Movistar, Eduard Prades spiega l’addio: “Sono un profilo di corridore che non apprezzano. Puntano solo sui GT”

Eduard Prades lascia la Movistar con un po’ di amarezza. Il corridore spagnolo ha terminato le sue due stagioni con la formazione del suo Paese con due successi, entrambi ottenuti nel 2019, ma la netta sensazione di non aver avuto piena fiducia dalla dirigenza, impegnata a supportare i capitani per i Grand Tour. Il classe ’87 infatti in questi anni non è mai stato portato alle corse di tre settimane, ma è stato impiegato nelle classiche e nelle brevi corse a tappe, con un roster di giovani a suo supporto e sostanzialmente con poche ambizioni di provare a lottare per un risultato importante. Una serie di motivi che lo hanno portato a firmare con la Nippo Delko One Provence, squadra Continental Professional in cui potrà avere un calendario migliore per le sue caratteristiche.

“Per me era la fine di una fase – ha dichiarato in un’intervista a RTVE – anche la squadra non era convinta di andare avanti con me. Avevo bisogno di altre motivazioni, di garanzie che non avevo alla Movistar e che invece mi danno nella Nippo Delko One Provence. È uno dei motivi che mi hanno spinto a cambiare. Io sono un profilo di corridore che non è apprezzato in Movistar. Si è visto in corridori come Lobato o Barbero. La squadra preferisce puntare su un altro tipo di ciclisti. Infatti hanno preferito Gonzalo Serrano. È la loro filosofia. Hanno i loro leader, i gregari e questi capitani di seconda linea per corse di livello più basso e a cui non puntano. Decidono di non puntare su di te, e lo devi accettare”.

Prades ha poi proseguito parlando della filosofia Movistar: “Il modo di lavorare della squadra non si adatta a me. Ero molto contento quando ho avuto l’opportunità di andarci e ho provato a fare il massimo possibile. Ma ci sono squadre in cui vedi di poter avere un posto e altre in cui non ti adatti bene. E la Movistar era una di queste. Dà la priorità ai Grand Tour, e io non sono un corridore da Grand Tour. Loro si focalizzano solo su queste corse. Ci sono due o tre leader, e gli altri praticamente per loro. L’unica corsa in cui si hanno delle opportunità è il Giro d’Italia. E mi sarebbe piaciuto andarci, ma hanno preferito farmi fare un altro calendario. A dire il vero, con l’infortunio, era incerto come ci sarei arrivato”.

Lo spagnolo ha poi parlato della sua scelta di accasarsi nel team francese: “Mi ha sorpreso ricevere così tante offerte. Alla fine, la migliore è stata quella della Nippo, non me la potevo far scappare. Sicuramente per la parte economica, ma il fattore più importante è stato il calendario. Mi hanno proposto un calendario adatto a me e di andarci come leader. Sono molto motivato. Stiamo aspettando di vedere che inviti riceveremo per corse come Parigi-Nizza, Volta a Catalunya… Io comunque debutterò al GP Marsellaise, poi andrò all’Etoile de Bessèges, al Tour des Alpes Maritimes et du Var e alla Classique d’Ardèche. Poi nel caso farò Catalunya o Parigi-Nizza, o entrambe”.

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