Lotto Soudal, John Degenkolb: “Contro Van der Poel e Van Aert si può vincere con l’esperienza. Sono fiducioso”

John Degenkolb ripercorre una stagione difficile e si proietta al futuro. Il corridore tedesco non ha vissuto momenti facili nella prima annata con la Lotto Soudal, formazione per la quale ha firmato un contratto biennale dopo l’esperienza con la Trek-Segafredo. La parte più importante della sua stagione è infatti iniziata con una caduta al Tour de France 2020, che lo ha costretto a terminare fuori tempo massimo la prima tappa, con arrivo a Nizza. Una grossa delusione per una corsa in cui le ambizioni erano ben diverse per il classe ’89, che alla Grande Boucle ha già conquistato una frazione nel 2018. La seconda parte è invece stata migliore, con tre top ten in diverse classiche sul pavè.

Il 32enne ha riassunto la propria stagione durante la conferenza stampa di presentazione: “La caduta ha chiaramente avuto grande impatto sul resto della mia stagione. È stata decisamente grande delusione per me. Ogni anno capita a qualche corridore di dover lasciare il Tour nelle prime tappe e non avevo mai pensato a cosa significasse, ma quando è successo a me ho capito questo tipo di frustrazione, difficile da accettare. Poi ho cercato di recuperare il prima possibile, tornare in sella e ad allenarmi. Ho potuto correre in Lussemburgo e per me vincere quella tappa è stata una grande motivazione, una sensazione fantastica che mi ha dato grande fiducia per le classiche“.

Per quanto riguarda questa stagione, le idee sono chiare: “La Parigi-Roubaix è sempre il mio grande obiettivo, ovviamente le classiche in generale saranno il mio focus. Battere Van der Poel e Van Aert non sarà facile, ma ci proveremo. Sono dei grandi campioni, se dovessimo giocarcela testa a testa sicuramente loro due sono favoriti, ma ci sono anche altri fattori come tattica ed esperienza e sono fiducioso che c’è modo di ottenere ottimi risultati anche contro di loro“.

“In corsa niente è impossibile – ha proseguito Degenkolb – Non puoi mai sapere come si concluderà la Milano-Sanremo, è una di quelle corse in cui ci possono essere 15 scenari diversi e nessuno può sapere prima cosa succederà. Ovviamente la corsa negli ultimi anni si è svolta in modo diverso da quelli precedenti, ma se vai ancora più indietro nel passato si è visto che alcuni riuscivano ad arrivare da soli. È questo che mi piace della Sanremo, che è così imprevedibile e dipende da così tante cose, anche esterne come il meteo con sole, pioggia o vento, che in questi anni si sono alternate. Se ci andrò quest’anno non sarà tanto per partecipare“.

Il tedesco infine ha parlato del Fiandre e delle sue sensazioni: “Non si deve perdere la fiducia e bisogna continuare a provare. Per me è importante essere con i primi, mostra che non sono ancora finito. Ad esempio non sono mai stato così vicino al podio al Fiandre. Questo mi dà grande fiducia. Prima della corsa sapevo di stare bene e ci credevo. Sostanzialmente dietro Mathieu e Wout correvamo per il terzo posto, come se fosse per la vittoria. Ho corso cercando di vincere, per chiudere quel buco, e non ci sono andato lontano. Ho perso energie per lo sprint, chiudendo poi nono, ma per me è stata la dimostrazione di poter lottare per il podio. Non mi sono mai considerato un velocista puro. sono sempre atto una combinazione tra corridore da classiche e velocista. Mi sono sempre definito un uomo da classiche veloce”.

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