Israel-PremierTech, Marco Frigo di nuovo verso Giro e Vuelta: “Le fughe sono il mio modo di emergere”
Marco Frigo punta a capitalizzare i suoi grandi sforzi. Autore di uno splendido 2024 in cui si è confermato corridore di grandi qualità lanciandosi in numerose fughe fra Giro d’Italia e, soprattutto, Vuelta a España, il 24enne di Bassano del Grappa dovrebbe nuovamente scegliere il primo e l’ultimo GT stagionale come terreno di caccia anche nel nuovo anno. Classe 2000, nei suoi primi due anni da professionista si è rapidamente imposto come un scalatore grintoso e di talento, affermandosi come uno dei cacciatori di tappa più interessanti e generosi, sempre pronto anche a mettersi al servizio dei compagni. Una combinazione preziosa che la Israel – Premier Tech è pronta a capitalizzare anche nell’anno appena iniziato.
“È una delle cose più positive del mio 2024, ho la consapevolezza di poter tenere bene due grandi Giri – commenta al Giornale di Vicenza riflettendo sulle prestazioni nei due GT affrontati – Probabilmente nel 2025 farò ancora Giro e Vuelta, mi servirà per crescere ancora e arrivare più pronto al Tour de France l’anno dopo”.
Ad un mese praticamente esatto dalla sua data d’esordio stagionale, che quest’anno avverrà in Francia, il 2 febbraio, con il GP La Marseillaise, il corridore veneto sa che ora è arrivato il momento di tramutare i suoi sforzi in vittorie, anche se ovviamente c’è anche una componente di fortuna che è difficile prevedere. Il secondo posto quest’anno alla Vuelta poteva tramutarsi in vittoria se in fuga non ci fosse stato un Ben O’Connor in stato di grazia, così come c’è voluta una straordinaria volata di Mads Pedersen per andarlo a riprendere al Tour de la Provence.
Salito sul podio di tappa della Corsa Rosa nel 2023 e della Vuelta nel 2024, entrambe le volte al termine di un tentativo di lunga gittata, dovrà ora provare a convertire per andare a conquistare la sua prima vittoria fra i professionisti. E il metodo sarà probabilmente sempre lo stesso: “In gruppo contano le scie e le tattiche, quando sei fuori conta il motore – spiega – Vincere nel ciclismo di oggi è difficilissimo, le fughe sono il mio modo di emergere”.
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