Giro d’Abruzzo 2025, la Regione non ha ancora pagato RCS Sport per l’organizzazione della corsa: dibattito in aula

Qualche inciampo, fra il politico e l’organizzativo, per Il Giro d’Abruzzo 2025. La breve corsa a tappe, che si è svolta durante lo scorso mese di aprile sulle strade della regione centro-adriatica, ha riscosso un più che discreto successo, sia sul piano della qualità della partecipazione che per quanto riguarda il seguito originato. Nessun problema in strada, quindi, ma alcuni strascichi, emersi recentemente, fra la Regione Abruzzo e gli organizzatori, RCS Sport. L’ultimo Consiglio regionale, convocato per mercoledì 19 novembre, ha infatti reso noto una situazione quantomeno complicata.

Durante l’assemblea, si è proceduto a discutere un emendamento, presentato da un componente della maggioranza, relativo al riconoscimento di un debito fuori bilancio dell’ammontate di poco più di due milioni di euro. La somma andrà destinata dalla Regione Abruzzo nei confronti di RCS Sport per l’organizzazione della corsa. Il pagamento non è ancora avvenuto e bisognerà capire quando avverrà, dato che gli Uffici dell’ente regionale avrebbero dato, secondo quel che riporta AbruzzoWeb, parere negativo all’emendamento.

Questo perché il debito sarebbe stato presentato senza la necessaria istruttoria, ovvero un documento che esplichi il motivo della spesa. Nella ricostruzione della vicenda emerge inoltre il fatto che l’affidamento a RCS Sport sarebbe avvenuto a evento già effettuato, e ultimato, dato che il provvedimento in questione è stato firmato il 28 maggio 2025 (a più di un mese dalla conclusione della gara). Durante il Consiglio regionale c’è stato quindi uno scambio di vedute abbastanza sostenuto.

“Chi ha lavorato merita di essere pagato – le parole di Lorenzo Sospiri, presidente del Consiglio, in quota Forza Italia – La decisione è politica, perché è necessario saldare le pendenze economiche che sono state contratte con lo svolgimento della gara”. Ha ribattuto Silvio Paolucci, capogruppo del Partito Democratico: “I debiti vanno onorati, ma rispettando le norme che ci siamo dati sulla qualità della legislazione, che prevedono che per ciascun debito fuori bilancio occorre una rigorosa istruttoria, che in questo caso manca. C’è solo un foglietto con una cifra, e dunque mi pare ovvio che gli uffici abbiano espresso parere contrario. Del resto voi avete abituati a contratti capestro, come quello per il ritiro estivo del Napoli Calcio, da 15 milioni di euro senza alcuna legge autorizzatoria; tanto è vero che anche in quel caso avete fatto ricorso a debiti fuori bilancio”.

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