Deceuninck-QuickStep, Remco Evenepoel: “Penso che nessuno del nostro team debba parlare con Groenewegen” – la risposta di Plugge: “Così sei parte del problema”

Botta e risposta tra Remco Evenepoel e Richard Plugge. Il corridore della Deceuninck-QuickStep è tornato a parlare dell’incidente dello scorso Giro di Polonia che ha visto coinvolti Fabio Jakobsen e Dylan Groenewegen. Il belga ha dichiarato che né il suo compagno, né nessun altro membro del suo team dovrebbero più rivolgere la parola al velocista della Jumbo-Visma dopo quanto accaduto, confermando in sostanza i sospetti che aveva evidenziato Phillippe Gilbert a inizio anno. Non è tardata ad arrivare però la risposta del team manager della compagine neerlandese, che ha invitato il giovane belga a essere più prudente nel rilasciare dichiarazioni di questo tipo.

“Come andranno d’accordo Fabio Jakobsen e Dylan Groenewegen? Lo scopriremo – aveva dichiarato il classe 2000 in un’intervista a HumoNon credo che Fabio debba parlare con Dylan, la cosa più giusta sarebbe ignorarlo. E penso che nessuno del nostro team debba parlare con lui. Ha fatto male a un nostro compagno e noi non possiamo dimenticarlo”.

La risposta di Richard Plugge è stata affidata a Het Laatste Nieuws e contiene anche una frecciata a Patrick Lefevere: “Evenepoel è parte del problema con questa risposta. Sarebbe meglio pensarci bene prima di rilasciare queste dichiarazioni ai media e dovrebbe saperlo. Dylan è concentrato sul suo rientro al Giro di Ungheria e spera che anche Fabio possa rientrare prima possibile. Dylan e Fabio sono stati in contatto, ma non hanno avuto ancora una conversazione, aspettiamo tempi migliori per quello. Finora abbiamo ricevuto solo la denuncia di Lefevere. Non so cosa accadrà, ma sembra che sarà una questione di assicurazione. Dylan ha deviato dalla sua traiettoria ed è stato punito per questo, non può essere punito due volte per la stessa cosa. Le conseguenze della caduta di Jakobsen non dipendono solo da Groenewegen, c’entrano anche gli organizzatori. Non capisco perché Lefevere non bussi alla loro porta. Non ci sarà più quell’arrivo a Katowice, ma gli organizzatori polacchi non sono stati puniti e mi infastidisce che siano stati presi provvedimenti solo dopo un incidente del genere”.

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