Cadel Evans Road Race 2020, Sivakov: “Felice e deluso allo stesso tempo, sapevo di dover attaccare”

Vittoria solo sfiorata per Pavel Sivakov nella Cadel Evans Great Ocean Road Race 2020. Il russo è stato grande protagonista con l’attacco decisivo nell’ultimo giro della classica australiana, quando ha risposto all’allungo di Simon Yates (Mitchelton-Scott) con la stoccata decisa che gli ha permesso di arrivare a giocarsi il successo finale. Per sua sfortuna, Dries Devenyns (Deceuninck-Quick-Step) è stato in grado di tenere l’elevato ritmo per poi cogliere il successo sfruttando le proprie migliori qualità in volata. Per il giovane talento del Team Ineos è quindi arrivata una seconda posizione, che può comunque essere considerata un buon risultato in una corsa non adattissima alle sue caratteristiche.

Il classe ’97 ha raccontato la giornata al termine della corsa: “Ho visto che erano tutti al limite, e quando corri per vincere devi attaccare. Sapevo che non ero il più veloce in gruppo, quindi dovevo provare ad attaccare se volevo vincere. Ce l’ho quasi fatta, mi è mancato poco. Sono contento e deluso allo stesso tempo. Non avevamo programmato di correre così ma sapevamo dall’inizio che ci sarebbero stati ventagli. Volevamo solo rimanere al sicuro, e quando tutte le squadre erano davanti abbiamo fatto un po’ di danni. Abbiamo messo tutti sotto pressione. È stato un giorno davvero duro per tutta la corsa, pieno di stress per tutti. Ad ogni giorno qualcuno veniva staccato. Alla fine c’era solo un gruppo selezionato davanti. Sono felice di essere arrivato secondo ma un po’ deluso di non aver vinto. Ci sono andato vicino, ma chapeau a Dries”.

Sivakov ha poi elogiato il lavoro di squadra, riconoscendo che la strategia non poteva che essere molto offensiva: “La squadra è stata fantastica. Siamo stati lì dall’inizio alla fine. Di certo volevamo sbarazzarci degli sprinter, ma sapevamo che i velocisti sono tra i migliori nei ventagli. Dovevamo rendere la corsa dura prima che iniziasse il circuito, così che tutti fossero stanchi e potessimo essere aggressivi di nuovo“.

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