Un anno fa… UAE Team, Saronni non sarà più il general manager: “Ho bisogno di più tempo per me. Gaviria anche al Giro, Aru si riscatterà. No a Nibali”

Giuseppe Saronni non ricoprirà più l’incarico di general manager della UAE Team Emirates nel 2019. A dare la notizia è il diretto interessato nel corso di un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport nella giornata di oggi. Dopo una stagione al di sotto delle aspettative sotto il profilo dei risultati, con il rendimento negativo di Fabio Aru nei Grandi Giri come punta dell’iceberg, l’iridato di Goodwood 1982 ha deciso di modificare il suo ruolo all’interno della formazione emiratina, che per rilanciarsi ha puntato forte sul talento di Fernando Gaviria, il colombiano reduce dall’esperienza nelle file della Quick-Step Floors e pronto a consacrarsi definitivamente tra i grandi del movimento affrancandosi dalla sola etichetta di sprinter.

Saronni ha così motivato la sua scelta: “Non voglio più avere le responsabilità del passato, ho bisogno di tempo per me e la famiglia, dopo 30 anni sempre sotto stress e tensione […] Voglio sentirmi libero, dopo tante incombenze e preoccupazioni per la costruzione delle squadre. Starò defilato, anche se resto referente del board della squadra, e potrò essere d’ispirazione per chi lo vorrà”. La nuova struttura prevede Mauro Gianetti amministratore delegato, Carlo Saronni direttore operativo, Joxean Matxin team manager, Allan Peiper e Neil Stephens nuovi direttori sportivi.

Sull’ingaggio di Gaviria: “Ha talento e potenzialità immense, neppure lui conosce i suoi limiti. Va gestito al meglio, ma può essere un nuovo Sagan. Oltre al Tour, è molto probabile che sia al via pure del Giro d’Italia“. Sui nuovi acquisti: “Consiglio di segnare il nome di Pogacar, già vincitore del Tour de l’Avenir”, e infine su Aru. “Si spera che i problemi siano alle spalle ma la prova si avrà solamente con l’attività […] Il nuovo staff medico sta analizzando e speriamo, crediamo che abbiamo trovato una soluzione. Il 2018 era il suo primo anno con noi, abbiamo accettato alcune situazioni, non è andata bene e il primo a non esserne contento è lui […] Non posso credere che sia quello del 2018. E comunque non c’è uno staff personalizzato per nessuno, anche nei rapporti tra corridore e direttore sportivo”.

Sulla stagione dell’isolano le idee non sono ancora chiarissime: “Sarebbe fondamentale partire con buone sensazioni. Tecnicamente il Tour de France è più adatto. Ma dall’altra parte, Fabio è italiano, l’anima della squadra è italiana, c’è un conto aperto di riconoscenza verso il pubblico e non solo. Non si può nascondere. Questo spirito pesa”. Qualora le cose dovessero andare ancora male, sarebbe invece difficile arrivare a Vincenzo Nibali, in scadenza di contratto con la Bahrain-Merida: “Lo sponsor più interessato è Segafredo – rileva Saronni – ed è normale che sia così. Vincenzo è molto interessante pure per noi, ci sono stati contatti e proposte. Ma è chiaro che l’italianità di uno sponsor è un valore aggiunto. Ci sarebbe una volontà che va oltre l’aspetto agonistico”.

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