Clasica San Sebastian 2021, Neilson Powless: “Grandissima soddisfazione e ispirazione per il futuro”

Neilson Powless conquista la prima da professionista alla Clasica San Sebastian 2021. Corsa perfetta quella del portacolori della EF Education – First, che nel finale coglie l’attimo per seguire l’azione decisiva, sfruttando al meglio le strategie di squadra e la presenza in testa del compagno Simon Carr. Con il britannico davanti, lo statunitense può inizialmente restare a ruota durante l’inseguimento, per poi sfruttare il suo lavoro per gestire il proprio sforzo in vista dell’ultima salita di giornata. È lì che il nativo americano piazza una decisa accelerazione in cui mostra le sue qualità in salita, riuscendo poi a conservare le energie per mantenere lucidità in discesa e il guizzo vincente nello sprint conclusivo davanti a Matej Mohoric (Bahrain-Victorious) e Mikkel Honoré (Deceuninck-QuickStep).

“Per me è questa vittoria è una grandissima soddisfazione – commenta ai nostri microfoni dopo il traguardo – Per me è anche di grande ispirazione per il futuro. Sono felicissimo di aver finalmente messo la palla in rete, ci ho provato così spesso quest’anno… Fisicamente sentivo di essere in grado, ma nel ciclismo devi assicurarti che tutto vada nel modo giusto il giorno giusto. Sono felice che finalmente sia successo anche per me”.

A spiccare oggi è stata la grande padronanza della squadra, che nelle fasi calde si è sempre fatta trovare pronta. Risultato di una ricognizione dettagliata e della grande conoscenza della corsa di Juan Manuel Garate, che ha trasmesso tutto il suo sapere ai suoi corridori. “Ovviamente è stato un grande vantaggio avere Juan come diesse oggi – conferma – Conosce la corsa come il palmo della mano e ieri era con noi in bici per mostrarci i punti chiavi, dove dovevamo metterci e dove dovevamo essere per affrontarli. Alla fine tutto quello che ha detto si è dimostrato perfetto”.

Scalatore di talento, corridore spesso abituato ad andare in fuga, oggi ha conquistato il suo primo successo in volata, una specialità in cui non aveva mai mostrato di brillare. “Sentivo che Matej era fortissimo e quando è partito è stata dura stargli dietro – ammette – Ma in testa mi risuonava la voce di Juan che mi diceva quanto questa corsa fosse importante e la grande occasione che avevo oggi. Penso che normalmente Matej sia più forte di me allo sprint, ma nel finale avevo ancora forze e una grande convinzione. Penso che l’adrenalina e l’entusiasmo che sentivo oggi mi hanno aiutato a superarlo“.

Se questo successo in Spagna sembrerebbe poter essere preludio per Vuelta a España da protagonista, il classe 1996 fa invece sapere che il suo programma ora prevede il ritorno in patria: “Il piano ora è tornare negli USA prima di rientrare in Europa per le classiche autunnali in Italia. Penso che resterà questo, magari con anche i Mondiali. Finora non mi sono fermato dal Tour, penso che mi serva un po’ di riposo, anche mentalmente, prima del finale di stagione”.

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