Coronavirus, l’assocorridori dice no ai tagli indiscriminati di stipendio: “Evitiamo le speculazioni”

L’assocorridori contro i tagli agli stipendi. L’associazione diretta da Gianni Bugno comprende la posizione delle squadre e l’elasticità che queste hanno chiesto all’UCI, in particolare riguardo l’utilizzo delle fidejussioni bancarie, ma l’obiettivo del CPA (Associazione Ciclisti Professionisti) è chiaramente innanzitutto difendere gli interessi dei propri associati a livell globale. Con la crisi conseguente al coronavirus molte squadre hanno già preso provvedimenti, più o meno rigidi, con le WorldTour che per il momento sono sempre andate verso un taglio agli stipendi, mentre alcune Professional, come la Bardiani – CSF, hanno potuto usufruire degli ammortizzatori sociali del proprio paese, almeno per i corridori ivi residenti. Obiettivo comune di tutti è salvare il ciclismo dalle conseguenze che molti sport potrebbero soffrire, ma l’associazione vuole evitare che questo venga fatto a danno dei corridori.

“Siamo consapevoli delle difficoltà che possono incontrare gli sponsor e le squadre in questa situazione di emergenza, restiamo all’ascolto e disposti a trovare anche dei compromessi per il bene dell’intero movimento, ma nello stesso tempo vigiliamo per evitare eventuali speculazioni e operiamo per limitare i disagi che stanno incontrando i corridori e le loro famiglie – spiega il due volte iridato – Accettiamo l’elasticità chiesta dall’AIGCP, ma naturalmente i regolamenti dovranno essere rispettati. Non è accettabile la decurtazione importante dei salari senza fornire le prove che attestino l’incapacità al rispetto dei contratti. Ed è auspicabile che tutti cercheremo le migliori soluzioni per non lasciare a piedi atleti, membri del personale e in generale tutte le persone che vivono di ciclismo“.

Rappresentanti di corridori hanno partecipato e partecipano attivamente a tutte le riunioni convocate sinora dall’UCI, che in questi giorni ha più volte chiamato a raccolta gli stati generali del ciclismo (squadre, organizzatori, corridori) per valutare il da farsi e affrontare il momento difficile cercando di trovare delle soluzioni a questo momento di difficoltà. A difesa dei corridori sono intervenuti anche gli agenti dei corridori, con i quali il CPA ha creato “un gruppo di lavoro interno per muoverci all’unisono”, come spiega il segretario generale Laura Mora: “In questa fase, perché nessuno ci rimetta o guadagni stipulando accordi a scapito di altri, c’è l’esigenza di un comportamento comune. Come detto, non accetteremo mai una generale riduzione degli stipendi, valuteremo i singoli casi e studieremo come arginare i problemi con aiuti o piani di diverso tipo. Siamo sulla stessa barca, in un mare in tempesta, per salvarci dobbiamo rispettare principi comuni e fare lavoro di squadra, per davvero”.

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