Movistar, Patxi Vila: “La squadra è in una fase di cambiamento”

La Movistar è in un processo di continua evoluzione. Patxi Vila, direttore sportivo del team, ha ammesso come la squadra stia cambiando la propria filosofia rispetto al passato. Infatti, come riportato da Cyclingnews, il team spagnolo, protagonista del ciclismo da ormai 42 anni, sta seguendo un processo di cambiamento per adattarsi ai cambiamenti del ciclismo col fine di mantenere elevati i propri livelli di competitività. Lo stesso Vila ha rivelato come le intenzioni siano quelle di diventare competitivi su più fronti, comprese le classiche, e di rendere la squadra maggiormente internazionale, grazie al trasferimento di atleti e tecnici provenienti da diverse parti del mondo.

“La squadra esiste da 42 anni, a volte ha avuto maggior successo, a volte meno – ha spiegato l’ex corridore della Lampre – Ma in ogni caso attualmente stiamo vivendo un processo di cambiamento. Vogliamo rendere la squadra più internazionale, con un più ampio numero di corridori diversi. Questi corridori possono dare al team un respiro più internazionale e, allo stesso tempo, loro devono adattarsi alle nostre tattiche e pratiche di squadra. E questo richiede tempo. Io ho voluto portare internazionalità alla squadra, dato che ho trascorso molti anni della mia carriera in squadre non spagnole, sia in qualità di corridore che in qualità di manager”.

Il direttore sportivo spagnolo si è quindi concentrato sulla stagione appena conclusa, da lui definita positiva e soddisfacente: “Penso che il 2021 sia stato un anno positivo per noi. Abbiamo confermato Mas come eccellente corridore per i grandi giri. Inoltre, i giovani corridori che abbiamo messo sotto contratto due anni fa, come Matteo Jorgenson, Johan Jacobs e Abner Gonzalez, stanno facendo buoni progressi. Al contrario di quanto fatto da altre squadre, abbiamo deciso di mettere sotto contratto corridori che siano giovani, ma non troppo. Penso che l’anno prossimo, con un altro piccolo passo in avanti, il progetto che abbiamo in mente metterà in mostra dei risultati dovuti a questo cambiamento di filosofia“.

Per la stagione 2022 infatti, la squadra verrà rafforzata da alcuni acquisti importanti come Ivan Sosa, Gorka Izagirre e Alex Aranburu. In tutti e tre i casi, Vila riconosce ottime prospettive: “Per molte ragioni Ivan deve ancora mostrare tutto quello di cui è capace, quindi in parte è un incognita. Alex invece ha già fatto un grande passo in avanti. Pensiamo possa dire la sua nelle classiche. Gorka invece può recitare il ruolo di capitano che ci è mancato in alcune tipologie di corsa”.

Il direttore sportivo spagnolo, oltre ad essere soddisfatto per i nuovi acquisti, si è dichiarato anche felice di avere ancora in rosa due corridori fondamentali come Alejandro Valverde e Enric Mas: “Alejandro è una bandiera per il team. È un esempio. Il suo unico obiettivo, a 42 anni, sarà quello di agire come uno specchio in cui i giovani potranno apprezzare il suo spirito combattivo, la sua meticolosa professionalità e il suo piacere nel correre. Qualsiasi risultato ottenuto in corsa sarà un bonus. Mas invece è maturato nel gestire gli attacchi degli avversari […] Chiedo sempre tre cose ai miei corridori: fiducia, impegno e rispetto. Su tutti questi aspetti Enric è sulla strada giusta. Con queste basi i risultati arriveranno”.

È stato infine inevitabile soffermarsi sulla tanto dibattuta vicenda che ha portato al divorzio tra il team e Miguel Ángel Lopez. Il direttore sportivo era infatti presente all’ultima Vuelta a España ed era stato tra coloro che avevano cercato di convincere il colombiano a non abbandonare la corsa. Pur senza rivelare particolari dettagli, lo spagnolo si è rivelato dispiaciuto per come è andata la vicenda: “Ovviamente il carattere di ognuno ha un’influenza su quanto succede in queste situazioni. Ma quello che mi rimane da questa vicenda è un grande dispiacere, perché Miguel Ángel è davvero una brava persona e un ottimo atleta. Ma stava affrontando una situazione che non sapeva come risolvere. Non c’è niente di più, è qualcosa che può succedere a chiunque. Per entrambe le parti è stato difficile trovare una soluzione. Il fatto che abbia lasciato il team è la cosa migliore per entrambi […] Abbiamo imparato molto da questo, sia il corridore che la squadra”.

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