I Migliori Momenti del 2020

La stagione 2020 si è ormai conclusa. È tempo per noi di andare a rivedere le imprese e trionfi che hanno maggiormente segnato questa difficile e così difficile annata, stravolta dal coronavirus, innanzitutto nella quotidianità, poi a livello sportivo. Come di consueto, nel corso di questa settimana raccoglieremo le giornate e le corse che ci hanno maggiormente colpito segnalando I Migliori Momenti 2020, proponendovi la nostra classifica, compilata in seguito ad un lungo confronto in redazione. Un appuntamento quotidiano per accompagnarci nell’arco dell’intera settimana alla scoperta delle corse che più hanno emozionato in questa annata. Successivamente, vi chiederemo di votare nel sondaggio dedicato, che verrà aperto una volta che vi avremo presentato la nostra Top 10.

1: Tappa 20 Tour de France

Tutto sembrava pronto affinché Primoz Roglic e la Jumbo – Visma potessero festeggiare il trionfo di una corsa tenuta sotto controllo sin dal primo giorno. A confermare il dominio della formazione neerlandese le ottime prove di Wout Van Aert e Tom Dumoulin, che si installano in prima e seconda posizione al termine della crono. Ma quando tocca al finalizzatore Primoz Roglic, si capisce che c’è qualcosa che non va. Non tanto per la prova dello sloveno in sé, che chiuderà i 36,2 km con il quinto tempo, a soli 35 secondi dal suo compagno ed ex iridato della specialità Dumoulin, quanto piuttosto perché subito prima di lui è una freccia in maglia UAE Team Emirates a percorrere le stesse strade. Tadej Pogacar vola letteralmente e sin dai primi chilometri mostra di poter ribaltare quello che sembrava ormai assodato. Mentre la Maglia Bianca va così a prendersi la ben più prestigiosa gialla, si assiste all’implacabile spettacolo di un Roglic stravolto, che prova a lottare come può, smarrito nel corpo e nella mente, mentre il connazionale gli toglie dalle mani quella vittoria che sembrava ormai sua…

2: Tappa 20 Giro d’Italia

La penultima tappa del Giro d’Italia 2020 è entrata di diritto nella storia della Corsa Rosa. Nonostante il tracciato mutilato dall’assenza di Colle dell’Agnello, Col d’Izoard e Montgenèvre, lo spettacolo offerto lungo la doppia scalata del Sestrière è stato di altissimo livello. La INEOS ha dimostrato tutta la sua forza soprattutto grazie al lavoro mostruoso di Rohan Dennis per Tao Geoghegan Hart. Il britannico, partito con i gradi di gregario di Geraint Thomas, non ha quindi potuto fare altro che vincere la tappa davanti al rivale Jai Hindley, con il quale si è ritrovato a parimerito in vista della cronometro finale che lo incoronerà vincitore a sorpresa di questa edizione.

3: Giro delle Fiandre

L’ormai accesissimo dualismo tra Mathieu van der Poel e Wout van Aert ha avuto l’apice stagionale nel Giro delle Fiandre dello scorso 18 ottobre. Il neerlandese ha fatto valere il proprio ottimo stato di forma attaccando insieme al rivale belga e a Julian Alaphilippe, tagliato fuori dall’ormai celebre scontro con una moto, a quasi quaranta chilometri dal traguardo. Sul traguardo, l’epilogo non poteva che essere all’insegna della drammaticità con una volata testa a testa tra i due contendenti, che ha visto trionfare per una questione di centimetri il 25enne neerlandese. Un successo che, sommato a quello dell’Amstel Gold Race dell’anno scorso, lo posiziona ormai stabilmente tra i corridori più forti per le corse di un giorno della nuova generazione.

4: Mondiali Imola

I Mondiali di ciclismo su strada, che dopo la rinuncia all’ultimo minuto di Aigle-Martigny vengono assegnati a Imola (che torna ad ospitare una rassegna iridata 52 anni dopo l’impresa di Vittorio Adorni), vedono un corridore francese tornare sul tetto del mondo a 23 anni di distanza dall’ultima volta. Al termine di 258 chilometri e quasi 5000 metri di dislivello, su un percorso molto adatto alle sue caratteristiche, è infatti Julian Alaphilippe a salire sul gradino più alto del podio e a vestire la maglia iridata. Il 28enne della Deceuninck-Quickstep attacca ad una dozzina di chilometri dall’arrivo sull’ultima salita del circuito, Cima Gallisterna, staccando tutti e giungendo solitario al traguardo con poco più di 20 secondi di vantaggio su un gruppetto di cinque corridori, regolato in volata da Wout van Aert davanti a Marc Hirschi.

5: Liegi-Bastogne-Liegi

Una prima gara in maglia iridata da dimenticare per Julian Alaphilippe, che sperava di conquistare la seconda Monumento in carriera ma che, qualche minuto dopo l’arrivo, verrà declassato in quinta posizione per volata irregolare. Alla Doyenne nell’inedita versione autunnale, succede tutto nell’ultimo chilometro. Alaphilippe, Hirschi, Roglic e Pogacar, che avevano staccato tutti sulla Roche-aux-Faucons, dopo una fase di studio vengono raggiunti da Mohoric, che lancia la volata finale. Il più lesto a prendere la ruota dello sloveno è il neo campione del mondo, che proprio qui, però, commette il primo dei due errori che rovineranno una gara sin lì perfetta: il francese, infatti, nell’iniziare lo sprint prima sbanda verso sinistra ostacolando Hirschi e Pogacar, poi completa il disastro iniziando ad esultare a 20 metri dalla linea d’arrivo, senza accorgersi della rimonta di Roglic, che lo batte con il colpo di reni. Per LouLou, il declassamento finale riesce solo a rendere leggermente meno amara l’atroce beffa subita.

6: Tappa 4 Giro di Polonia

Una settimana prima della caduta a Il Lombardia che metterà prematuramente fine alla sua stagione, Remco Evenepoel vince la tappa regina del Giro di Polonia e lo fa dando spettacolo. Il fenomeno belga, infatti, attacca quando mancano ancora 50 chilometri all’arrivo di Bukowina Tatrzańska, staccando tutti i suoi avversari e giungendo in solitaria con più di un minuto e mezzo sul secondo classificato, Jakob Fuglsang. Sul traguardo, il 20enne della Deceuninck-Quickstep ha tutto il tempo di estrarre dal taschino il dorsale con il numero del compagno di squadra Fabio Jakobsen, vittima di un terribile incidente tre giorni prima, per dedicargli la vittoria. Grazie a questa affermazione, per Evenepoel arriva anche il primato nella classifica generale della corsa, che conquisterà il giorno seguente al termine dell’ultima frazione.

7: Tappa 3 Giro del Delfinato

Nella terza tappa del Giro del Delfinato 2020 arriva il riscatto del Campione Italiano Davide Formolo. L’azzurro, a secco dal Campionato Nazionale dell’anno precedente, si riprende il centro del palcoscenico con una fuga da lontano vincente. Lo scalatore dell’UAE Team Emirates è stato in grado di staccare i compagni di avventura sulla penultima salita di giornata, il Col de la Madeleine, a 65 chilometri dall’arrivo, involandosi poi in solitaria verso il traguardo di Saint-Martin-de-Belleville. Nulla possono i big, regolati da Primoz Roglic, che devono accontentarsi soltanto delle posizioni di rincalzo.

8: Tappa 5 BinckBank Tour

Mathieu van der Poel è protagonista dell’ottava posizione grazie all’incredibile impresa nella tappa finale del BinckBank Tour 2020. Il talentuoso neerlandese ha affinato la condizione in vista del Giro delle Fiandre, che vincerà due settimane dopo, con un’azione solitaria che gli ha permesso di portarsi a casa sia la tappa che la corsa. Dopo essere partito quando mancavano 75 chilometri al traguardo, il corridore della Alpecin-Fenix ha condotto la corsa da solo per ben 50 chilometri prima di giungere al traguardo con quattro secondi di margine sugli inseguitori.

9: Strade Bianche

Senza dubbio la corsa più attesa dell’anno, la Strade Bianche non delude le aspettative. Il ritorno del grande ciclismo passa dalle crete senesi, strade che ricordano il ciclismo eroico, quello veramente uscito dalla guerra. Un simbolismo perfetto per questa corsa dal sapore antico ed epico, alla quale i corridori rendono omaggio con una prova di altissimo livello e intensità. Arrivati in condizioni incerte vista la lunga pausa, i corridori non tardano a darsi battaglia, impazienti di regalare spettacolo al pubblico. Le prime schermaglie dei big arrivano così già a 90 chilometri dal traguardo, creando i presupposti per i decisivi attacchi successivi, che cominciano sul temuto Monte Sante Marie fino alla stoccata decisiva di Wout Van Aert sulle Tolfe. Il belga risulta imprendibile per gli avversari, aprendo così la sua stagione di altissimo livello.

10: Milano – Sanremo

Anche quest’anno posizionata, non senza problemi, come prima classica Monumento dell’anno, la Classicissima di Primavera fa fatica a trovare la sua collocazione estiva, fino a svolgersi su un percorso inedito. Ne esce una corsa più dura rispetto alle ultime edizioni, anche se la gara si infiamma solamente sulla Cipressa, dove si comprende chiaramente che non sarà giornata per velocisti. Dopo una serie di scatti continui, a provare la stoccata violenta è Vincenzo Nibali sul Poggio, ma sono Julian Alaphilippe (Deceuninck-QuickStep) e Wout Van Aert (Jumbo-Visma) a fare la diferenza, con il francese che non riesce a fare il vuoto, venendo così ripreso in discesa dal belga, che vincerà in volata al termine di un ultimo chilometro mozzafiato.

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