Lotto-Soudal, Florian Vermeersch frena le aspettative dopo la Roubaix: “Non rivendicherò la leadership”

Florian Vermeersch respinge paragoni importanti. Dopo il secondo posto alla Parigi-Roubaix di ottobre, il suo nome ha riecheggiato per molte settimane tra gli appassionati, soprattutto in Belgio, dove lo hanno accostato al giovane Tom Boonen, che nel 2002 si mostrò al mondo con un terzo posto nella stessa classica. Il giovane belga, al via della sua terza stagione tra i professionisti, sarà sicuramente una pedina importante per la Lotto-Soudal che dovrà ottenere il maggior numero di punti possibili per salvare la propria posizione nel ranking UCI, attualmente non ottimale e a rischio retrocessione. Spalleggiato dal ritorno di Victor Campenaerts e da corridori esperti come Philippe Gilbert e Tim Wellens, il classe 1999 sembra aspirare più alla crescita che alla vittoria.

Un piazzamento di assoluto prestigio, quello ottenuto nel velodromo più famoso del ciclismo, che ha pesato sulle spalle del talentuoso corridore fiammingo, ma che allo stesso tempo ha ridato vitalità al team: “C’è una grande positività in gruppo. Penso che la mia performance abbia contribuito a questo. L’atmosfera è molto rilassata. C’è grandissima voglia tra corridori, staff e dirigenza, ci faremo trovare pronti quest’anno”.

Alla Monumento in molti lo aspettano a difendere quanto ottenuto lo scorso anno ma il ventiduenne mette le mani avanti: “Non rivendicherò la leadership, è ancora troppo presto. Non è perché sono arrivato secondo alla Roubaix che posso permettermi di volare alto. Mi servono più anni per evolvermi. Prima di tutto voglio concentrarmi sull’essere presente nei finali di gara, ma devo ancora pagare le ‘tasse scolastiche’ in alcuni appuntamenti”.

Insieme a Brent Van Moer, Victor Campenaerts e Arnaud De Lie saranno le frecce della formazione belga che cercherà di fare risultato tra il pavé e le Ardenne: “Siamo sostanzialmente tutti allo stesso livello, siamo molto forti insieme. Con l’aggiunta di Jasper De Buyst e ovviamente Philippe Gilbert e Tim Wellens anche se loro si concentrano sulle cllasiche vallonate”.

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