Tour de la Provence 2025, Mads Pedersen dopo i suoi problemi intestinali: “Te la fai addosso per qualche giorno, ma poi stai di nuovo bene”

Mads Pedersen dà spettacolo al Tour de la Provence 2025. Dopo qualche critica per aver sbagliato la volata nella prima frazione, l’ex iridato si riscatta ampiamente conquistando una splendida seconda tappa, nella quale è riuscito a fare la differenza assieme a Matej Mohoric (Bahrain Victorious), per poi batterlo nettamente in uno sprint senza storia che consegna al danese anche la maglia di leader. Il tutto a pochi giorni da alcuni problemi intestinali che lo avevano costretto al ritiro dalla sua corsa d’esordio, l’Etoile de Bessèges, dalla quale si era ritirato prima di tutti i problemi di cui la corsa transalpina è rimasta vittima (anche di sé stessa).
“Mi sento abbastanza bene. Sapevo di essere in buona forma. È stato un problema di stomaco: te la fai addosso per qualche giorno e poi è finita, niente di più”, commenta riguardo le sue condizioni di salute subito dopo l’arrivo, spazzando via i dubbi che quanto successo la settimana scorsa potesse condizionarlo o aver intaccato la sua preparazione.
Questa vittoria è chiaramente dunque un bel modo per riprendere il filo, cercando di imitare quanto fatto lo scorso anno, che iniziò con le stesse due corse, uscendone poi con ben sei vittorie nel paniere. Impossibile ormai rifare lo stesso quest’anno, ma il morale è comunque buono. “Una vittoria è una vittoria , e quando si vince si acquisisce fiducia – aggiunge – È un buon segno per capire che si è pronti per le sfide che ci attendono. È una bella spinta, non solo per me ma anche per la squadra. E Jonathan Milan ha già dato il buon esempio”.
Si passa poi al racconto della tappa e di un finale in cui non era certo del tutto avrebbe visto la coppia di testa giocarsi la vittoria: “Sapevo che c’era un gruppo forte dietro di noi, quindi non è mai sicuro fino all’arrivo. Ho osato pensare alla vittoria solo nell’ultimo chilometro, ma non si può mai essere sicuri finché non si raggiunge il traguardo […] Avevamo previsto di fare corsa dura e volevamo arrivare in cima con un piccolo gruppo. Quando Bauke ha finito, ho deciso che era ora di andare. A volte conviene andare a correre in quattro, ma i due che ho portato con me non volevano tirare. Ho capito subito che Mohoric e Fred Wright avrebbero attaccato a turno. Fortunatamente, Tom (Skujins, ndr) e io siamo riusciti a neutralizzarli, il che è stato ideale per noi”.
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