Tizanidina, la Bahrain-Victorious nega che la sostanza sia stata trovata nei capelli dei suoi corridori

La Bahrain – Victorious smentisce l’utilizzo di Tizanidina. Sulla bocca di tutti dopo che ieri una pubblicazione scientifica ne ha rilevato delle tracce nei capelli di alcuni corridori professionisti in Francia, la sostanza sarebbe stata trovata in tre corridori sui sette analizzati. Viste le circostanze e le coincidenze negli indizi (si parla di una corsa di tre settimane Oltralpe e di una squadra che ha subito perquisizione dalle autorità locali, che hanno fatto specifica richiesta di cercare quella sostanza), lo sguardo si era rapidamente rivolto alla formazione di Milan Erzen. È proprio quest’ultimo a smentire per cyclingnews che si tratti dei suoi corridori.

Che roba è? Noi non la usiamo, non ne ho mai sentito parlare“, ha commentato il dirigente sloveno via messaggio, aggiungendo successivamente: “La nostra squadra e/o corridori non sono stati ufficialmente o ufficiosamente notificati di un risultato di questo tipo. Pertanto, la squadra non ha alcun commento da fare”.

La squadra, che all’epoca dei fatti aveva confermato di aver subito una perquisizione nella quale erano stati effettivamente effettuati dei prelievi di capelli, respinge così fermamente le accuse rimbalzate velocemente nelle ultime 24 ore dopo l’apparizione del documento firmato da Pascal Kintz, Laurie Gheddar e Jean-Sébastien Raul, del noto laboratorio di Strasburgo (che ha sviluppato una apposita tecnica per trovare la sostanza). Nel pubblicare la loro ricerca, gli scienziati transalpini non avevano dato alcuna indicazione riguardo nomi, circostanze e quantità, ricordando inoltre che si trattava di una sostanza non proibita dal regolamento dell’Agenzia Mondiale Antidoping.

In aggiunta, arriva anche un comunicato ufficiale da parte del team: “La squadra e nessuno dei suoi corridori ha ricevuto ufficialmente o non ufficialmente alcun risultato connesso alla tizanidina o altre sostanze. La squadra vuole sottolineare che gli autori dell’articolo scientifico a cui si riferiscono le accuse hanno inequivocabilmente sottolineato che la tizanidina non è una sostanza proibita nello sport. La squadra sta consultando i propri legali riguardo il modo in cui questa informazione è stata pubblicata durante una investigazione in corso senza che la squadra ne venisse avvisata, il che ha avuto un impatto sulla reputazione del team. Al momento la squadra non ha altri commenti”.

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