Tour de France 2019, Wiggins: “Nibali il corridore con più classe al mondo. Può puntare al podio”

Anche Sir Bradley Wiggins non sta più nella pelle nel vedere finalmente aperte le ostilità del Tour de France 2019. Vincitore dell’edizione del 2012, l’ex corridore britannico, intervistato dal Corriere della Sera, ha fatto il punto sui favoriti, analizzando le ambizioni del Team Ineos, che lui conosce molto bene, e tutti i possibili rivali. Da quando si è ritirato, il baronetto si sta divertendo a fare l’opinionista in giro per televisioni e radio, non tirandosi mai indietro se c’è da criticare o elogiare qualcuno.

Prima di tutto, però, ha voluto esprimere tutto il suo dispiacere per l’assenza del vecchio compagno, con il quale non ha mai avuto un rapporto idilliaco, Chris Froome: “L’incidente a Chris al Giro del Delfinato è stato assurdo e orribile: nessuno vuole vedere uscire di scena un protagonista in modo così brutale – spiega Wiggins – Paradossalmente, però, la sua assenza semplifica le cose alla Ineos. Assorbito lo choc, Bernal e Thomas potranno concentrarsi più sulla corsa e meno nel capire chi è e chi non è il capitano della squadra”.

I favoriti restano comunque loro: “La coppia Bernal-Thomas resta favoritissima. È possibile che Thomas mandi Bernal in avanscoperta come ha fatto l’anno scorso Froome con lui. Sono così forti che uno può rilanciare se l’altro cede. Thomas nel 2018 era così superiore da permettersi qualche errore, quest’anno se vuole ripetersi non deve sbagliare nulla”.

Interrogato sulle ambizioni degli italiani, l’ex Sky si è lasciato andare ad un grande elogio all’ex rivale Vincenzo Nibali, col quale ha lottato al Tour 2012 e Giro 2013: “L’Italia ha un ispiratore formidabile, Vincenzo Nibali, per me il corridore con più classe al mondo. Lui mette gioia perché illumina qualunque corsa ciclistica. Quando si ritirerà il ciclismo sarà più povero. È uno dei sei o sette candidati al podio. Viviani, Ganna (assente al Tour, ndr) e Bettiol sono ottime carte da giocare. Poi c’è Aru, che da due anni è scomparso dopo essere stato considerato il naturale rimpiazzo di Nibali nei grandi giri. Se non sarà lui, spero che qualcuno raccolga l’eredità di Vincenzo e tenga viva una storia leggendaria”.

 

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