Un Anno Fa…Andy Schleck si confessa: “Sento mia la vittoria al Tour 2010. Io sono sempre stato pulito mentre c’erano molte cose sospette”

Andy Schleck si è ritirato dal ciclismo alla fine del 2014. L’ex corridore lussemburghese è stato un grande talento mai completamente compiuto nel mondo del ciclismo. Si rivelò nel 2007 conquistando il secondo posto al Giro d’Italia, vinto da Danilo Di Luca, a soli 22 anni. Nel 2009 vinse la Liegi – Bastogne – Liegi e si classificò secondo al Tour de France, piazzamento che ottenne anche l’anno successivo, ma, in seguito alla squalifica per doping di Alberto Contador, gli fu assegnata a tavolino nel 2012. Dopo il suo ritiro, dovuto ai molti problemi fisici che hanno funestato la sua carriera, ha aperto un negozio di biciclette.

Andy si è raccontato in un’intervista a Rouleur: “Improvvisamente sei in pensione. All’inizio va tutto bene, ti dici adesso che hai tempo, puoi andare a pescare, puoi fare quello che vuoi. Ma diventa noioso molto in fretta se non hai una sfida ogni giorno. Mi sono preso tre mesi di pausa e ho cercato di ritrovarmi. Per scoprire di nuovo chi sono veramente”.

Il passaggio alla vita normale è stato molto difficile – ha confessato il lussemburghese – Quando sei giovane non ti rendi sempre conto di ciò che stai facendo: formazione continua, sponsor piacevoli, persone piacevoli. Diventa un’abitudine quotidiana. Quando sei giovane, ti piace essere famoso per il tuo lavoro e i tuoi risultati. Io non sono mai cambiato. Ma ogni singolo passo che fai nella vita, diventi più saggio. Quando confronto il modo in cui guardo la vita oggi e come la guardavo dieci anni fa, è completamente diverso”.

La corsa che lo ha lanciato come grande promessa del ciclismo mondiale è stata il Giro d’Italia del 2007: “Sono andato al Giro come un giovane ragazzo che aveva talento e sono uscito come futuro vincitore del Tour de France. Ovviamente mi sono sorpreso”.

La sua carriera è stata caratterizzata dalla presenza del fratello più grande Frank, suo compagno di squadra: “Di notte durante il Tour, nella nostra stanza, non abbiamo parlato della tappa successiva. Abbiamo parlato di cosa avremmo fatto quando saremmo tornati a casa, se fossimo andati a pescare insieme o delle vacanze. Abbiamo due caratteri abbastanza diversi. Io sono più impulsivo, esco e combatto, dico ‘vado e, se perdo, perdo ed è stata una lezione per me, ma se funziona, sono felice’. Frank, invece, è davvero l’opposto, analizza tutto prima e non corre troppi rischi”.

Andy ha vinto il Tour de France 2010 in seguito alla squalifica per doping di Alberto Contador: “Per molto tempo, non sapevo cosa provare a riguardo, ma ora mi sento il vincitore. Oggi, se ci sono dei subbi, mi arrabbio un po’ perché, durante la mia carriera, ho corso quando sono venute alla luce sempre più cose sospette. Contador non stava correndo in modo pulito quel Tour, questo è chiaro. Nel 2007, sono arrivato secondo dietro a Danilo Di Luca al Giro. Nel suo libro ha scritto quello che aveva usato durante quella gara. Anche questa è una vittoria mia, ma nessuno ne parla. Mi sento un po’ tradito in molte gare: sono arrivato secondo dietro a Rebellin alla Freccia Vallone del 2009. Sarebbe stata mia la vittoria perché era stato trovato positivo quell’anno”.

“Credo davvero che i miei fan abbiano sempre avuto fiducia in me che stavo correndo pulito e che sono una persona corretta – ha continuato l’ex corridore – E credo che sia ciò di cui beneficio oggi: ricevo ancora inviti a fare eventi e sono ancora molto in giro e sulla stampa. Perché oggi chi parla di Di Luca? Nessuno, solo i giornali scandalistici”.

Infine confessa: “Forse mentalmente, non ero abbastanza forte. Forse avrei vinto più Tour de France o più gare se fossi stato più un animale di carattere. Più duro. Ma ancora una volta, sarei più felice oggi se avessi vinto altre quattro o cinque tappe del Tour de France o un altro Tour? Io non la penso così”.

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