Giro delle Fiandre 2020, il motociclista coinvolto nella caduta di Alaphilippe: “Mi sento in colpa, ma non potevo fare altro”

Al centro delle polemiche, il motociclista coinvolto nella caduta di Julian Alaphilippe al Giro delle Fiandre 2020 sente il peso di quanto accduto. Pur non ritenendo di aver sbagliato, il 64enne Eddy Lissens sa bene infatti le conseguenze scaturite dall’incidente e ammette di sentirsi molto toccato da quanto accaduto. A livello sportivo e fisico il danno è stato infatti importante, con il campione del mondo che non ha potuto continuare una corsa in cui aveva dato il via all’azione decisiva, riportando la frattura di due dita. Per quanto successo, il belga, attivo da più di 20 anni nell’ambiente, ha dovuto anche subire numerose critiche, anche molto pesanti.

“Sono stato molto colpito dalla caduta – ha spiegato a Het Nieuwsblad e Het Laatste Nieuws – Le ferite di Alaphilippe sono importanti e inoltre ha perso la possibilità di vincere il Giro delle Fiandre e questo mi tocca molto. Dopo la corsa, sono stato vittima dei social in tutto il mondo e questo mi ha ferito molto. Mi sento in colpa anche se non potevo fare altro in quella situazione“.

Ex poliziotto ora in pensione, Lissens spiega la dinamica di quanto successo: “Il vantaggio dei battistrada superava i venti secondi, quindi, con la moto dell’assistenza neutra abbiamo deciso di posizionarci dietro il gruppo. Ci siamo lasciati sfilare. Perché eravamo sulla destra della strada? Quelli che si fanno questa domanda non hanno mai partecipato ad una corsa in bici. Non ho fatto niente di inconsueto. Sono cose che succedono cento volte in ogni corsa. Siamo solo stati sfortunati”.

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