Tokyo, appuntamento al 2032 per le Olimpiadi? Arriva la smentita, ma la “decisione deve ancora essere presa”

Arrivano nuovi dubbi riguardo lo svolgimento dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020. In programma a partire dal 23 luglio prossimo, la rassegna a cinque cerchi è pesantemente minacciata dal coronavirus e il governo nipponico si trova a fronteggiare una situazione di certo molto complessa, dovendo bilanciare le necessità di sicurezza globale con il forte investimento, economico e non solo, già prodotto per l’evento. Nella giornata di ieri il Times ha infatti pubblicato una anticipazione secondo la quale un importante membro del governo avrebbe ammesso che ormai la decisione di rinviare ulteriormente l’evento sarebbe inevitabile. Se nel 2020 si era potuto slittare di un anno, tuttavia questa volta la capitale giapponese sarebbe costretta a dover proporre una nuova candidatura (difficilmente rifiutabile) per il prossimo anno disponibile, ovvero il 2032 (il 2024 è stato infatti assegnato a Parigi, il 2028 a Los Angeles).

Secca la smentita di Manabu Sakai, vicecapo di gabinetto che ha parlato di “congetture apparse nell’articolo del Times”, spiegando come “l’organizzazione dei Giochi prosegue”. Tuttavia, c’è l’ammissione che “la decisione deve ancora essere presa” in maniera definitiva, anche se l’intenzione è quella di “restare determinati a fare tutto quanto il possibile per andare avanti”. Parole che rassicurano parzialmente visto che la fonte del noto quotidiano britannico aveva spiegato che “nessuno vuole essere il primo a dirlo, ma ormai c’è accordo interno sul fatto che sia troppo difficile”.

Più decisa sono invece apparse le dichiarazioni del presidente del CIO Thomas Bach, che ha ribadito la propria posizione ricordando come non ci siano alternative allo svolgimento. “Non c’è alcun piano B e per questo siamo pienamente concentrati affinché siano dei Giochi sicuri e di successo – ha spiegato a Kyodo News, scacciando anche i timori espressi nelle scorse settimane dal ministro delle Riforme Taro Kono – Al momento non c’è ragione per credere che i Giochi non inizieranno regolarmente il prossimo 23 luglio a Tokyo”.

Quando siamo ormai a sei mesi dalla Cerimonia di Apertura, in ogni caso appare impossibile ci possa essere il pubblico delle grandi occasioni, ma forse gli stadi dovranno essere completamente chiusi. Una atmosfera surreale e impensabile fino a dodici mesi fa, che ormai appare una consuetudine purtroppo e alla quale ci stiamo un po’ tutti abituando. Ma le Olimpiadi sono un simbolo e malgrado Bach cerchi di essere ottimista, sembra ormai una direzione sempre più plausibile. “Potrebbe anche non piacere come soluzione, ma sono necessari dei sacrifici – ammette riguardo l’opzione porte chiuse – La sicurezza è al primo posto, e non ci sono argomenti tabù quando si parla di sicurezza”.

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