Giro d’Italia 2021, Egan Bernal: “Posizione ideale, ci permette di affrontare la corsa con serenità. Serve 1’30” in vista della crono”

Egan Bernal pronto alle bagarre in arrivo al Giro d’Italia 2021. Maglia Rosa al termine di una prima settimana oltre le aspettative per sua stessa ammissione, il leader della Ineos Grenadiers sa che la parte più difficile deve ancora arrivare, partendo da una tappa impegnativa già dalla giornata di domani. Supportato da una squadra di altissimo livello, ci arriva con un inaspettato vantaggio su tutti i rivali, pur consapevole che l’esiguo margine di cui dispone sui rivali è poca cosa al cospetto delle grandi montagne in arrivo, nonché di una cronometro che l’ultimo giorno potrebbe scombussolare tutto. Ed è proprio da qui che parte questa intervista

Con quale vantaggio pensi di dover arrivare alla crono finale?
Con la crono finale dobbiamo necessariamente avere vantaggio su quelli che ci seguono, riguardo il quanto dipende ovviamente da chi avremo alle spalle. Rispetto ad un cronoman come Remco penso che arrivare con meno di un minuto di vantaggio sarebbe molto al limite. Per poter stare tranquillo penso che idealmente dovrei arrivare con 1’30”. Ovviamente, dipende da chi sono gli altri che stanno lottando per la generale.

Cosa ti aspetti dai prossimi giorni?
Sarà una seconda parte di Giro molto intensa. Al momento lottiamo per i secondi, ma in seguito le differenze saranno molto più grandi e ci sarà modo di fare la differenza. Con il passare dei giorni penso che aumenteranno sempre più. Ci saranno delle salite lunghe e i distacchi saranno diversi.

Quindi non hai fatto la volata perché pensi gli abbuoni possano essere decisivi?
Il Giro non si deciderà per una questione di secondi. Con questa seconda parte così dura non si deciderà per secondi. Mi sono trovato in buona posizione e non ho fatto un grande sforzo per quella volata, quindi abbiamo visto l’opportunità e ci abbiamo provato. Siamo un gruppo abbastanza giovane e compatto, che sta facendo una bella corsa e si diverse. Penso sia stato emozionante per tutti vedere che ci siamo giocati la volata.

Ti aspettavi di essere così pronto in questa prima settimana e pensavate a prendere la maglia?
Ho fatto allenamento di qualità prima della corsa e ci siamo concentrati a risolvere il problema alla schiena. Penso di stare meglio e spero di continuare così, recuperando bene anche nei prossimi giorni. Se recupero bene penso che la forma sia quella giusta. Quando è iniziato il Giro, volevamo arrivare ad oggi con meno ritardo possibile. Se fossimo arrivati con 50-60 secondi di ritardo dai primi sarebbe stato un buon risultato, quindi ovviamente ora è ancora meglio. Non sapevamo come avrei reagito in questa prima settimana, ma non ci aspettavamo di andare così bene, non era qualcosa di previsto aver la maglia rosa. Ovviamente, quando abbiamo capito che c’era l’opportunità abbiamo provato a coglierle.

Pensi di essere nello stesso stato di forma di quando hai vinto il Tour?
Difficile paragonare la forma con quel Tour. Quella volta dovetti cambiare preparazione per l’infortunio alla clavicola visto che mi stavo preparando per il Giro. Fu una preparazione molto diversa rispetto a quella di quest’anno, quindi non saprei dire.

Chi pensi saranno i tuoi rivali ora?
Nell’ultima settimana penso che tutti coloro che sono all’interno di un minuto di ritardo in classifica possono ancora fare molto bene, come ad esempio Yates. Son tutti corridori da tenere in considerazione. In questi anni abbiamo visto che corridori che inizialmente hanno perso terreno possono riuscire poi a vincere. Le grandi salite non sono ancora arrivate, ma saranno in molti a potersela giocare.

Ti ha sorpreso vedere Remco Evenepoel già a questo livello?
Trovare Remco così in forte e in forma, dopo nove mesi fermo, sicuramente ci ha sorpresi un po’ tutti. Penso che abbia fatto un ottimo lavoro di preparazione, ma ovviamente c’è anche un gran talento. Ha fame di vincere e sarà un rivale da tenere in grande considerazione

Per quanto riguarda Vlasov?
È un corridore che rispetto, sicuramente lo vedremo davanti sullo Zoncolan. È una salita molto adatta a lui e dovremo sicuramente stare attenti. Non penso comunque che si tratti solo di una lotta ai primi tre, ma è una corsa aperta. Per adesso abbiamo lottato per la tappa o per gli abbuoni, ma da ora in poi le differenze saranno decisamente maggiori

Quale sarà ora il vostro approccio, continuerete ad attaccare?
Il tipo di corsa che faremo dipenderà anche da chi saranno i nostri avversari diretti nei prossimi giorni. Noi proveremo ad attaccare, ma non possiamo farlo tutti i giorni. Sarà un Giro tattico. Credo che ora siamo in una ottima posizione che ci permette di affrontare la corsa con serenità.

Domani è una tappa importante: che differenza pensi ci sia con la Strade Bianche e come la affronterai?
La prima differenza con la Strade Bianche è il tipo di corridori che ci sono, visto che in quel caso arrivano molti corridori da classiche, che si sono preparati appositamente per una corsa di un giorno. In quel caso è una giornata in cui dai tutto quel che hai, inoltre una caduta o foratura ha conseguenze minori visto che qui basta un giorno per poter perdere il Giro.
Penso sarà una giornata con momenti molto duri, ma penso che saranno settori veloci. Ci sarà grande battaglia per entrare in testa sullo sterrato, quindi la cosa che conterà di più domani è la posizione. Vedremo che squadre prenderanno in mane la corsa. Per quanto mi riguarda, penso che nella giornata di domani bisognerà cercare di salvarsi e sarò soddisfatto se non perdo tempo.

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