Regolamento Giro d’Italia 2025, come vengono calcolati i distacchi all’arrivo? Regola dei 3/5 km in 13 tappe

Come saranno calcolati i distacchi al Giro d’Italia 2025? Sebbene la domanda sembri banale, il regolamento della Corsa Rosa, e più in generale delle corse ciclistiche, prevede a riguardo regole ben precise che possono risultare anche fondamentali per andare a stabilire la classifica generale, andando così a condizionare le tattiche, le strategie e più in generale i comportamenti in corsa dei corridori, specialmente nelle fasi finali delle tappe. Chi segue il ciclismo in maniera assidua conoscerà perfettamente tutte le norme, ma chi invece si approccerà al nostro sport proprio in occasione di un evento nazionalpopolare come il Giro troverà in questo articolo tutte le spiegazioni necessarie per capire al meglio le strategie di gara.
Ovviamente, la regola generale prevede che chiunque arrivi nello stesso gruppo del vincitore di tappa verrà accreditato dello stesso tempo di quest’ultimo, a prescindere da quanti secondi possono passare da quando taglia il traguardo il primo e l’ultimo dello stesso gruppo, che in alcune tappe può superare le 150 unità. Questo discorso vale, però, soltanto nel caso in cui all’interno del gruppo non ci siano “buchi” tra due corridori, ed è qui che entra in gioco il regolamento che specifica, in base alle singole tappe, quanta “luce” o quanto tempo debba esserci affinché i cronometristi debbano registrare due tempi diversi sul traguardo.
Un altro punto cruciale del regolamento, inoltre, riguarda anche le eventuali eccezioni che possono essere applicate in caso di problemi meccanici o di cadute indipendenti dalla volontà dei corridori. Gli organizzatori hanno quindi previsto, tappa per tappa, una distanza “cuscinetto” che neutralizza i distacchi in caso di inconvenienti come quelli sopra citati, e che analizzeremo più avanti nell’articolo.
Come si assegna il tempo al Giro d’Italia 2025
La regola generale prevede che ogni corridore che arriva all’interno dello stesso gruppo venga accreditato dello stesso tempo del primo membro di quello stesso drappello. Il regolamento indica quindi che ad ogni frattura effettiva, nel caso in cui ci sia un distacco superiore al secondo tra un corridore e un altro, i cronometristi debbano quindi registrare un nuovo tempo per il secondo gruppetto, da calcolare in riferimento al vincitore di giornata. Questa regola trova però un eccezione nel caso delle tappe in cui si prevede un arrivo in volata in cui, considerando il caos che spesso si viene a creare negli sprint, sono previsti dei distacchi leggermente aumentati per considerare un gruppo staccato da un altro.
Nelle tappe classificate come pianeggianti, in cui quindi si pronostica ci sarà uno sprint finale, infatti, i cronometristi aspettano tre secondi di frattura tra un corridore e l’altro per assegnare un nuovo tempo al secondo gruppetto. Questo protocollo nel Giro d’Italia 2025 sarà applicato alle tappe : 4a, 6a, 12a, 18a e 21a.
La regola dei 3 (o 5) km al Giro d’Italia 2025
Altra regola molto importante, che spesso in passato è stata determinante per stabilire gli esiti di una corsa è quella della neutralizzazione ai tre (o ai cinque) chilometri dall’arrivo. Il regolamento prevede che se, nel corso degli ultimi 3 (o 5) chilometri di una tappa in linea, un corridore è vittima di un incidente dimostrato, che può essere una caduta, una foratura o un problema meccanico, lo stesso viene accreditato dello stesso tempo del gruppo in cui si trovava al momento in cui si è verificato il problema, pur mantenendo, però, in classifica, la stessa posizione con cui ha effettivamente tagliato il traguardo. Lo stesso discorso vale anche nell’ipotesi in cui il corridore non riesca a tagliare il traguardo a causa di uno degli avvenimenti sopra citati, ed in quel caso l’atleta verrà classificato all’ultimo posto di giornata pur mantenendo lo stesso tempo del gruppo in cui si trovava al momento dell’incidente.
Importante sottolineare anche la differenza che c’è tra le tappe in cui la regola verrà applicata a tre chilometri e quella in cui invece verrà applicata a cinque chilometri dalla conclusione, che è una novità normativa che verrà applicata per la prima volta in questa occasione. Il regolamento UCI prevede che, nella norma, la regola della neutralizzazione venga applicata a tre chilometri dalla conclusione, specificando però che, su richiesta motivata e giustificata da parte degli organizzatori, questa possa essere estesa a cinque chilometri per ragioni di sicurezza. RCS ha quindi chiesto, e ottenuto, da parte dell’UCI queste deroghe in alcune tappe per garantire che, anche in caso di percorsi particolarmente ricchi di ostacoli o di settori pericolosi nel finale, venga garantita al meglio la sicurezza dei corridori.
Altra novità di questo 2025, rispetto alle passate edizioni, è la modifica introdotta dall’UCI proprio all’inizio della stagione 2025 per quel che riguarda gli “incidenti individuali”: nell’ipotesi delle cadute, infatti, non verranno considerati incidenti a cui si può applicare la regola dei 3/5 chilometri quelli che vedranno coinvolti un solo corridore. Sarà quindi necessario, per l’entrata in vigore di questa norma, che siano almeno due i corridori coinvolti in una eventuale caduta, altrimenti chi finirà a terra da solo verrà accreditato del suo tempo effettivo, a prescindere da dove è avvenuto l’incidente.
L’articolo UCI sulla regola dei 3 chilometri sarà applicato a 8 tappe in quest’edizione del Giro d’Italia: 1a, 6a, 8a, 11a, 12a, 15a, 17a, 19a e 21a. Saranno invece 5 le tappe in cui i chilometri sono cinque, 3a, 4a, 14a, 18a, 21a. Ricordiamo infine che naturalmente la regola della neutralizzazione ai tre (o cinque) chilometri dall’arrivo non può valere per le cronometro. Non vale ovviamente neanche per le altre tappe in quanto non ci si aspetta un arrivo di atleti in gruppo, ma soprattutto ci sarà terreno per poter cercare di fare la differenza nel finale.
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