Deceuninck-Quick-Step, Zdenek Stybar: “Ho avuto paura, ma dovrei tornare a correre a fine maggio”

Zdenek Stybar spera di poter tornare a correre già tra un mese e mezzo. Il corridore della Deceuninck-Quick-Step si era preso un brutto spavento a marzo, quando al termine della Gent-Wevelgem vinta da Wout Van Aert si era sentito poco bene e sottoposto a degli esami strumentali, che avevano evidenziato un’aritmia cardiaca. Dopo la procedura di ablazione, il ceco ha ricevuto il via libera per poter tornare ad allenarsi, ma sta continuando un periodo di riposo per ricaricare le pile in vista della seconda parte della stagione, a questo punto la più importante per lui. Secondo le previsioni, il corridore dovrebbe essere in grado di tornare a gareggiare già da fine maggio, dopo un paio di mesi di assenze.

“Dovremmo chiarirlo settimana prossima – ha confermato lo stesso atleta in un’intervista a Het Laatste Nieuws – ma penso di poter tornare a correre a fine maggio. In condizioni normali, avrei continuato fino all’Amstel Gold Race, probabilmente correndo anche la Freccia del Brabante. Sarebbe potuta essere un’ottima ricognizione per il percorso del mondiale. Ora sto cercando di raggiungere il nuovo picco per Giochi Olimpici, Mondiali e Parigi-Roubaix”.

Stybar ha poi parlato delle proprie sensazioni a seguito della scoperta dei problemi cardiaci: “Potrei riprendere gli allenamenti, ma è da tanto che non posso inserire un blocco di riposo così duraturo. Per questo mi sto prendendo questo momento. Così posso iniziare la seconda parte della stagione ben riposato. Ho ancora grandi obiettivi, non c’è niente che mi fermi. Ho avuto paura, non avevo mai avuto problemi cardiaci. È l’incubo di ogni atleta”.

Infine il ceco ha raccontato un piccolo retroscena: “Il martedì dopo la Gent-Wevelgem, il giorno prima della mia operazione, sono andato in bicicletta con Van der Poel. Sulla strada di casa ho improvvisamente pensato che quello sarebbe potuto essere il mio ultimo allenamento di sempre. Mi ero reso conto che poteva andare in ogni modo. Per fortuna si è rivelata un’aritmia cardiaca non pericolosa per la mia vita. In teoria avrei anche potuto continuare a correre. Ma perché rischiare? Immaginate se svenissi con una frequenza cardiaca elevata. O in pieno sprint. Può avere conseguenze fatali“.

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