UAE Team Emirates, Tadej Pogacar: “L’abbraccio di Roglic al Tour mi ha autorizzato a festeggiare. Mi ha detto che non era colpa mia”

Tadej Pogacar ripercorre uno dei momenti più emozionanti del suo 2020: il successo al Tour de France. Il corridore della UAE Team Emirates è riuscito a conquistare la maglia gialla con un ribaltone al limite del clamoroso proprio al penultimo giorno della Grande Boucle, quando con una prestazione superlativa ha vinto la cronometro individuale con arrivo su La Planche des belles filles ed è balzato in testa alla classifica generale, scalzando il connazionale Primoz Roglic (Jumbo-Visma). Uno dei momenti più iconici della stagione, che ha avuto in più la sfida nella sfida tra i due grandi campioni sloveni.

Ero un fan di Roglic – ha ricordato Pogacar in un’intervista concessa a L’Equipe, nella quale ha raccontato uno dei momenti più belli della carriera – dai 15 ai 20 gridavo davanti alla televisione per incitarlo. Ora ero io che lo avevo battuto, quello che gli aveva impedito di coronare il suo sogno da anni. Le mie sensazioni erano particolari, mi sentivo un po’ in colpa. Alla fine però è stato lui stesso a riuscire calmarmi. Pochi minuti dopo il suo arrivo al traguardo era nella zona delle interviste ed è venuto ad abbracciarmi. È un momento che non scorderò mai. È come se mi avesse autorizzato a festeggiare. Mi ha detto che non era colpa mia“.

Un bel gesto da parte di Roglic che, come riconosciuto dallo stesso Pogacar, probabilmente aveva maggiore tifo in Slovenia: “La gente avrebbe voluto che vincesse lui. E in un certo senso anche io“. Una bellissima testimonianza del rapporto tra i due campioni, che in patria sono giustamente considerati tra i grandissimi dello sport. E mentre il Velo d’Or è andato al corridore della Jumbo-Visma, vincitore di Liegi-Bastogne-Liegi e Vuelta, il premio di miglior ciclista sloveno dell’anno è stato condiviso dai due. Che, nel frattempo, sono insieme anche su un francobollo.

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