XDS Astana, Alberto Bettiol inizia la stagione con maglia tricolore e bici cinese: “Ne vado orgoglioso, la Sanremo sarebbe un sogno”

Alberto Bettiol tra pochi giorni darà il via a una stagione particolare che lo vedrà indossare il tricolore e pedalare su una bicicletta prodotta in Cina. Tra due settimane il corridore toscano prenderà il via della prima gara del suo 2025, il Tour Down Under, sotto il caldo sole dell’estate australiana. Quello sarà per il lui il debutto stagionale con la maglia della XDS Astana, visto che il management kazako del team WorldTour ha firmato un importante accordo commerciale con un colosso cinese che produce biciclette esportate in tutto il mondo.

“Quando ho fatto visita in Cina alla loro unità produttiva di Xidesheg, sono rimasto sbalordito – ha spiegato Bettiol in un’intervista rilasciata a Il Giornale – Mi sono trovato in una città, non in una fabbrica. Non mi sembrava di essere finito in una unità produttiva, ma in un nuovo mondo, fatto solo di biciclette. Una strada lunga e infinita, che terminava all’interno di una immensa struttura: la XdS Bikes. Quest’anno festeggeranno i 30 anni di attività. Da sempre producono anche per conto terzi, da li escono le biciclette americane ed europee più belle del mondo”.

Il corridore di Poggibonsi ha sempre militato in formazioni oltreoceano, ma questa è una grossa novità anche per lui. “Quando ho accettato l’offerta dell’Astana sapevo che stavo firmando un contratto che mi portava oltre a quanto avevo visto e vissuto fino ad oggi – racconta – Non sono più un ragazzino, quella di quest’anno sarà la mia dodicesima stagione da professionista, ho sempre corso per formazioni americane (dalla Cannondale alla Bmc, per arrivare alla EF, ndr), ora vestirò il tricolore, per una formazione kazaka-cinese e di questo ne vado orgoglioso

Il calendario di Bettiol, dopo la trasferta australiana prevede diverse corse in Italia, come ad esempio la Tirreno-Adriatico in preparazione alla Milano-Sanremo, una classica monumento che per lui è qualcosa in più di un obiettivo stagionale. “Più che bello, un sogno. Ma è una corsa difficilissima da correre, perché folle, indecifrabile e imprevedibile – evidenzia il corridore toscano – Io sono uno che va molto a sensazioni, mi affido tanto all’istinto e in una corsa come la Sanremo un po’ di creatività aiuta, ma ci vuole tanta forza e tanto ci siamo capiti”.

Il resto della sua prima parte di stagione stagione potrebbe includere diverse classiche del nord, ma anche altre corse in Italia, come si augura lui stesso. “Spero, dopo la campagna del Nord, con il mio Fiandre [da lui vinto nel 2019, ndr] da onorare, di poter rientrare nei piani della squadra per il Giro d’Italia. Se così fosse, potrei rinunciare a correre la Roubaix per prepararmi alla corsa rosa, che io adoro. Sarebbe bellissimo vincere una tappa con la maglia tricolore sulle spalle”.

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