Cofidis, il GM Cedric Vasseur analizza la stagione: “Ci aspettavamo di più”. E su Elia Viviani: “Tutto è andato storto per lui nel 2020, ma rimango fiducioso”

Tempo di bilanci in casa Cofidis dopo la prima stagione nel WorldTour. Come abbiamo evidenziato anche noi della redazione, l’annata della squadra francese non è stata delle migliori, con solo due successi in due corse minori, ma sulla valutazione complessiva pesa certamente il gran numero di nuovi corridori che si sono uniti al team durante lo scorso CicloMercato e che hanno avuto bisogno di un po’ di tempo per ambientarsi. A rendere ancora più complicate le cose, la pandemia di Covid-19 non ha permesso ai nuovi arrivati di trovare l’affiatamento tra loro e con coloro che già erano presenti nella formazione transalpina, cosa che ci tiene a sottolineare anche il general manager Cedric Vasseur, che in una lunga intervista rilasciata a Velo-club.net analizza la stagione appena conclusa.

“Da un punto di vista numerico – ha dichiarato l’ex corridore – il numero di vittorie rimane una delusione perché quest’anno, con la qualità dei corridori, avevamo il diritto di aspettarci di più, non possiamo negarlo. Dobbiamo tenere conto che si trattava di una squadra in gran parte rinnovata, e il distanziamento dovuto al lockdown ha creato una mancanza di automatismi. Naturalmente tutte le squadre hanno affrontato lo stesso problema, ma non tutte le squadre sono state così rimodellate. Per un team la cui configurazione è cambiata molto, la distanza legata al Covid ha pesato molto“.

Tra i nuovi arrivati, una delle note positive del team è stato certamente Guillaume Martin: “Con Guillaume Martin, sapevamo che stavamo reclutando un corridore di talento. Sono convinto che, con il Tour e la Vuelta che ha fatto quest’anno, ha la possibilità di avvicinarsi a una top 5 al prossimo Tour. È stato molto continuo ma gli è mancata, ed è lui il primo a dirlo, una vittoria in questa bellissima stagione 2020. L’obiettivo è quello di fare in modo che possa proseguire i suoi progressi a livello internazionale e di renderlo un corridore in grado di vincere”.

Vasseur non esclude che, in futuro, il 27enne possa puntare anche al Giro d’Italia: “Il Tour rimane la priorità, ci sono anche le Olimpiadi il prossimo anno. Tuttavia non possiamo dire che faremo Tour-Vuelta ogni anno, un giorno il Giro potrà un diventare un obiettivo per Guillaume“.

Il general manager passa poi a parlare di Elia Viviani, altro volto nuovo del team quest’anno, che non è riuscito a ripagare le attese: “Per prima cosa voglio dire che mantengo totale fiducia in Elia Viviani. Lo abbiamo reclutato perché è un grande campione e le sue vittorie parlano per lui. Onestamente, penso che tutto sia andato storto per lui nel 2020. Abbiamo iniziato la stagione in Australia, con ambizioni, e una grave caduta ha destabilizzato i suoi progressi. Poi, a cascata, ci sono stati una serie di elementi che hanno disturbano il suo programma. Poi è arrivato il lockdown, il distanziamento, e quindi non potevamo lavorare insieme per trovare i giusti parametri di riferimento. Era lo stesso per le altre squadre, naturalmente, ma un Arnaud Demare, per esempio, non ha dovuto lavorare su nuovi automatismi. Alla fine, c’è stata una combinazione di circostanze che, a mio parere, non dovrebbe ripetersi il prossimo anno“.

Da parte di Vasseur c’è comunque totale fiducia sul fatto che il 2021 possa essere per Viviani un anno migliore: “Abbiamo ulteriormente rafforzato il suo treno, perché abbiamo notato che al Giro, quando perdeva la ruota di Consonni, non aveva nessuno per riportarlo avanti. Così siamo andati a cercare Jempy Drucker, che ha questa esperienza. Abbiamo quindi voluto rafforzare questo gruppo sprint intorno a lui perché siamo consapevoli di tutte le difficoltà. Rimango convinto che voglia ancora fare bene e che brillerà“.

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