Tour de France 2025, fuga vincente per Thymen Arensman! Jonas Vingegaard attacca, ma non stacca Tadej Pogacar che lo batte in volata
Thymen Arensman conquista la terza tappa pirenaica del Tour de France 2025. Il corridore della Ineos Grenadiers corona la fuga trionfando in solitaria a Luchon-Superbagnères dopo aver staccato tutti i suoi compagni di avventura per poi resistere al ritorno dei big. Alle sue spalle è la Maglia Gialla Tadej Pogacar a prendersi la seconda posizione dopo aver prontamente risposto a tutti gli attacchi di Jonas Vingegaard, riuscendo poi a superarlo nettamente allo sprint. Poco dietro chiude Felix Gall, che aveva provato ad anticipare, riuscendo poi a contenere il distacco e nel finale disfarsi anche di Florian Lipowitz, unico ad aver provato inizialmente a seguire gli attacchi dei due duellanti.
Condizionata dal ritiro di Remco Evenepoel, che aveva perso contatto già sul Tourmalet, a cento chilometri dalla conclusione, la nuova generale vede dunque Pogacar saldamente al comando, con un margine ora di 4’13” su Vingegaard e 7’53” su Lipowitz.
Il video dell’arrivo
Il racconto della tappa
Partenza lanciata, come prevedibile, con tanti corridori determinati ad andare in fuga. I tentativi si susseguono, così come le risposte. Il primo ad avere un po’ di luce di vantaggio è Jonathan Milan (Lidl-Trek), che si ritrova, probabilmente suo malgrado, in testa e arriva ad avere anche una quindicina di secondi di vantaggio. La Maglia Verde si fa riprendere e poco dopo tocca a Fred Wright (Bahrain Victorious) ritrovarsi quasi involontariamente in testa da solo.
Anche il britannico accumula qualche secondo di vantaggio prima di essere riassorbito. Nel frattempo, si segnalano il ritiro di Steff Cras (TotalEnergies) e la rovinosa caduta di Mattias Skjelmose (Lidl-Trek). Il danese riparte, ma accusa diverse contusioni, mentre davanti i suoi stessi compagni accelerano vigorosamente per preparare la volata di Milan al traguardo volante. La spinta della Lidl-Trek porta quindi a neutralizzare il tentativo di Geraint Thomas (Ineos), Quentin Pacher (Groupama-FDJ) e Matteo Vercher (TotalEnergies).
Milan finalizza il lavoro della squadra e passa per primo al traguardo volante, davanti a Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) e Biniam Girmay (Intermarché-Wanty). Subito dopo la corsa esplode, anche perché inizia il Col du Tourmalet: si muovono i Tudor, si muove Santiago Buitrago e si muove anche la UAE Emirates XRG, con Tim Wellens che accelera, con Tadej Pogacar ruota. Dopo poche centinaia di metri di salita, si stacca Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), che da quel momento inizierà il suo personale calvario, per quanto breve.
In testa si forma un terzetto composto da Lenny Martinez (Bahrain Victorious), Thymen Arensman (INEOS Grenadiers) e Einer Rubio (Movistar Team), sui quali si porta Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick-Step). Alle loro spalle si muovono Sepp Kuss (Visma | Lease a Bike), Simon Yates (Visma | Lease a Bike), Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick-Step), Ben Healy (EF Education-EasyPost), Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), Emiel Verstrynge (Alpecin-Deceuninck), Michael Storer (Tudor), Ewen Costiou (Arkéa-B&B Hotels), Enric Mas (Movistar Team), Pablo Castrillo (Movistar Team), Gregor Mühlberger (Movistar Team), Iván Romeo (Movistar Team), Jordan Jegat (TotalEnergies), Michael Woods (Israel – Premier Tech) e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility).
Con l’andare della salita, si avvantaggiano sugli altri Martinez e O’Connor, mentre alle loro spalle continuano a rimescolarsi le carte, con diversi corridori che inizialmente avevano attaccato che cedono di schianto. Evenepoel, nel frattempo sale in ammiraglia, così come Skjelmose, mentre il resto del gruppo si placa, salvando anche Ben Healy (EF Education – EasyPost) che a sua volta stava andando in difficoltà. Al comando invece resta il solo Martinez, che dopo essersi inizialmente voltato più volte per cercare di attendere O’Connor e poi sperare nel rientro di qualche altro corridore, prosegue da solo fino a scollinare con un vantaggio di due minuti sul gruppo alle sue spalle, composto a quel punto da Simon Yates (Team Visma | Lease a Bike), Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), Ben O’Connor (Team Jayco AlUla), Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), Emiel Verstrynge (Alpecin-Deceuninck), Enric Mas (Movistar Team), Gregor Mühlberger (Movistar Team), Einer Rubio (Movistar Team), Sergio Higuita (XDS Astana Team), Jordan Jegat (TotalEnergies), Aleksandr Vlasov (Red Bull – BORA – hansgrohe), Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), Sepp Kuss (Team Visma | Lease a Bike), Valentin Paret-Peintre (Soudal Quick-Step) e Michael Woods (Israel – Premier Tech), con quest’ultimo che allunga in vista del GPM per prendersi i punti in palio.
Nella discesa sono invece Kuss e Paret-Peintre ad avvantaggiarsi, ma per il ricongiungimento con Lenny Martinez bisogna attendere la fine della salita successiva, il Col d’Aspin, che vede Martinez rallentare fino a farsi riprendere dai due inseguitori nella discesa. Alle loro spalle gli altri inseguono a 2’15”, mentre il gruppo, controllato esclusivamente dalla UAE Team Emirates XRG con Nils Politt passa in cima con un gap di 3’40”. Il falsopiano che porta ai piedi del Peyrasourd vede gli inseguitori spezzarsi con Johannessen, Rodriguez, O’Connor, Yates e Arensman che si avvantaggiano rispetto agli altri. Tra questi emergono Jegat, Woods, Higuita e Rubio, ma solo quest’ultimo riuscirà poi a ricucire, approfittando del rallentamento che si crea, una volta iniziata la salita, quando il trittico di testa viene ripreso.
Con il gruppo che si avvicina fino a riportarsi a poco più di due minuti di ritardo, davanti è Arensman a prendere in mano la situazione con un primo scatto che lo vede restare con i soli Johannessen e Martinez, per poi staccarli con una nuova accelerazione che a 36 chilometri dall’arrivo gli permette di condurre la corsa in solitaria. In cima ha così un margine di 1’15” su Johannessen, Martinez, Rodriguez, Rubio, Paret-Peintre e Martinez, il cui ultimo sforzo di giornata è la volata per i punti al GPM. Sempre condotto dai compagni della Maglia Gialla, il gruppo scollina con un ritardo di 3’15”, ma nella discesa perde ulteriormente terreno, visto che l’asfalto bagnato induce alla prudenza gli uomini di classifica.
Si entra così nella breve vallate che porta alla salita finale con Arensman che conduce la corsa con 1’30” di vantaggio su un gruppo di otto uomini, visto il rientro di Kuss, Yates e O’Connor sugli inseguitori, ma soprattutto 3’45” sul gruppo, che riprende da quel momento un ritmo più sostenuto, riuscendo a riportarsi a tre minuti dal leader all’imbocco delle prime rampe verso Superbagneres. Tra i primi a saltare c’è Matteo Jorgenson (Visma|Lease a Bike), mentre Arensman davanti prosegue la sua personale cronometro che ormai ha respinto i primi inseguitori oltre i due minuti. Tra questi Johannessen prova a tenere un ritmo sostenuto, ma da dietro continua la rimonta e il norvegese viene ripreso da Felix Gall (Decathlon Ag2r La Mondiale) a sette chilometri dalla conclusione.
Ridotto ormai ad appena dieci uomini, il gruppo è condotto in quel momento da Adam Yates (UAE Team Emirates XRG), ma il suo ritmo resta costante e non sembra più fare grandi danni. Gall guadagna così trenta secondi, ma a cinque chilometri dalla conclusione, dove iniziano le pendenze più impegnative, il gap è ancora di due minuti rispetto ad Arensman. A ruota del britannico restano i soli Tadej Pogačar (UAE Team Emirates XRG), Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike), Primož Roglič (Red Bull – BORA – hansgrohe), Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe), Oscar Onley (Team Picnic PostNL) e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), ma quando Ben Healy (EF Education-EasyPost) riesce a rientrare e Kevin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) mantiene un distacco stabile, diventa evidente che la formazione del leader non ha intenzione di giocarsi la tappa.
A quel punto è Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) a lanciare la sua prima offensiva. Tadej Pogačar (UAE Team Emirates XRG) risponde prontamente e i due fanno la differenza, con il solo Florian Lipowitz (Red Bull – BORA – hansgrohe) che riesce a tenersi a contatto, rientrando così al primo rallentamento utile, quando Vingegaard capisce che il rivale non ha intenzione di dargli alcun cambio. I tre proseguono assieme per pochi metri, perché Pogačar prova uno scatto che Vingegaard non ha difficoltà a controllare, ma stavola Lipowitz è fuori dai giochi, così come nulla può Gall, che se li vede sfrecciare accanto.
Il successivo scatto è opera di Vingegaard, ma anche stavolta i due restano assieme. Con la Maglia Gialla fissa a ruota, lo scalatore danese tiene un buon ritmo, senza tuttavia più forzare particolarmente la mano. I due quindi non possono più andare a riprendere Arensman, che entra nei tre chilometri finali con ancora 1’30” di vantaggio. Da quel momento la situazione resta invariata, con il fuggitivo che concretizza il suo lungo raid solitario, mentre Pogacar si prende la seconda posizione con una volata che gli regala qualche altro secondo di vantaggio su un Vingegaard comunque mai così pericoloso sinora.
Risultato e Classifiche Tappa 14 Tour de France 2025
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