Tour de France 2020, Geraint Thomas boccia le porte chiuse: “Senza fan non sarebbe lo stesso Tour”

Anche Geraint Thomas entra nel dibattito che in questi ultimi giorni sta coinvolgendo diversi protagonisti del mondo del ciclismo sulle sorti del Tour de France 2020. Il vincitore dell’edizione 2018 della Grande Boucle replica così alla possibilità confermata dalla Ministra dello Sport francese di far disputare il Tour a porte chiuse, senza la presenza di pubblico. Un’ipotesi che, evidentemente, non incontra i favori di molti dei principali protagonisti, infatti, dopo le critiche, tra le altre, da parte di Julian Alaphilippe e di alcuni corridori transalpini, anche il gallese ha bocciato questa possibilità.

Senza i fan non sarebbe lo stesso Tour – ha detto il corridore del Team Ineos al Telegraph – La Parigi-Nizza è la Parigi-Nizza mentre il Tour è il Tour. Sarebbe molto più difficile tenere lontani i fan dal Tour rispetto alla Parigi-Nizza. Ma come ho detto, tutto sta cambiando così in fretta. È difficile fare previsioni. Spero solo che, per il bene di tutti, finisca rapidamente”.

Anche Thomas, come molti altri ciclisti, in questo periodo è costretto ad allenarsi a casa: “Voglio solo correre di nuovo con la mia bicicletta. Ma solo se fosse sicuro farlo. Ovviamente, bisogna pensare innanzitutto alla salute delle persone. Ho sentito alcune persone dire:” È solo sport “. E ovviamente lo è. Se tra vent’anni guarderemo i libri di storia, non importerà se nel 2020 non si è disputato il Tour. Ma d’altra parte, ci sono 20 squadre e diverse aziende che hanno investito in quelle squadre, e molte persone potrebbero perdere il lavoro. Quindi, mentre il risultato in sè non ha importanza, l’evento si, perché ci sono molti mezzi di sussistenza racchiusi in esso, non solo per le squadre ma anche per gli sponsor”.

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