo posto finale all’ultimo Tour de l’Avenir, mentre nel 2023 erano arrivate le vittorie all’Istrian Spring Trophy e al GP Palio del Recioto e il quinto posto al Czech Tour. Il secondo era riuscito, nello stesso anno, ad alzare le braccia al cielo alla Flèche Ardennaise, mentre nel 2024 ha colto diversi piazzamenti interessanti, come il terzo posto nell’impegnativa Ronde de l’Isard. Per entrambi, dunque, potrebbe esserci spazio in alcune brevi gare a tappe e classiche minori.
Organico Team Visma | Lease a Bike 2025
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Potenziale Visma | Lease a Bike
Volate - 8.1
Colline - 9.5
Montagne - 9.7
Pavé - 8.6
9
Dopo una stagione contraddittoria, segnata in particolar modo da infortuni e disavventure varie, la squadra neerlandese vuole tornare, se non a dominare la scena come fatto nel 2023, quantomeno a lottare per la vittoria, sia nei Grandi Giri che nelle Classiche Monumento. Per farlo, si spera nella salute di tutti i migliori interpreti di un organico che rimane di livello mondiale e anche in qualche giovane talento in grado di imporsi subito al massimo livello. Le risorse a disposizione sono tantissime, su tutti i tipi di terreno: le vittorie arriveranno, ma bisognerà vedere quale peso avranno.
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