AIOCC, il Presidente Christian Prudhomme: “La sicurezza rimane la nostra principale priorità”
Christian Prudhomme fissa gli obiettivi dell’Associazione Internazionale Organizzatori Corse Ciclistiche (AIOCC). In occasione dell’assemblea generale dell’associazione, tenutasi nella giornata di ieri a Riva del Garda, il Direttore di Corsa del Tour de France, che ricopre anche il ruolo di Presidente dell’AIOCC, ha parlato di quelli che sono i piani per il futuro del ciclismo e delle più importanti corse mondiali, sottolineando come la priorità di tutte le parti in causa rimanga quella di garantire la sicurezza dei corridori, compito non sempre facile e che spesso richiede decisioni impopolari sia tra gli stessi addetti ai lavori che tra gli appassionati.
Nel comunicato ufficiale rilasciato al termine dell’assemblea Prudhomme commenta così i prossimi passi dell’associazione: “La sicurezza rimane la nostra principale priorità. Crudele ed esuberante. Queste sono le parole che secondo me descrivono meglio la stagione che si è appena conclusa. Una stagione di ciclismo avrà sempre la sua quantità di sorprese, drammi, sorrisi e lacrime, ma nel 2024 gli alti sono stati così alti, soprattutto grazie a dei meravigliosi Giochi Olimpici e Paralimpici, che hanno mostrato a tutto il mondo il potere del ciclismo. E i bassi sono stati estremamente dolorosi, con anche quest’anno la perdita di giovani atleti che stavano inseguendo la loro passione. Per tutti gli organizzatori la sicurezza sarà ancora la priorità nel 2025 e negli anni che verranno”.
Il chiaro riferimento al tragico incidente che ha visto morire Muriel Furrer in occasione dei Mondiali di Zurigo ha aperto una profonda discussione anche in seno alla stessa associazione, con molti organizzatori che si sono lamentati chiedendo l’introduzione di nuove misure di sicurezza come l’obbligo per tutti gli atleti di essere dotati di tracciatore GPS. Momento chiave della stagione è stata anche la gravissima caduta al Giro dei Paesi Baschi che ha visto coinvolti molti dei grandi protagonisti del ciclismo mondiale e che, secondo Prudhomme, si sarebbe potuta evitare se i corridori avessero affrontato quel tratto di strada a velocità più basse.
“Il terribile incidente al Giro dei Paesi Baschi è stato particolarmente impressionante perché ha visto coinvolti alcuni dei migliori corridori al mondo – prosegue il francese – Oltre al comportamento degli atleti e al lavoro degli organizzatori, però, è necessario introdurre misure adatte ad abbassare la velocità: i corridori vanno troppo veloci! Più sono veloci, maggiori sono i rischi per loro e per gli altri. Lo abbiamo già detto lo scorso anno: chi guida le auto e le moto in corsa non ha più margini di sicurezza! Immaginatevi le conseguenze se uno di coloro che guida le auto in corsa perde il controllo in discesa o in un centro abitato a causa della troppa pressione…”
Oltre alla sicurezza, però, gli organizzatori hanno anche discusso di altre tematiche tra cui quella legata alla lotta al doping, con una lode al lavoro dell’International Testing Agency (ITA) e del Movimento per un Ciclismo Credibile (MPCC), e quella legata alla sempre più evidente disparità di budget tra le formazioni più ricche e il resto del gruppo, sottolineando come, se non dovesse essere messo un freno a questa tendenza, sarebbe lo spettacolo a pagare il prezzo più alto.
“Le difficoltà che affrontiamo come organizzatori sono commisurate alle sfide che dobbiamo affrontare: sempre maggiori! – conclude Prudhomme – Ma io posso misurare il coraggio, la forza di volontà, lo spirito battagliero e quel pizzico di follia che caratterizzano, insieme alla passione e all’amore per il ciclismo, tutti gli organizzatori che sono il cuore dell’AIOCC. Lunga vita al ciclismo!“.
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