Mondiali Kigali 2025, l’UCI valuterà la situazione a seguito del Tour du Rwanda
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La buona riuscita del Tour du Rwanda 2025 potrebbe essere essenziale in vista dei Mondiali di Kigali 2025. La breve corsa a tappe africana si svolgerà dal 23 febbraio al 2 marzo e malgrado la decisione della Soudal Quick-Step di non partecipare, gli organizzatori puntano a dimostrare la sicurezza dell’evento, nonché in generale del paese. Il conflitto militare nell’est della Repubblica Democratica del Congo, paese confinante con il Rwanda che peraltro è anche coinvolto, perlomeno economicamente, ha infatti destato numerose preoccupazioni nelle ultime settimane, portando molti a dubitare non solo dello svolgimento della corsa in partenza questa domenica, ma soprattutto facendo venire numerosi dubbi riguardo lo svolgimento della rassegna iridata in autunno.
Per il momento, ufficialmente, l’UCI ha ribadito la sua fiducia negli organizzatori locali e ha confermato che i Mondiali si terranno come previsto nel paese africano, ma da più parti sono emerse indiscrezioni riguardo alcune contromosse che sarebbe state prese da Aigle per non restare scoperti in caso di problemi. Si è così parlato della possibilità che i successori di Tadej Pogacar, Remco Evenepoel, Lotte Kopecky e Grace Brown, nonché di tutte le altre categorie, potessero emergere dal percorso che doveva essere usato ai Mondiali 2020, proprio tra Aigle e Martigny. Ipotesi smentita dal massimo organismo del ciclismo, almeno per il momento.
Il presidente David Lappartient ha investito molto in questo progetto, annunciando già da molto tempo prima che l’edizione 2025 sarebbe stata assegnata per la prima volta a un paese africano e il Rwanda in questi anni aveva dimostrato una ottima capacità organizzativa, che molte squadre di primo piano hanno potuto saggiare proprio con la breve corsa a tappe in partenza a breve. Ad eccezione delle polemiche riguardo i costi della trasferta, che hanno portato alcune nazioni a rinunciare ad alcune categorie e/o eventi, tutto sembrava filare liscio, ma ora inevitabilmente l’UCI chiede rassicurazioni.
Secondo quanto riportano DirectVelo e RadsportNews, infatti, “una valutazione sarà effettuata dopo il Tour de Rwanda” a seguito di una riunione del direttivo UCI che servirà proprio a fare “il punto della situazione” a seguito dello svolgimento di una corsa che potrebbe dunque rivelarsi molto più importante di quanto previsto. Attualmente, l’UCI sembra voler mantenere l’evento in Africa, ma inevitabilmente le questioni sulla sicurezza, non solo degli atleti ma della intera carovana in un contesto decisamente particolare sarà la priorità numero uno e non è possibile escludere variazioni.
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