Giro d’Italia 2021, Gianni Savio risponde a Sciotti: “Espongo dei dati inconfutabili, noi abbiamo sia il progetto che i risultati”

Prosegue la discussione sulle Wild Card emanate da RCS per il Giro d’Italia 2021. La scelta dell’organizzazione di invitare le tre italiane Eolo – Kometa, Bardiani CSF Faizané e Vini Zabù, escludendo quindi l’altro team del nostro Paese Androni -Sidermec, aveva fatto infuriare il team manager Gianni Savio, convinto di meritare più di altre l’invito visti i risultati del suo team nelle ultime stagioni. Savio in questi giorni ha ribadito in più sedi il proprio punto di vista, indirizzando la sua delusione sostanzialmente riguardo la Vini Zabù, a suo avviso meno titolata della sua squadra a rivedere la WildCard. Il dirigente è intervenuto anche ieri a RadioCorsa su RaiSport, dove ha potuto esporre ancora una volta con chiarezza la propria opinione, rispondendo inoltre all’intervento di Valentino Sciotti, storico sponsor della Vini Zabù, che difendeva la scelta degli organizzatori.

Gianni Savio non ha fatto attendere la propria replica: “Non sono assolutamente d’accordo con l’opinione di Sciotti – premette – Prima di tutto, lui ritiene la Zabù la miglior squadra al Giro lo scorso anno: io invece ritengo la Androni-Sidermec la migliore. Porto dei dati oggettivi: abbiamo portato due corridori sul podio finale, vale a dire Simon Pellaud vincitore dei traguardi volanti e Mattia Bais dei chilometri in fuga”.

Savio aggiunge che Sciotti “ha parlato creando confusione”, mentre lui vuole “fare chiarezza”. Di conseguenza, il suo punto di vista resta lo stesso: “Ritengo il fatto di non aver concesso la WildCard una vergogna e un’infamia sportiva. Espongo dei dati inconfutabili, a differenza delle valutazioni soggettive mie e di Sciotti. La Androni-Sidermec è stata dal 2017 al 2020 la miglior squadra italiana Professional nel ranking mondiale UCI, nel circuito europeo UCI e nella Ciclismo Cup, dove abbiamo vinto per tre anni consecutivi il campionato italiano a squadre. Lo scorso anno siamo arrivati secondi dietro alla UAE, che è World Tour. Abbiamo sempre onorato il Giro, due anni fa abbiamo vinto una tappa con Masnada e, come detto, abbiamo portato due corridori sul podio finale di Milano”.

Savio ricorda e insiste anche riguardo la filosofia del proprio team: “Vorrei ancora ricordare che abbiamo un progetto giovani concreto – aggiunge – che in questi anni ha lanciato corridori come Ballerini, Masnada, Cattaneo, Vendrame, Sosa e Bernal. Ricordo che due anni fa l’Androni-Sidermec è risultata la plurivittoriosa tra tutte le squadre a livello mondiale nella categoria Professional e che lo scorso anno siamo arrivati secondi dietro la Alpecin di Van der Poel”.

Conferma, inoltre, di non avere avuto contatti con RCS, per la cui scelta continua a non avare una risposta: “La mia risposta è che è stata una vergona sportiva perché non si è tenuto conto della meritocrazia e questo è gravissimo. Noi non contestiamo né la squadra di Ivan Basso né quella di Bruno Reverberi perché per motivi diversi riteniamo che l’organizzatore debba combinare esigenze sportive e commerciali. I dati che abbiamo fornito sono inequivocabili. Sciotti ha un’idea personale dello scorso Giro d’Italia, io ne ho un’altra e nelle ultime quattro stagioni il nostro merito è stato indiscutibile”.

La decisione è quindi arrivata come un fulmine a ciel sereno: “Ho mandato una lettera due anni fa a Mauro Vegni presentando i dati che ho appena esposto, dopo di che ritenevamo di meritare una delle tre WildCard ed eravamo anche sereni in questo caso. Sono stati annientati i valori etici e sportivi. Anche qui Sciotti, cercando di fare confusione, mi ha accusato di avere parlato di doping. Io non ne ho parlato, ho ricevuto delle domande da parte dei giornalisti e ho risposto. Ci tengo a precisare che Matteo Spreafico purtroppo aveva l’ossessione di voler fare risultato nelle grandi corse. Lui ci chiese di portarlo sia alla Tirreno che al Giro e noi, per una questione di meritocrazia, non lo abbiamo fatto. Noi lo abbiamo liberato e lui è andato nella squadra di Sciotti dove è risultato positivo. Io non ho fatto alcuna illazione“.

La fiducia in RCS è quindi ormai svanita: “Mauro Vegni disse anni fa che avrebbe preso in considerazione le squadre con un progetto in grado di ottenere risultato. Noi abbiamo sia il progetto che i risultati. Sciotti parla di un progetto della Vini Zabù basato su due corridori: un velocista, Mareczko, e uno scalatore, Fabio Aru. Come si fa a presentare un corridore di un’altra squadra?”, si chiede Savio.

In ogni caso, l’avventura della Androni-Sidermec nel professionismo non si fermerà (e questa è sicuramente una buona notizia per tutto il ciclismo, italiano ma non solo): “Noi andiamo avanti, c’è stato un momento di scoramento, ma ho convinto Piero Buda di Sidermec a continuare. Abbiamo scoperto altri talenti. Segnatevi il nome di Santiago Umba, nei prossimi anni ne sentiremo parlare”.

Un commento

  1. Il ciclismo sta diventando come la politica,nonc’è nulla di certo.
    Mi mancherà molto la Androni Sidermec con i ciclisti sempre nelle fughe.
    Dopo tanti anni ho ancora il rammarico di non aver accettato l’invito di Gianni Savio
    ad una cena a Forte dei Marmi in occasione del giro d’Italia.
    Gianni Savio una ricchezza per il Ciclismo.

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