Giro d’Italia 2025, Richard Carapaz ritorna sulla tappa del Colle delle Finestre: “Fatico a capire quale fosse la strategia della UAE e di Del Toro”

Richard Carapaz torna a parlare dopo il terzo posto conquistato al Giro d’Italia 2025. Ad ormai due settimane dal capitolo finale di Roma, che ha visto l’ecuadoregno della EF Education-EasyPost concludere il suo Giro al terzo posto, alle spalle di Simon Yates (Visma|Lease a Bike) e di Isaac del Toro (UAE Emirates), il nativo di El Carmelo ha concesso una lunga intervista al giornale spagnolo Marca, in cui ha rianalizzato tutta la sua Corsa Rosa, soffermandosi in particolare sulla giornata del Colle delle Finestre, dove il suo tentativo di strappare la Maglia Rosa a Del Toro si è trasformato in un lungo duello tra i due che ha permesso a Yates di guadagnare oltre cinque minuti e di beffarli entrambi, andando così a vincere la corsa.

Penso che questo sia uno dei migliori grandi giri che ho mai corso nella mia carriera. – esordisce il classe 1993 – Sono estremamente soddisfatto perché so di aver dato tutto quello che avevo e di aver fatto tutto quello che era in mio potere. È stato un Giro bello e molto combattuto, ma alla fine possono capitare episodi che ti sfuggono di mano. Per me, in ogni caso, tornare sul podio dopo quattro anni è molto gratificante”. Spostandosi poi sulla sfida con Del Toro, il 32enne spiega come la frustrazione che aveva mostrato nell’immediato post-tappa si sia trasformata in un grosso interrogativo su quella che è stata la strategia UAE che, pur di non collaborare, ha preferito perdere definitivamente le possibilità di vincere la corsa.

Sto facendo ancora fatica a capire quello che è successo – prosegue Carapaz – è stata una situazione strana. Non penso di aver mai visto qualcuno far scivolare via la Maglia Rosa così facilmente. Però tutti si giocano le loro carte e loro si sono giocati questa, e alla fine questo è stato il risultato. Il terzo posto a me cambia poco rispetto al secondo, in ogni caso rimango con la soddisfazione di aver lottato nuovamente per vincere un grande giro. Io ho rianalizzato la tappa, la nostra missione era di isolare Del Toro sin dall’inizio del Finestre per far sì che la sfida diventasse uno contro uno, e ci siamo riusciti. Poi è arrivato Yates da dietro e ha attaccato, e io ho chiuso in diverse occasioni. Ad un certo punto ho deciso che non dovesse essere solo responsabilità mia, ma Del Toro ha rallentato. Ad un certo punto è stato quasi imbarazzante perché io ho frenato per farlo passare e lui ha frenato insieme a me”.

Una volta resosi conto che il vantaggio di Yates stava diventando pericoloso in ottica sorpasso, Carapaz ha poi nuovamente alzato il ritmo negli ultimi chilometri del Finestre, riportando il gap a circa 1’20” al momento dello scollinamento. Iniziata la discesa, però, Del Toro ha continuato a non collaborare, e Yates, grazie anche al fondamentale aiuto di Wout Van Aert entrato nella fuga del mattino, ha visto il suo vantaggio crescere esponenzialmente arrivando a superare i 5 minuti nella valle verso Sestriere: “Durante la discesa Del Toro frenava perché voleva aspettare i suoi compagni di squadra, che però erano dietro di oltre tre minuti – spiega il corridore sudamericano – Quando poi ci hanno raggiunto era troppo tardi. Lui mi ha detto che potevamo collaborare, ma Yates era già davanti di 5 minuti e con un compagno di squadra ad aiutarlo, e io gli ho detto che era troppo tardi. È come se Del Toro fosse ossessionato da me, non sono riuscito a capire il perché”.

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