Europei Drenthe 2023, Arnaud De Lie: “Quando Laporte è partito Wout sarebbe dovuto andare con lui, ma è chiaro che dirlo dopo è molto più facile”
Arnaud De Lie gregario di lusso nella prova in linea degli Europei di Drenthe 2023. Dopo essere riuscito a seguire le azioni decisive, il giovane corridore vallone si è infatti completamente sacrificato nel finale per Wout Van Aert lanciando una lunghissima volata sul Col du VAM che ha sostanzialmente chiuso il gap su Christophe Laporte, ma la sua azione non è bastata perché il corridore fiammingo non è riuscito a concretizzare, trovando la resistenza del coriaceo corridore transalpino. Per De Lie arriva così un quarto posto per certi versi amaro, ma non rimpiange assolutamente la scelta fatta in quel momento, perché il futuro gli sorride. E lo sa.
“Wout semrbava forte e a 5km dall’arrivo gli ho detto che sarebbe stata per lui – racconta ai nostri microfoni dopo il traguardo – Ed è quello che ho fatto, penso si sia visto bene. Peccato sia arrivato secondo, ma le cose sono andate così… Forse avrei potuto giocarmi le mie carte, ma Wout è un grande campione, che lavora molto per gli altri e pensavo che potesse essere una buona occasione per lui. Io ho solo 21 anni… Per lui era una possibilità importante e ci è andato vicino…”
Nessun rammarico dunque per il portacolori della Lotto Dstny, che era indubbiamente tra i velocisti più attesi, ma ha ancora una volta confermato di essere molto di più che uno sprinter puro, ma di poter superare bene anche gli strappi con pendenze impegnative. Soddisfatto della prova corale della sua nazionale, ammette che forse nel finale è stato commesso un errore, ma resta molto diplomatico: Penso che abbiamo fatto una bella corsa come squadra. Quando Laporte è partito Wout sarebbe dovuto andare con lui, ma è chiaro che dirlo dopo è molto più facile”.
In ogni caso, la sua prova è stata importante perché gli ha dato riscontro che questo tipo di corse sono qualcosa a cui può realisticamente puntare in futuro: “Era una corsa dura e ho dimostrato che faccio parte di coloro che potevano giocarsela. Vedere come sono andato, mi fa capire che diventare un giorno campione europeo o del mondo è qualcosa di fattibile per me. Inoltre le corse su un circuito mi piacciono molto e si è visto anche oggi”.
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