Tour de France 2021, Mark Cavendish difende Chris Froome: “Le persone non possono capire”

Mark Cavendish interviene in difesa di Chris Froome. I due stanno vivendo un Tour de France 2021 completamente diverso, con il velocista che ha conquistato due tappe sinora e tornando a livelli che non raggiungeva ormai da ben cinque anni, proprio quando ormai lo scorso inverno sembrava prossimo a un mesto ritiro, mentre il secondo continua ad apparire un lontano parente del dominatore delle scene sino al momento del suo infortunio al Giro del Delfinato, che ormai risale al giugno di due anni fa. Una situazione molto complessa per il corridore della Israel Start-Up Nation, che il portacolori della Deceuninck – QuickStep conosce bene, consapevole di quanto sia difficile fisicamente e mentalmente, anche in ragione delle numerose critiche che regolarmente bisogna affrontare.

“Se guardo alla mia esperienza personale, non si può dare qualcuno per finito – spiega in conferenza stampa – Dipende dall’individuo, quanto a lungo pensa di poter fare una cosa e come pensa di poter tornare. A meno che tu non sia quella persona, non puoi capire. Chris Froome è stato un campione per molti anni. Davvero in pochissimi al mondo possono diventare un campione di quel livello, quindi le persone non possono capire la sua mentalità e cosa pensa nella sua lotta per tornare a quel livello. Perché se si prova a pensare ad una situazione di questo tipo, molte persone non saranno nella situazione di avere qualcosa per cui lottare. Bisogna avere rispetto. La verità è che la maggior parte delle persone non potranno assolutamente mai capire cosa significa avere così tanto successo, quindi non possono capire perché qualcuno affronti cose di questo tipo, subendo anche la negatività degli altri, per tornarci”.

Un discorso che sicuramente trova forza anche nel sentimento che lega i due compagni di squadra alla Sky nel 2011, ma che va ben oltre. “Ovviamente Froomey è un amico, ma mi sentirei allo stesso modo se fosse qualcuno che non mi piace – precisa – Vedere qualcuno in grado di soffrire, non solo fisicamente ma anche mentalmente, per cercare di tornare al livello di una volta e sapere dove possono arrivare, è qualcosa che applaudo. È la cosa più grande che si possa fare“.

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