Tour de France 2021, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2021.

TOP

Mark Cavendish (Deceuninck-QuickStep): Michael Morkov dopo il traguardo lo definisce “il miglior velocista di tutti i tempi”. Almeno per quanto riguarda la Grande Boucle i numeri danno ragione al danese, in particolare il numero 34, quello che fino a oggi era quello delle vittorie di Eddy Merckx, che da oggi dovrà condividere il primato con il velocista dell’Isola di Man, che da qui a Parigi potrebbe anche staccarlo. Un risultato già leggendario di per sé, che assume contorni ancora più emozionanti se si pensa che meno di un anno fa, l’ex Bahrain era in lacrime al termine della Gand-Wevelgem convinto di aver chiuso la carriera e solo un mese fa Patrick Lefevere aveva allontanato la possibilità che potesse correre la Grande Boucle.

Michael Morkov (Deceuninck-QuickStep)L’ultimo uomo che ogni velocista vorrebbe avere. Al Giro del Belgio, Cavendish aveva dichiarato che “quando sei a ruota di Morkov, sai che vinci”, mostrando una fiducia incondizionata nel suo pesce pilota, che si è vista anche quest’oggi, quando il danese con un vero e proprio capolavoro è andato a chiudere su Cortina, lanciando poi la volata finale. Il danese sembra avere addirittura la gamba per vincere lo sprint quando lancia Cavendish, tanto che chiude in seconda posizione dietro al compagno, forse addirittura accontentandosi di un piazzamento e soprattutto  di aver assisitito da vicino e da miglior aiutante del protagonista (e anche “da tifoso” per dirla con le sue parole) a una delle storie più belle di questo Tour.

Ivan Garcia Cortina (Movistar): Il suo primo vero guizzo in maglia Movistar. Al netto di un paio di top 10 alla Tirreno-Adriatico e di un quarto posto al Giro di Svizzera, il corridore spagnolo in questa stagione non si era praticamente mai visto, mentre oggi sembra fare la mossa giusta quando va a chiudere su Ballerini nel finale. Purtroppo per lui, la Deceuninck-QuickStep sembra imbattibile in volata in questo Tour e riesce a stoppare il suo tentativo, ma questo risultato potrebbe essere un buon segnale per la fiducia e invertire la tendenza di questa Grande Boucle e in generale della sua stagione.

FLOP

Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious): Il ventiquattresimo posto non era certamente il risultato sperato per il corridore bresciano. Dopo aver vinto un altro traguardo volante a inizio tappa, il corridore italiano non riesce nel bottino grosso nel finale, perché ancora una volta, come già accaduto in altre occasioni, costretto a lanciare la volata da troppo lontano, probabilmente anche mal supportato dalla squadra. Non manca poi anche una discreta dose di sfortuna, visto che per risalire il gruppo sceglie di mettersi a ruota del treno della DSM, che sembra fare un buon lavoro, salvo poi sfaldarsi in vista del rettilineo finale (i corridori della compagine tedesca erano stati tra i più colpiti nella maxi-caduta) e condizionando dunque in negativo anche la volata dell’azzurro. La buona notizia, comunque, è che la gamba sembra esserci e potrà provare a sfruttare ancora più di un’occasione da qui alla fine.

Wout Van Aert (Jumbo-Visma): Anche il suo quindicesimo posto lascia sicuramente l’amaro in bocca. Alla vigilia sembrava poter essere il principale antagonista di Cavendish per il successo di tappa, ma alla fine non riesce nemmeno a sprintare perché rimane chiuso sul rettilineo finale, trovandosi troppo indietro insieme a Mike Teunissen nei momenti cruciali. In questo senso ha sicuramente pesato anche il buon lavoro in protezione di Jonas Vingegaard, così come è da apprezzare il tentativo di sfruttare il vento per disegnare un finale alternativo alla volata, che mette in mostra ancora una volta il suo grande estro, ma oggi non c’era spazio per le invenzioni e per vincere bisognava andare più forte di Cavendish in volata.

Michael Matthews (BikeExchange): Il dodicesimo posto è davvero troppo poco. Non è un velocista puro, ma in gruppo non ne sono rimasti poi molti, e per questo su un arrivo di questo genere non può finire addirittura oltre la top 10. Perde anche il traguardo volante da Colbrelli e vede allontanarsi sempre di più l’obiettivo maglia verde, ora distante oltre 100 punti. Inoltre, di qui in avanti il suo team si troverà due pedine in meno dopo la sfortunata caduta che ha costretto al ritiro Simon Yates e Lucas Hamilton e che forse oggi ha già condizionato mentalmente l’australiano, costretto a preparare la volata con meno uomini del solito.

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